I mondiali in corta di Melbourne 2022 si sono rivelati i più vincenti e prestigiosi di sempre per l’Italia. Gli azzurri hanno chiuso la rassegna al terzo posto nel medagliere, alle spalle degli statunitensi e dei padroni di casa; confermandosi una potenza del nuoto.

Eguagliato il record di medaglie di Abu Dhabi 2021, ma con un numero maggiore di argenti. In terra australiana, oltre ai sedici metalli, “i nostri” hanno conquistato due record del mondo, due record europei e tre record italiani. Menzione d’onore per la squadra maschile che è salita sul podio in tutte le gare.


Gli eroi di Melbourne 2022

Sono diversi gli italiani che si sono distinti per le loro prestazioni nella terra dei canguri. Il capitano Gregorio Paltrinieri con astuzia e intelligenza, trionfa negli 800 e nei 1500. Grazie alla gestione meticolosa delle gare, scrive un altro pezzetto di storia; conquistando l’ennesima doppietta. 

Nicolò Martinenghi, sempre più protagonista nell’Italnuoto, si prende due argenti nelle due distanze più corte della rana. Entrambe le volte beffato da un Nic Finke in grandissima forma. Il varesino nuota con grande solidità, confermando nuovamente l’alta dimensione in cui è entrato. A Melbourne 2022 conferma i secondi posti di Abu Dhabi e contribuisce al successo delle staffette. L’azzurro infatti, oltre ai due podi singoli, ottiene anche l’argento con la staffetta 4×50 mista mista; il bronzo con la 4×100 mista e l’oro (con record del mondo) con la 4×50 mista.

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Altro protagonista è stato Lorenzo Mora. Il giovane, medaglia d’argento nei 50 dorso agli scorsi mondiali in corta, non riesce a replicarsi e finisce quarto nella distanza. Si rifà però nei 100, dove conquista l’argento e nei 200, dove è di bronzo grazie ad una clamorosa rimonta sul finale. Anche lui sale più volte sul podio con le staffette, le medesime di Martinenghi.

Simone Cerasuolo con il pass per questi campionati si è regalato un’ulteriore sfida con “Tete” e la possibilità di nuotare tra i grandi. Un po’ a sorpresa, ma neanche troppo considerando le prestazioni nelle qualificazioni, agguanta il bronzo nei 50 rana.

Thomas Ceccon stupisce tutti nei 100 misti: dopo essere stato terzo negli Emirati Arabi, in Australia si mette al collo l’oro. E stupisce ancor di più insieme ai suoi compagni di staffetta, ottenendo l’oro e il record del mondo nella 4×100 stile; l’argento con la 4×50 stile e il bronzo con la 4×200.

Una menzione doverosa per Sara Franceschi che grazie ad una gara strepitosa vince l’argento nei 400 misti. E per Alessandro Miressi, anche lui protagonista di una buona gara nei 100 stile. Non è arrivato primo, come accade ad Abu Dhabi, ma è riuscito a conquistare un bronzo per nulla scontato.


La magia delle staffette

I mondiali in corta appena terminati saranno ricordati anche, o forse soprattutto, per le staffette da sogno che gli azzurri ci hanno regalato. La squadra maschile è andata a podio in tutte le specialità; segno di un movimento più forte che mai. E proprio dalle staffette sono usciti due record mondiali, due record europei e tre record italiani.

Nel dettaglio Lorenzo Mora, Nicolò Martinenghi, Matteo Rivolta e Alessandro Miressi hanno conquistato la medaglia di bronzo con la 4×100 mista. Un finale amaro quello della loro gara, poiché la staffetta (d’oro un anno fa) era prima fino agli ultimi due metri, salvo poi essere superata da Australia e Stati Uniti che ad ex-aequo si prendono il metallo più pregiato e siglano il record del mondo. Agli azzurri resta però la soddisfazione per un altro podio e quella per aver messo la firma sul nuovo limite italiano ed europeo.

La 4×200 stile sale sul terzo gradino grazie a Thomas Ceccon, Alberto Razzetti, Matteo Ciampi e Paolo Conte Bonin che polverizzano il record italiano.

Magici Lorenzo Mora, Nicolò Martinenghi, Matteo Rivolta e Leonardo Deplano: fanno volare la 4×50 mista fino all’oro. Il loro tempo è 1’29″72 e li fa entrare nella leggenda. Perché vale il record del mondo e perché nessuna nazione prima d’ora era mai scesa sotto l’1’30.

Anche la 4×50 stile non sfigura e ottiene l’argento con Alessandro Miressi, Leonardo Deplano, Thomas Ceccon e Manuel Frigo. Mentre la 4×50 mista mista sale sul secondo gradino per mano di Nicolò Martinenghi, Silvia Di Pietro, Costanza Cocconcelli e Lorenzo Mora. Il quartetto polverizza il record italiano ed europeo e migliora il risultato di Abu Dhabi, dove furono di bronzo.

Alessandro Miressi, Paolo Conte Bonin, Leonardo Deplano e Thomas Ceccon incantano gli spettatori nella 4×100 stile e con quattro prestazioni perfette guadagnano la medaglia d’oro e il record del mondo.

