C’è chi si è già tuffato in acqua e chi ancora no, ma che non vede l’ora di farlo. Settembre rappresenta storicamente un mese per ripartire – o meglio, posizionarsi nuovamente ai blocchetti di partenza: quale miglior modo per inaugurare la nuova stagione?
Fattori come l’età, la categoria o l’esperienza non contano a fronte dei nuovi inizi: l’entusiasmo di ricominciare a modellare l’acqua con le bracciate, di inserire nuovamente l’andare in piscina nella propria routine è lo stesso per tutti e accomuna una community di nuotatori che negli anni si sta ingrandendo sempre di più.
Questi sono i nostri consigli, da appassionati ad appassionati, per una ripartenza più tollerabile e godibile, nel segno dell’amore sconfinato che proviamo per questo sport.
Porsi obiettivi realistici
L’ambizione è il carburante che fa muovere gli arti quando i muscoli sono stanchi e che vieta alla mente di elaborare il pensiero non ce la faccio. Avere un punto di arrivo prestabilito riempie di significato ogni vasca, ogni virata, ogni tuffo – non è solo andare avanti e indietro fissando una linea nera sul fondo della piscina.
Trovare un obiettivo o concordarlo con chi allena, dunque, è importante e l’asticella può essere più o meno alta: la costanza di andare a nuotare ogni settimana, una medaglia a un trofeo, la qualificazione a un campionato nazionale, e così via.
Sarà il motivo che spingerà a tuffarsi e a nuotare anche in quelle giornate in cui la vasca appare ostile, la voglia sembra svanita e in testa rintoccano più pensieri del dovuto.
Avere pazienza
Il corpo non è una macchina. Se inizialmente non rispondesse come si vorrebbe, o si stancasse prima del solito, sarebbe del tutto normale; il ritmo si riacquista gradualmente, seduta dopo seduta.
Assecondare il fisico, rispettarlo e concedergli i giusti tempi di recupero è fondamentale. Chi nuota lo sa, ancor di più chi allena – anche se la percezione di chi è in acqua, appoggiato alla corsia sofferente e con i postumi delle vacanze appena concluse, potrebbe sembrare apparentemente diversa.
Tuffarsi – letteralmente
Il nuoto non è sicuramente il più estremo degli sport – non c’è contatto, confinati come si è nella propria corsia, e le occasioni di infortunio sono relativamente poche – eppure, nascosta tra cuffia e occhialini risiede anche un po’ di temerarietà.
In questa stagione, gli unici limiti da conoscere e superare potrebbero non essere soltanto i propri record personali – numeri, impressi su un cronometro o un tabellone elettronico – ma esperienze.
Accogliere le proposte dalle società, dagli allenatori, dagli stessi compagni di squadra. Partecipare per la prima volta a una competizione Master, trattenersi oltre l’orario per ripetere metodicamente un esercizio di tecnica seguiti dal mister, buttarsi tra le onde del mare per gareggiare in acque libere, imparare un nuovo stile di nuotata – tuffarsi, e lasciarsi indietro indecisioni e paure, è il terzo consiglio che diamo per vivere appieno questa stagione.
Persino accettare la sfida su un 50 stile libero post allenamento dal vostro compagno di corsia, con la testa che pulsa e i muscoli che bruciano. Zero timori a dire di sì, le conseguenze potrebbero essere piacevolmente inaspettate – e in questo specifico caso, potrebbe suggellarsi un’amicizia che non ha nulla in meno dei rapporti più duraturi, benedetta dal cloro.
Bonus: non farsi scoraggiare dalla preparazione atletica
Questo incoraggiamento è indirizzato perlopiù agli agonisti, o in generale a chiunque si fronteggi con l’avversario naturale del nuotatore: l’allenamento a secco. In un ambiente ostile ed estraneo come la terraferma, in cui la gravità sembra ancorare il corpo al suolo mentre si svolgono gli esercizi, l’assenza di acqua potrebbe, in un primo momento, spaventare.
Per non parlare degli infiniti giri di corsa…
La regola è stringere i denti, perché questo cambio di habitat è solo temporaneo: la linea nera sul fondo della piscina è sempre lì che aspetta.
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Profilo Autore
- Studentessa di Chimica, nuotatrice agonista, aspirante scrittrice: non necessariamente in quest’ordine. Forse l’unica nuotatrice al mondo che trova divertenti i 200 farfalla, ma le sue gare preferite in assoluto sono i 100 farfalla e i 100 stile. Membro della redazione, il suo compito? Raccontare storie di cloro sul mondo natatorio e le sue dinamiche per affascinare i meno appassionati, per strappare un sorriso dopo la stanchezza di fine allenamento o, semplicemente, per far battere il cuore agli atleti della community e farli innamorare del nuoto come la prima volta.
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