Rio de Janeiro, 7 agosto 2016

Davvero disastrosa (anche) la seconda giornata per il nuoto italiano, se l’amarezza del primo giorno fu addolcita dal bronzo di Gabriele Detti, ieri si è visto in modo nudo e crudo l’inconsistenza assoluta delle seconde linee italiane. Sembra davvero che ancora una volta (così come ai Giochi Olimpici di Londra 2012) la preparazione degli azzurri sia pressoché inesistente. Grandi tempi agli europei e poi tutti scoppiati ai Giochi Olimpici: ha senso?

A mio modestissimo parere, non dobbiamo prendercela con i nuotatori azzurri: molti di loro sono alla prima olimpiade, a molti manca totalmente una visione completa circa il fatto che si trovino proprio in una batteria dei Giochi Olimpici. Loro non sono robot, sono persone umane come tutti noi che possono anche sbagliare, di tanto in tanto. Il problema va trovato a monte, in un’organizzazione che non è in grado di portare un team competitivo come invece sono in grado di fare tutte (e dico proprio tutte) le grandi nazioni del nuoto mondiale. Come qualcuno ha detto nei commenti della pagina Facebook: “agli europei al Top, ai giochi olimpici Flop

E allora? Allora ancora una volta il fallimento generale verrà nascosto dietro a quei pochi successi individuali che porteranno la nazionale azzurra a una discreta posizione nel medagliere, intanto le seconde linee italiane se ne vanno all’asciutto: senza assaporare cosa vuol dire disputare una semifinale olimpica, senza essere davvero consapevoli di star partecipando ad un Olimpiade.

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Perché tutto questo papiro? Perché oggi meno che mai mi sento di scrivere le pagelle sugli azzurri: qui sopra ho espresso tutti i miei pensieri a riguardo. Quindi le pagelle parleranno solamente di nuoto internazionale, ecco i Top e i Flop della seconda giornata olimpica:

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  • Adam Peaty: 10

Alla sua prima olimpiade non delude le aspettative, anzi, stupisce tutti quanti. Semplicemente inesauribile: conquista il primo oro olimpico con un tempo spaventoso: 57.13! Segna un nuovo record del mondo con un tempo che fino a prima era inimmaginabile: viene sgretolato il record che aveva fatto segnare durante le batterie.

  • Michael Phelps: 8

Compare a sorpresa come staffettista della 4×100 stile statunitense, come a voler premiare tutti quegli appassionati di nuoto che si sono svegliati nel bel mezzo della notte per assistere alle finali dello sport più bello del mondo. Quando scene in acqua non delude le aspettative portando la staffetta statunitense all’oro olimpico. Sono ufficialmente 23 le medaglie olimpiche vinte da Phelps.

  • Julija Efimova: 6,5

Rinata  e fischiata. Si presenta alla finale di domani dei 100 rana con il secondo crono assoluto, ma sarà tutta farina del suo sacco? Una presenza che continua a far discutere, la sua (scopri cosa era successo qualche mese fa).

  • Sarah Sjöström: 8,5

Stratosferica e spaziale, sembra arrivare da un altro pianeta. Vince i 100 delfino in 55.48, segnando il nuovo record mondiale. La svedese è davvero in forma straordinaria: come andranno i 200 stile? Una gara che diventa sempre più da non perdere – domani le batterie e le semifinali.

  • Katie Ledecky: 9

Quattro anni dopo essersi ufficialmente presentata al mondo, la giovane statunitense si mostra ancora più matura e sempre più affamata di medaglie. Dopo l’argento di ieri nella staffetta 4×100, conquistando il primo oro per il team USA stra-vincendo i 400 stile. Nella giornata dei record anche lei conquista il suo, di prepotenza, nuotando i 400 stile in 3.56.46: mostruoso.

  • Katinka Hosszu: 8

Dopo la combo di ieri (oro e record del mondo nei 400 stile), l’Ungherese conquista la finale dei 100 dorso chiudendo al secondo posto la sua semifinale. La lady di ferro è davvero in forma smagliante: quante medaglie riuscirà a vincere a Rio?

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Redazione
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Siamo giovani ragazzi appassionati di nuoto, scrittura e social network. Raccontiamo il mondo acquatico in modo diverso e innovativo, con uno stile fresco e rivolto ai giovani.

Nati nel 2010, siamo cresciuti a piccoli passi, cercando ogni giorno di condividere con il maggior numero di persone le emozioni che il pianeta acqua ci fa vivere.

Il nostro intento è quello di far vedere che in Italia oltre ai palloni che corrono sui prati verdi e alle moto che girano sui circuiti ci sono anche tante storie che profumano di cloro.