MELBOURNE 2022: 4x100sl D’ORO CON RECORD MONDIALE


I successi dei nuotatori stranieri

L’esito del mondiale è da considerarsi più che ottimo, al netto anche delle assenze nella squadra azzurra. Una su tutte, quella di Simona Quadarella: costretta a dare forfait all’ultimo a causa di una gastroenterite. Anche Elena Di Liddo, operata recentemente, non è potuta partire per Melbourne 2022.

Presenti invece, ma non al top della loro forma Benedetta Pilato e Matteo Rivolta. La prima non ha confermato l’argento nei 50 rana ottenuto ad Abu Dhabi. Il secondo era campione del mondo un anno fa nei 100 farfalla e terzo classificato nei 50, ma neanche lui si è ripetuto.

I 50 farfalla sono stati vinti da un eterno Nicholas Santos. Il brasiliano ha concluso con quest’oro la sua incredibile carriera, costellata di titoli e record. E’ salito innumerevoli volte sul podio ed è stato tre volte sul tetto del mondo in vasca corta nella distanza. E ha ottenuto pochi giorni fa, a quarantatré anni, la quarta medaglia d’oro. Nella stessa specialità è stato due volte vicecampione mondiale in lunga. Alla luce del suo ritiro dopo Melbourne 2022, è inutile dire che al nuoto agonistico una figura come la sua, mancherà molto.

Tra gli atleti che hanno più emozionato in Australia, rientra sicuramente Chad Le Clos. Il sudafricano ha dato spettacolo vincendo i 100 e i 200 farfalla da fuoriclasse. Ma oltre ai suoi trionfi, rimarrà nella storia un video che riprende il papà di Le Clos incitare il figlio dalla tribuna per tutta la gara e commuoversi quando ha toccato la piastra.

E’ circolato un video anche riguardo il giapponese Daiya Seto; tuttavia questa volta gli intenti erano goliardici. Sui social infatti si è genuinamente scherzato sul fatto che Seto salutasse con un inchino il blocchetto di partenza. Del resto non è una novità che i giapponesi abbiano una certa cultura (talvolta dovremmo tutti prendere esempio da loro e dal loro profondo rispetto verso qualsiasi cosa o creatura); così come non è una novità lo spessore del nuotatore prima citato. Seto, a Melbourne, non si smentisce e trionfa nei 400 misti e nei 200 rana. Nei 200 farfalla invece è d’argento.


I giovani alla riscossa

Per ogni grande che abbandona la scena (vedi Santos) ce ne sono, almeno, due pronti a farsi conoscere. E i mondiali in corta di Melbourne 2022, dal quel punto di vista non hanno deluso. Anzi, sono stati il palcoscenico perfetto per svelarsi o per consacrarsi. E’ il caso della canadese Margaret Macneil, classe 2000, già vincitrice di diversi titoli: nella terra d’oltreoceano ha vinto i 50 dorso e ha fatto doppietta nelle distanze più brevi della farfalla; siglando il nuovo record del mondo nei 100.

L’olandese Marrit Steenbergen, anche lei del 2000, ha dato prova di essere cresciuta molto e di poter essere un serio problema per le altre. In particolare nei 100 misti, nei 100 e 200 stile dove ha appena vinto rispettivamente l’oro e due bronzi.

Consacrazione avvenuta anche per Kaylee McKeown, australiana del 2001 specializzata nel dorso e nei misti. Nel suo Paese durante la rassegna appena conclusa ha fatto doppietta nei 100 e nei 200 dorso, trionfando in entrambi. Mentre è salita sul terzo gradino del podio nei 200 misti.

La connazionale Lani Pallister, di un anno più vecchia, invece ha sfruttato l’assenza delle grandi del mezzofondo per mettersi in mostra. Ed è riuscita a salire sul tetto del mondo in tutte e tre le distanze: 400, 800 e 1500; con un passo gara impossibile da tenere per tutte le altre.

Jordan Crooks si è reso protagonista di una prestazione notevole nei 50 stile, tanto da vincerli. Il giovane (classe 2002), originario delle Isole Cayman, ha regalato così al suo paese la prima medaglia d’oro.


L’unica nota dolente di un mondiale da incorniciare è stata, come sempre, la poca risonanza che ha avuto a livello nazionale. Se non fosse per qualche piccolo servizio nei tg, nessuno saprebbe cosa è in grado di fare questo gruppo. Nonostante i podi, il medagliere più prestigioso di sempre, i record mondiali, europei ed italiani caduti nell’ultima settimana; nonostante le emozioni, le pose sul podio e qualche piccola delusione, i maggiori quotidiani sportivi continuando a relegare a quest’Italia solo un piccolo spazio in fondo al giornale. Un gran peccato, oltre che una mancanza di professionalità…


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Marta
Marta
18 anni, studentessa liceale all'ultimo anno. Sei anni di nuoto alle spalle, ora si dedica solo alla palestra. Sogna un futuro da giornalista. Quando non si dispera per aver deciso di iscriversi al liceo scientifico legge o guarda film, sopratutto thriller mentre odia quelli romantici troppo sdolcinati. Se si diploma, dopo frequenterà l'università di scienze della comunicazione. Non vede l'ora di abbandonare per sempre la matematica e di dimostrare che non serve essere raccomandati o particolarmente belli per avere successo.