Se questo è un sogno, vi prego non svegliatemi. Perché le emozioni che abbiamo vissuto negli ultimi 7 giorni hanno lo stesso profumo che hanno quelle imprese che rimangono nella storia o quelle narrazioni epiche che finiscono negli annali e il cui ricordo resta indelebile nei cuori di chi le ha vissute.

Nella piscina più bella del mondo l’Italia del presente, del passato e del futuro incanta e sorprende il pubblico magico del Foro italico che per 7 giorni ha incitato i propri idoli facendo un tifo da brividi e rendendo ancor più leggendarie le imprese azzurre.


Siamo Campioni d’Europa

Sì, siamo Campioni d’Europa. 13 ori, 13 argenti e 9 bronzi. Sono numeri che tolgono il fiato. L’Italia ha migliorato il record di medaglie stabilito ai Campionati europei di Budapest 2020+1 (27) e ha migliorato il numero di ori di Glasgow 2018 (6).

Ma per comprendere a fondo questi numeri dobbiamo fare un tuffo nel passato e tornare al 1989 ai Campionati europei di Bonn dove la Germania Est trionfò nel medagliere del nuoto in vasca con 15 ori, 8 argenti e 9 bronzi. Era un’altra epoca. Quelli di Bonn del 1989 erano infatti i Campionati europei del record mondiale di Giorgio Lamberti nei 200sl e in vasca c’erano ancora Kristin Otto e Tamas Darniy.

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Battuto qualsiasi record

10 anni fa in questi giorni terminavano le Olimpiadi di Londra 2012 con l’Italia del nuoto in vasca che nel medagliere faceva segnare 0 medaglie. 10 anni più tardi la nazionale di nuoto azzurra ha trionfato nel medagliere europeo, battendo qualsiasi record e ha proiettato questo team verso l’infinito (e oltre?).

Mai ci era capitato di guardare così dall’alto al basso le altre nazioni europee. Certo, da diverse edizioni del Campionato continentale il trofeo per Nazioni era di nostra proprietà, ma trionfare in questo modo nel medagliere, beh, questa è una novità.

E forse è proprio con la staffetta che ha chiuso le gare in vasca che ci siamo resi definitivamente conto della superiorità di questo team. Capace di fare il vuoto con la frazione monumentale di Nicolò Martinenghi, capace di cambiare la frazione a farfalla ma di ottenere gli stessi risultati, capace di confermarsi, ancora e ancora, ai vertici del nuoto internazionale.


Una progressione continua e costante

Ricordiamolo ancora una volta: 13 ori, 13 argenti e 9 bronzi.

Numeri incredibili, basti pensare che agli Europei di Debrecen 2012 avevamo vinto 2 ori e 4 bronzi. Negli ultimi 10 anni quella dell’Italnuoto è stata una progressione continua e costante facendo segnare prima il record di ori a Glasgow nel 2018, poi il record di medaglie a Budapest nel 2020+1 e poi polverizzando qualsiasi record precedente durante l’europeo di casa.

Scalando così le gerarchie della storia e il medagliere complessivo di tutti i tempi e affermandosi  una delle nazionali di nuoto europee più forti di sempre.

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Potremmo continuare a lungo a parlare di numeri e di risultati sensazionali. Come le 6 medaglie di Ceccon, o l’ennesima conferma di Greg, come la tripletta di Simona Quadarella o i 3 ori e l’argento di Martinenghi.

La verità è che quella che abbiamo visto è un’Italia sensazionale ricca di gemme preziose. Un’Italia che è il frutto del lavoro straordinario di Tecnici, Allenatori, Preparatori e di team incredibili ed estremamente preparati che stanno forgiando una nazionale da sogno.

Una nazionale in grado di incantare il Foro Italico, una nazionale che dopo questi 7 giorni non ha più limiti.


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Profilo Autore

Federico
Federico
Una laurea Magistrale in Filosofia presso l'Università di Pavia, un'innata passione per la scrittura, la comunicazione e i social network. Nel 2010, in una serata post allenamento, ho creato nuoto uno stile di vita, da quel giorno mi sono fermamente convinto di una cosa: "tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si nuota" (semicit). No, dopo 5 anni di università non ho capito se sia peggio Kant o un 400 misti.