Kyiv, 17 August 2021. Mikhailo Romanchuk e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy celebrano la doppia medaglia vinta ai Giochi olimpici di Tokyo.
Vite stravolte
Sono passati 191 giorni da questa cerimonia quando nel cuore della notte la capitale ucraina viene svegliata dalle sirene antiaeree e dai missili lanciati dall’esercito di Putin.
In pochi minuti le vite degli abitanti di Kyiv e di tutti gli ucraini vengono drammaticamente stravolte. Si cerca di mettere in salvo la propria famiglia, ci si rifugia nei bunker più vicini, si scappa verso la campagna o verso il confine con l’Europa. E ci si arma, per difendere i propri cari e la propria patria.
Non esiste più la normalità, non esiste più la routine della vita di tutti i giorni. Niente più allenamenti in piscina, niente più corsi per imparare a nuotare, niente più lavoro, niente più scuola. Ed è così per tutti quanti: per chi si stava allenando sognando di vincere la sua prima gara e per chi al collo aveva già due medaglie olimpiche.
Dove prima correvano i bambini si scavano le trincee, per strada si fanno le barricate per bloccare i mezzi nemici, le sirene suonano a intermittenza di giorno e di notte, i missili sibilano e poi le esplosioni fanno tremare gli edifici.
Così va avanti da ormai 6 notti e 5 giorni.
Romanchuk rimane a Kyiv
Tra gli abitanti di Kyiv c’è anche Mikhailo Romanchuk, il campione di nuoto ucraino che hai giochi olimpici di Tokyo ha vinto la medaglia di bronzo negli 800 stile libero e l’argento nei 1500sl. Come riportato da Rai Sport, Paltrinieri ha scambiato alcuni messaggi con Romanchuk, il quale per ora desidera rimanere nel suo paese per dare un supporto alla sua patria in questo attacco bruto e senza senso nel cuore dell’Europa:
“É una situazione assurda, io sento Mykhailo Romanchuk tutti i giorni. Abita in periferia a Kiev, ieri mi ha detto che si sta spostando, perché sente le sirene.”
“Gli ho detto di scappare. Lo ospiterei a casa mia ma preferisce restare là. Ha un forte senso patriottico e lo capisco. Capisco quello che sta vivendo“.
L’appello degli atleti ucraini
Ieri Romanchuk attraverso i propri canali social aveva condiviso l’appello degli atleti ucraini, tra i quali compare anche Govorov, di sospendere atleti russi e bielorussi dalla partecipazione dei Giochi Paralimpici:
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Profilo Autore
- Una laurea Magistrale in Filosofia presso l'Università di Pavia, un'innata passione per la scrittura, la comunicazione e i social network. Nel 2010, in una serata post allenamento, ho creato nuoto uno stile di vita, da quel giorno mi sono fermamente convinto di una cosa: "tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si nuota" (semicit). No, dopo 5 anni di università non ho capito se sia peggio Kant o un 400 misti.
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