Rio de Janeiro, 9 agosto 2016

Tutti in piedi ad applaudire. Un solo re, un solo campione: Michael Phelps. Lo squalo di Baltimora colpisce ancora e dopo 12 anni dal primo oro olimpico individuale si ripete nei 200 delfino. Ora gli ori di Phelps sono 21 e il suo vertiginoso numero di medaglie vinte durante i giochi olimpici sale a 25. E per la prima volta nella vita si commuove, seduto sul blocchetto in mezzo a uno stadio che applaude la sua straordinaria impresa.

Chiude i 200 farfalla in 1.53.36. Sono solo quattro i centesimi che lo dividono dal secondo posto: quattro centesimi che valgono una leggenda. Rimane dietro il giapponese Masato Sakai, nulla può un Chad le Clos che addirittura non riesce a salire sul podio, nulla può Laszlo Cseh, che in mezzo a tutto quel gran fracasso chiude solamente settimo.

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  1. Michael Phelps 1.53.36
  2. Masato Sakai 1:53.40
  3. Tamás Kenderesi 1:53.62
  4. Chad le Clos 1:54.06
  5. Daiya Seto 1:54.82
  6. Viktor Bromer 1:55.64
  7. László Cseh 1:56.24
  8. Louis Croenen 1:57.0

Il cannibale di Baltimora è tornato “per sistemare quello che aveva lasciato in sospeso a Londra 2012” – così ha dichiarato nelle interviste dei giorni scorsi –, e quello che aveva lasciato in sospeso aveva il nome e la distanza dei 200 farfalla: bruciava quell’argento vinto dietro Chad le Clos, bruciava dire addio al nuoto semplicemente da vincente. E per ora sta compiendo la sua missione.

Poco dopo la finale dei 200 farfalla che gli è valsa il ventesimo oro olimpico, ha chiuso la staffetta 4×200 stile statunitense, portandola a uno straordinario successo, ora le medaglie vinte da Phelps a un’olimpiade sono 25.

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Phelps è tornato. E’ tornato per spostare ancora un po’ più in là quel confine che lo divide dal resto del mondo. Lui dio del nuoto, gli altri comuni mortali. E’ tornato perché non può stare lontano dal nuoto, dall’adrenalina, dal continuo desiderio di migliorarsi, ancora e ancora. E’ tornato, ed è più affamato che mai!

Non pesano i suoi 31 anni, non pesa il fatto che sia diventato padre. Michael Phelps sembra quell’eterno giovane che non invecchia mai, gli anni passano per tutti, ma non per lui. Ogni tanto sulla terra nascono uomini a cui il destino regala la straordinaria possibilità di stravolgere la storia. Uomini in grado di abbattere qualsiasi record, capaci delle più memorabili imprese, capaci di sradicare ed eliminare anche le variabili più avverse.

Questi uomini sembrano provenire direttamente dall’olimpo degli Dei, questi uomini diventano protagonisti di storie che sembrano eterne, avventure che sembrano non smettere mai di stupire e meravigliare e impressionare i fortunati spettatori. Questi uomini non sono semplicemente in grado di oltrepassare quel confine che divide i comuni mortali dai campioni o i fenomeni, no, questi uomini tracciano nuovi limiti, divenendo così leggende. Michael Phelps è una di queste.

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Redazione
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Siamo giovani ragazzi appassionati di nuoto, scrittura e social network. Raccontiamo il mondo acquatico in modo diverso e innovativo, con uno stile fresco e rivolto ai giovani.

Nati nel 2010, siamo cresciuti a piccoli passi, cercando ogni giorno di condividere con il maggior numero di persone le emozioni che il pianeta acqua ci fa vivere.

Il nostro intento è quello di far vedere che in Italia oltre ai palloni che corrono sui prati verdi e alle moto che girano sui circuiti ci sono anche tante storie che profumano di cloro.