Anthony Ervin è un nuotatore statunitense specializzato nello stile libero. Oro olimpico a Sydney 2000 nei 50sl ha replicato l’impresa 16 anni più tardi vincendo la finale dei 50sl ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Appassionato di musica e chitarrista, viene definito la Rockstar del nuoto per la vita spericolata vissuta tra i due incredibili successi olimpici.
Anthony Lee Ervin nasce il 26 maggio 1981 a Burbank in California. Di origini afroamericane da parte di padre ed ebree da parte di madre, quando è ancora piccolo gli viene diagnosticata un’iperattività combinata con la presenza della Sindrome di Tourette. Vive gli anni dell’adolescenza a Santa Clara nuotando per la squadra Canyons Aquatic Club, oltre che per il team del liceo. Conseguita la maturità, vince una borsa di studio per l’università di Berkeley dove si trasferisce per studiare e per continuare a nuotare. Dal 9 al 16 agosto 2000 partecipa agli Olympic Trials che si svolgono a Indianapolis e ottiene il pass per i Giochi Olimpici di Sydney.
Sydney 2000 & Fukuoka 2001
La competitività nello stile libero veloce ai Giochi di fine millennio è altissima. Dopo la sconfitta per mano di Pieter van den Hoogenband nei 100sl, Alexandr Popov – primatista mondiale e campione olimpico in carica – puntava tutto sui 50sl per diventare il primo nuotatore della storia a vincere per 3 edizioni consecutive un oro olimpico nella stessa distanza – dopo le vittorie nei 50sl e nei 100sl a Barcellona ’92 e ad Atlanta ’96. La finale dei 50sl al Sydney International Aquatic Centre era in programma per il 22 settembre.
Alexandr Popov – detentore del record mondiale e olimpico nei 50sl – giunge in finale con il quarto tempo, dietro a Gary Hall Jr, Pieter van den Hoogenband, e al giovanissimo Anthony. I quattro favoriti per il titolo olimpico sono racchiusi nello spazio di appena 10 centesimi, si prospetta una sfida sul filo del centesimo tra i califfi della velocità mondiale.
Take Your Marks.
Popov parte fortissimo, poi il gruppo si compatta, l’arrivo e al fotofinish. Oro ex aequo: i due statunitensi hanno toccato la piastra nello stesso istante: 21″98 per Gary Hall Jr., 21″98 per Anthony Ervin. Van den Hoogenband è solo bronzo mentre Popov chiude addirittura in sesta posizione. Nella stessa finale chiudeva al quarto posto il giovane azzurro Lorenzo Vismara.
Anthony Ervin diventa il primo nuotatore di origini africane a vincere un oro olimpico e davanti a lui si apre la possibile di percorrere una brillante carriera. Alla Rassegna Iridata di Fukuoka 2001 Ervin si conferma ai massimi livelli mondiali vincendo non solo i 50sl ma anche i 100sl. Il giovane californiano sembra essere uno degli astri nascenti del nuoto mondiale.
Barcellona 2003 e il tuffo nel rock
Nel frattempo, un’altra passione si fa strada nella vita di Anthony: inizia a suonare la chitarra preludio del suo rapporto di amore e odio con la musica. I Campionati mondiali di Barcellona 2003 vedono il ritorno ai vertici di Popov mentre Ervin non riesce a vincere nessuna medaglia. La disfatta spagnola lo spinge al ritiro dal nuoto agonistico, a all’età di soli 22 anni.
Ervin si tuffa nel rock, unendosi alla band Weapons of Mass Destruction e girando per gli USA. La carriera nel rock non ha successo ed Ervin inizia a svolgere altri lavori: si cimenta come tatuatore prima e come venditore di strumenti musicali poi. Intanto scivola progressivamente nel tunnel dell’alcool e delle droghe e inizierà a soffrire di depressione, sino a tentare il suicidio.
