Dicono che fissare degli obiettivi sia il primo passo per trasformare l’invisibile nel visibile. Il secondo passo è senza dubbio avere le giuste motivazioni capaci di spingerci a realizzare quello che noi riteniamo spesso impossibile, ecco il motivo di questa rubrica di Frasi & Aforismi Motivazionali sullo sport.
Il nuoto, e lo sport in generale, ti rendono una persona diversa, ti insegnano a essere paziente perché non puoi avere tutto e subito, ti insegnano a essere sempre motivato, ti insegnano a essere resiliente: non solo nello sport, ma anche – e forse soprattutto – nella vita.
In questa pagina abbiamo raccolto quelle che secondo noi sono le migliori frasi motivazionali sul nuoto e sullo sport in generale. Gli autori e le fonti sono le più disparate: dall’arte della guerra di Sun Tzu a Michael Phelps, passando per Bob Bowman, Winston Churchill e Michael Jordan. Ecco la nostra selezione di frasi & aforismi motivazionali sullo sport e sul nuoto:
Più sogni, più cose realizzi. La fiducia deve fondarsi sulle tue aspettative, non su quelle degli altri. Se entro in acqua sperando di migliorare il mio personale e ci riesco, sono contento. Magari non ho vinto la gara ma sono contento di aver realizzato il mio record personale. Se vuoi essere il migliore devi fare quelle cose che gli altri non vogliono fare. Ognuno di noi affronta momenti difficili nella vita, ma poi tutto dipende da quello che hai nel cuore. Se vuoi essere il migliore devi fare quelle cose che gli altri non vogliono fare. Devi arrivarci giorno per giorno, gara per gara e allenamento per allenamento. È tutta una questione di piccoli passi avanti, di migliorare costantemente i tuoi tempi e i tuoi risultati. È bello fissare degli obbiettivi e guardare al futuro, ma non puoi rischiare di smarrirti guardando avanti. Sono gli obbiettivi a motivarmi. Ho un elenco di obbiettivi sul comodino che solo io e il mio allenatore conosciamo. Avevo qualche questione in sospeso prima di dire definitivamente addio alle gare. Se vuoi davvero qualcosa, niente potrà impedirti di realizzarla. Credo che le persone si dimentichino di quanto sia bello realizzare qualcosa su cui hai focalizzato la tua mente. Quando avevo 15 anni, l’anno delle mie prime Olimpiadi, mi sono seduto di fianco al mio allenatore e gli ho detto: ‘voglio cambiare lo sport del nuoto’. Non so esattamente che cosa intendessi. Ma sapevo che non mi piaceva perdere. La fiducia deve fondarsi sulle tue aspettative, non su quelle degli altri. Se entro in acqua sperando di migliorare il mio personale e ci riesco, sono contento. Magari non ho vinto la gara ma sono contento di aver realizzato il mio record personale. Qualsiasi cosa accada, alla fine, il risultato è quello che meriti. Da piccolo dicevo di voler diventare il più grande nuotatore di tutti i tempi. Ma quando ho cominciato quest’avventura, nel 2000, alle Olimpiadi di Sydney, non avrei certo immaginato che sarei stato qui, adesso, con quello che ho vinto. Ma lo sognavo. Pensavo che avrei potuto farcela. E non ho mai smesso di crederci. Ai bambini che si allenano in piscina dico sempre: Non mollate mai. Non è mai facile conquistare un nuovo record mondiale, ci vuole moltissimo duro lavoro. Ogni singolo giorno che si passa in piscina bisogna dare al nuoto tutto quello che si ha in corpo. Quando ci sono buone giornate cerco di farle diventare grandi e cerco di trovare qualcosa di positivo nei giorni in cui non mi sento bene. Devi fissare obiettivi estremamente ambiziosi. Quando li stabilisci, lascia che ti sembrino quasi irraggiungibili. Poi ogni giorno lavora duramente per raggiungerli: niente è impossibile se metti in gioco tutto te stesso. I grandi nuotatori basano sempre le loro motivazioni sul miglioramento del proprio tempo e non sul raggiungimento di quello degli avversari. E alla fine è così che funziona, perché una volta fatto il record non hai più nessuno da raggiungere. Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila Porsi un obiettivo è la più forte forza umana di auto motivazione. La vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci. Posso accettare il fallimento. Ma non posso accettare di non provarci affatto. Credeteci sempre, non arrendetevi mai. Io ero l’ultimo degli scarsi, e ora sono qui a fare una finale di un campionato europeo. E’ davvero Bello! Il successo non è definitivo e l’insuccesso non è fatale. L’unica cosa che conta davvero è il coraggio di continuare. Per essere quello che vuoi essere non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi. Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio. Spero che tu possa vedere cose sorprendenti. Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove. Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi. Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita. E se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero. Nessuno può tornare indietro e incominciare un nuovo inizio, ma chiunque può partire oggi e creare un nuovo finale. Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi. Le sfide sono ciò che rendono la vita interessante… Superarle è ciò che le dà significato. Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia. Nuoto 13-14 km al giorno divisi in 10 allenamenti in acqua a settimana, e poi anche due allenamenti in palestra. Il mio allenatore Christian Minotti, sui social detto Lo scuro, dice che non mi tiro mai indietro. Stando fianco a fianco con i grandi campioni c’è sempre qualcosa da imparare, anche se la cosa più importante è misurarsi prima con se stessi e poi vedere cosa si può imparare dagli altri per migliorare ancora. Quando sbaglio, sbaglio io e me la prendo soltanto con me stessa. E per vincere devo essere io a lavorare sodo. Negli sport individuali sei tu che ti gestisci, che devi far conciliare tutto: se riesci a conquistare qualcosa è merito solo tuo, ed è tua la soddisfazione. Anche ovviamente la delusione, ma questa la devi mettere in conto. Fare qualcosa di impossibile è sempre stato il mio sogno. A volte però, strafare prende il sopravvento. L’ho capito a Rio. Quando le bandiere azzurre coprivano gli spalti … lo sognavo da quindici anni. È invece, è stato solo una liberazione dalla pressioni di tutti quelli che si aspettavano che tornassi con l’oro. E dalla mia pressione. Ero orgoglioso e fiero, ma la vittoria olimpica non era neppure la metà di quella gioia pura e istintiva che ho vissuto da bambino quando, dopo allenamenti e sfide perse, ho superato mio padre in mare. Vincere è una gioia a metà. Mi piace il percorso che mi spinge ad arrivare, le emozioni, i momenti in cui ho pensato di smettere e quelli in cui mi vedo leggendario, 10 record di fila. A Rio la voglia di strafare è diventata paura. La gioia non goduta mi ha fatto capire che dovevo schiarirmi le idee. Se vuoi avere tutto dallo sport devi prima dargli tutto. Quando hai la certezza delle tue capacità, e controlli gli avversari da anni, non perdi tempo con il contorno, punti tutto sul piattoforte. Non basta nuotare, l’acqua bisogna scuoterla. E credere di essere un pesce. Quando si è l’uomo da battere tutti hanno più paura. Si ha tanta pressione addosso e maggiori responsabilità, ma se si è tranquilli, se si sta bene, allora non si teme nessuno. Il mio desiderio più forte è che anche i miei avversari siano al top: così se vinco, la mia vittoria avrà un valore doppio, e se perdo, avrò perso contro dei super concorrenti. La mia prima medaglia era stato un bronzo e oggi chiudo con un altro bronzo dopo 27 anni, sono tanti tanti. Sono contento di tutto quello che ho fatto, delle esperienze belle e brutte. Tutti i percorsi, i sacrifici, i dolori e gli infortuni. Le storie d’amore, belle e brutte, passate e finite. Era giusto così. Smetto da capitano della Nazionale, sono il più esperto in attività che ha vinto di più. Smette un simbolo, che nei 100 è stato il più grande ma smette felice e spero di aiutare i ragazzi in qualche modo. Dividi la gara in 3 parti: corri la prima con la testa, la seconda con la tua personalità, la terza col cuore. Quando i sacrifici che farai smetterai di chiamarli sacrifici e li chiamerai scelte, quando i pianti che farai li ricorderai con un sorriso, quando i dolori che avrai saranno motivo di orgoglio, quando una sconfitta non ti abbatterà ma ti darà la carica per andare avanti, quando vincerai e non penserai solo a te stesso ma anche ai tuoi cari che ti hanno supportato, quando tutti ti diranno l’importante è partecipare ma tu vorrai vincere, quando non cercherai scuse per motivare il fallimento ma ti prenderai le tue responsabilità, quando farai tutto questo è forse e dico forse vincerai un’unica volta nella tua vita… allora sarai un campione! Non giustificare mai una sconfitta con il fatto che gareggiavi in una corsia poco favorevole. Non conta niente. Ogni gara ha soltanto un vincitore e chi arriva secondo è il primo degli sconfitti. Il nuotatore è colui che passa le ore ascoltando solo il rumore delle proprie bracciate, seguendo una linea nera sul fondo. Colui che considera il cronometro come specchio del proprio lavoro. Colui che deve avere una testa grande così per contenere passioni, tensioni, emozioni e paure. Colui che si trova da solo contro tutti, quando tutti gli chiedono sempre e solo il massimo. Il motivo fondamentale per cui io nuoto ancora è che mi piace: io amo questo sport. Nuotare, per me, è straordinariamente divertente. Credo che questo sia il segreto per rimanere ad alti livelli per così tanti anni, se qualcosa non ti piace è meglio lasciare perdere subito. La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni. Abbiamo quaranta milioni di ragioni per fallire, ma non una sola scusa. Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio. I limiti esistono solo nell’anima di chi è a corto di sogni. Non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì. Senza ambizione non si inizia nulla. Senza lavoro non si finisce nulla. Il premio non ti verrà regalato. Devi conquistarlo. Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che diventano difficili. Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto. La sconfitta non è il peggiore dei fallimenti. Il vero fallimento è non averci provato. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario. La vittoria è quando si prepara una sfida con se stessi, ci si pone un traguardo e lo si raggiunge. Il nuoto mi ha dato tanto. Mi ha permesso di realizzarmi sia come sportivo che come persona, facendomi crescere molto ed insegnandomi valori importanti quali il rispetto verso l’avversario, l’umiltà, il legame con la famiglia e il rispetto delle regole. Il nuotatore ha come punto di riferimento i tempi. Il nuoto è uno sport completo che può dare un patrimonio eccezionale ma deve sempre esserevissuto in maniera serena. Il tempo da battere per migliorarsi non deve creare nel bambinoansia da prestazione ma deve essere uno stimolo per impegnarsi ad esprimere il meglio. La passione e il piacere di fare qualcosa che ami fa superare qualsiasi momento di difficoltà. Il fragore della folla quando entri sul piano vasca per la finale non ha eguali: quando 15.000 persone ti acclamano, il tuo corpo è attraversato da moltissima adrenalina. Ogni giorno cerco di spingermi oltre i limiti, e questo ha dato i suoi frutti. I campioni olimpici dovrebbero essere al 100% atleti che hanno fatto i sacrifici. Mi piace gareggiare perché voglio farlo. Nessuno mi costringe. Più credi in te stesso, più diventerai forte e veloce. L’allenamento è la mia droga. Farò del mio meglio dentro e fuori dall’acqua – allenarmi bene, mangiare bene – ed è così che dovrebbe essere sempre. L’80% degli atleti vuole vincere il 20% non sopporta perdere, Michael Phelps fa parte di quel 20%. Il record del mondo è solo una fase del processo non la fine. La cosa importante nei Giochi Olimpici non è vincere ma partecipare. Per ogni individuo, lo sport è una possibile fonte di miglioramento interiore. I piccoli obiettivi ti portano ad avere sempre più fame di raggiungerne altri, a rimanere sul pezzo. A crescere, a non mollare. Per me, perdere non significa arrivare secondo. È uscire dall’acqua sapendo che avresti potuto fare meglio. Per quanto mi riguarda, ho vinto tutte le gare a cui ho partecipato. Mi concentro sulla preparazione della mia gara e lascio che siano gli altri nuotatori a pensare a me, non io a loro. Se la paura di perdere è maggiore del desiderio di vincere stai adottando un modo sbagliato di affrontare la gara. Vado agli allenamenti di nuoto ogni giorno con la mentalità di essere lì per migliorare Fallire in qualcosa è il modo migliore per imparare ciò che serve per avere successo. Non riuscire a entrare nella squadra olimpica di Seul è stato l’inizio del mio successo, per ironia della sorte! Se non avete fallito, non vi state impegnando abbastanza. A volte provo invidia quando i miei amici vanno a feste e io devo andare a letto. Ma i miei amici mi dicono sempre che le feste in realtà non sono così divertenti. Qualunque cosa io abbia perso, l’ho compensata. La maggior parte dei ragazzi non ha l’opportunità di andare alle Olimpiadi e vincere tre medaglie d’oro. Ne è sicuramente valsa la pena e non lo farei se non lo volessi. Il successo è essere la migliore versione possibile di sé stessi e questo risultato è semplicemente il riflesso dell’eccellenza nei dettagli. Essere al meglio non significa tanto superare le barriere che gli altri pongono davanti a voi, quanto piuttosto superare i limiti che noi stessi ci poniamo dinnanzi Senza obiettivi chiari e precisi l’allenamento non ha direzione Dovete essere pronti a superare qualsiasi ostacolo. Non preoccupatevi delle battute d’arresto. Continuate ad andare avanti. Continuate a nuotare. Ho iniziato a nuotare a quattro anni perché mio fratello voleva entrare in una squadra di nuoto e io volevo fare come lui. Mi dissero che dovevo avere sei anni, ma se potevo fare una vasca, potevo entrare nel team. Così ho nuotato una vasca e il resto è storia. Nel momento stesso in cui vieni visto come il migliore, il più veloce, qualcuno che non può essere toccato, diventi enormemente fragile.
Naviga all’interno del nostro sito e scopri altri aforismi e frasi motivazionali sul nuoto e sullo sport! Ricordando che al mero esercizio fisico bisogna sempre affiancare il cuore. Perché mentre lavorare duro per qualcosa che non piace si chiama stress, lavorare duro per qualcosa che piace si chiama passione:
AFORISMI DI FEDERICA PELLEGRINI
FRASI MOTIVAZIONALI SULLO SPORT
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