La XIII edizione dei Campionati del Mondo di Nuoto FINA si svolse a Roma, dal 18 luglio al 2 agosto 2009. Quello di Roma fu il mondiale dei record: 2556 atleti provenienti da 185 diverse nazioni, 43 record nuovi record del mondo, ma non solo. I mondiali di Roma furono la finale dei 100 delfino tra Phelps e Cavic, furono i due primati mondiali di Federica Pellegrini, furono il primo oro iridato di Katinka Hosszu, ma non solo. I mondiali di Roma furono anche lo scandalo dei milioni di euro buttati via per la costruzione di piscine mai terminate, ma non solo. Ecco il nostro racconto dei Campionati del Mondo di Nuoto di Roma 2009.


UN MONDIALE STORICO

Sono molte le storie che si intrecciano nello Stadio Olimpico del Nuoto di Roma. Eravamo a cavallo tra la fine di luglio e i primi di agosto del 2009 e nella capitale italiana faceva estremamente caldo. Caldo il clima e calda (quasi rovente) la discussione sui costumi super-tecnologici che la FINA decise di permettere in extremis e che di fatto condizionò non poco i mondiali. In pochi si immaginavano che la conseguenza di quella scelta avrebbe fatto sì che in soli otto giorni di gare sarebbero caduti ben 43 record del mondo.

Poco importa. Il 26 luglio i big del nuoto mondiale scesero in vasca e iniziarono subito a dare spettacolo. Tutto ebbe inizio con i 400 stile e con due record del mondo. Federica Pellegrini trionfò nella gara al femminile con tanto di record del mondo e Paul Biederman in quella maschile, battendo per un centesimo il record del mondo di Ian Thorpe nei 400 stile e con Oussama Mellouli che chiuse secondo con un argento. Mellouli nei giorni successivi di medaglie ne vincerà altre due, sempre argento negli 800 e poi uno straordinario oro nei 1500sl. Quattro anni dopo ai Campionati Mondiali di Barcellona vincerà l’oro nella 5 km, divenendo così il primo nuotatore nella storia ad aver vinto la medaglia più prestigiosa del nuoto sia in vasca sia in acque libere.


LO SQUALO DI BALTIMORA

Anche Paul Biederman non si accontentò di quell’oro. Il 28 luglio vinse l’oro nei 200 stile, con tanto di record del mondo. Ma ancor più del record del mondo la gioia di Biederman fu un’altra: aver toccato la piastra prima di Michael Phelps. Lo squalo di Baltimora, uscito dai Giochi Olimpici di Pechino come il Dio del nuoto sceso in terra, chiuse la finale dei 200 stile al secondo posto (leggi l’articolo). Argento per lui, e sarà l’unico che vincerà a Roma. Tutte le altre medaglie che metterà al collo saranno d’oro, 3 in gare individuali (corredate da altrettanti record del mondo) e due in staffetta.

Non solo Germania e USA, il 28 luglio arrivò un’altra grande gioia per il nuoto azzurro: Alessia Filippi vinse la finale dei 1500 stile, abbassando di quasi 9 secondi il precedente record dei campionati. Un risultato stratosferico per l’Italia: Alessia Filippi diventava infatti la prima nuotatrice italiana a vincere l’oro in quella distanza.


LA DIVINA

Ma le gioie erano appena iniziate: il giorno successivo Federica Pellegrini vinceva anche la finale dei 200 stile, abbassando ulteriormente il record del mondo che aveva fatto segnare nelle semifinali del giorno prima. La Divina metteva così in cassaforte il premio come miglior nuotatrice dell’anno.

Poi arrivò il 31 luglio, quando la vita di Michael Phelps si intrecciò un’altra volta con quella di Milorad Čavić. Il serbo nelle semifinali dei 100 delfino stabilisce il nuovo record del mondo (precedentemente detenuto da Michael Phelps), mentre la leggenda del nuoto chiude al secondo posto. Čavić sogna finalmente la rivincita dopo l’oro olimpico sfumato per un centesimo (leggi il racconto). Questa volta tutto sembra a suo favore. Sembra. Sembra solo. Lo squalo di Baltimora non ci sta a dargliela vinta, il primo agosto scende in acqua con ancor più grinta, si prende l’oro e si riappropria del record del mondo. Per Čavić è solo argento, ancora una volta.

Finale e record del mondo, finale e record del mondo. Ryan Lochte fa doppietta nei misti, le gare veloci a stile se le aggiudicano Britta Steffen e Cesar Cielo, doppietta anche per loro. Alessia Filippi vince il bronzo negli 800, dietro a Lotte Friis e Joanne Jackson, il crono dell’azzurra è oltre tre secondi più basso rispetto a quello nuotato a Pechino: 8’17″21, nuovo record italiano sulla distanza. Sale così a 4 il bottino di medaglie azzurro.

Poi arrivò la sera del 2 agosto quando si svolse la finale dei 400 misti al femminile. Katinka Hosszu vince il suo primo oro iridato e da lì a pochi anni diventerà la regina indiscussa dei misti al femminile. Destini che si incrociano…

Su Roma 2009 calava il sipario, l’Italia chiudeva con un quinto posto nel medagliere stravinto dagli USA, e le migliaia di atleti giunti a Roma cominciarono progressivamente a rientrare nei propri paese. Alcuni con una medaglia al collo, altri con un nuovo sogno sotto la cuffia. Si concludeva così un Mondiale come tanti, che passerà alla storia come pochi.


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