Nel 2005, in un momento di lucidità, vende la medaglia d’oro vinta a Sydney per aiutare i sopravvissuti dello Tsunami del 2004 che colpì il sud-est asiatico. Ma la caduta verso gli abissi non è ancora terminato. Nel 2007 è ancora schiavo di alcool e droga, non ha più una fissa dimora, dorme a casa di amici…
E proprio quando tutto sembrava perduto, il nuoto diventa per Ervin un’ancora di salvezza, l’unica possibilità di uscire dal baratro, di mettersi in salvo mentre tutto il resto stava definitivamente crollando. Nel 2010 ottiene un lavoro come insegnante di nuoto a New York, è l’inizio della rinascita. Nessuno sa cosa sia passato nella mente di Ervin, all’improvviso una luce si è accesa nell’oscurità: Ervin ricominciò ad allenarsi, solo per puro piacere, solo per recuperare quella fisicità che negli anni era andata persa.
Ancora il nuoto. Il nuoto, un’ancora.
Nel 2011, in occasione dei 30 anni, decide di rinunciare in maniera totale all’alcool e alle droghe, inizia a dedicarsi alla letteratura e al buddismo zen e inizia ad allenarsi con costanza. La rinascita è in atto. Dopo 7 lunghi anni dall’ultimo appuntamento agonistico, sul finire del 2011 Ervin si ripresenta in piscina per una gara Masters sui 50sl, il tempo che nuota lo proietta tra i migliori 5 nuotatori negli USA e viene così eletto tra i pretendenti per la conquista del pass olimpico. Il suo ritorno catalizza l’attenzione dei media.
Assaporando nuovamente il sogno olimpico Ervin si allena con tenacia e convinzione conquistando un posto nel team USA per i Giochi Olimpici di Londra 2012. Nel luglio 2012 partecipa ai Trials Olimpici che si svolgono a Omaha, in Nebraska, e ottiene un pass per volare a Londra. Presso il London Acquatic Center londinese, all’età di 31 anni, ottiene il quinto posto nella finale dei 50sl. Ervin, rincuorato dai risultati positivi, continua su quella strada: ai Mondiali di Barcellona 2013 chiude sesto e prosegue gli allenamenti in vista di Rio.
Rio 2016, Ervin torna sul tetto del mondo
L’età avanza e la mancata qualificazione alla finale dei 50sl ai Mondiali di Kazan del 2015 sembra ipotecare la possibilità per Ervin di partecipare alla sua terza olimpiade. E invece ecco che ai trial olimpici di Omaha che si svolgono nel giugno del 2016 Ervin riesce ancora una volta, all’età di 35 anni, a ottenere il pass olimpico per i 50sl.
La finale olimpica si prospetta combattutissima, proprio come quella di 16 anni prima. Il primo crono di accesso è quello del francese Florent Manaudou (21″32), Ervin ha il secondo crono (21″46), a pari merito con l’ucraino Govorv, quarto crono per Nathan Adrian a un solo centesimo da Ervin.
La finale dei 50sl è una delle finali più strane: mesi e mesi di allenamento per una gara che dura meno di 22″. Non puoi sbagliare niente, deve essere tutto perfetto. I quattro favoriti per il titolo olimpico sono racchiusi nello spazio di appena 15 centesimi, si prospetta una sfida sul filo del centesimo tra i califfi della velocità mondiale.
Take Your Marks.
Il gruppo parte compatto, ai 25m iniziano a vedersi due nuotatori salire: Anthony Ervin e Florent Manaudou. È una sfida all’ultima bracciata, Ervin e Manaudou, Ervin e Manaudou… Anthony Ervin chiude in 21″40, Florent Manaudou in 21″41.
Ervin è oro, per un solo centesimo. Dopo 16 anni dal trionfo di Sydney, dopo aver vissuto mille vite, dopo esser caduto negli abissi più profondi, Anthony Ervin è risalito sul tetto del mondo. Un urlo liberatorio riecheggia all’Olympic Aquatic Stadium di Rio de Janeiro, è l’urlo della rinascita, è l’urlo della redenzione.
Chasing Waters – Elegy of an Olympian è il titolo della sua autobiografia, scritta in collaborazione con Constantine Markides nel 2016, dopo la sua incredibile vittoria nei 50sl ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
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