Nella notte italiana, il cielo di Tokyo si tinge di azzurro: Nicolò Martinenghi – o come viene chiamato da tutti “Tete” – all’Aquatics Centre vola verso il bronzo olimpico, verso la sua definitiva consacrazione. Il tocco della piastra, quella frazione di secondo per realizzare e, poi, gli occhi lucidi e la commozione: sono stati questi gli attimi della vittoria di Nicolò Martinenghi, nell’élite del nuoto mondiale dal lontano 2017 –anno in cui stabilì il Record mondiale juniores nella distanza.

Ai microfoni di Rai 2, con gli occhi ancora lucidi e l’incredulità che fa da padrona, Nicolò Martinenghi commenta così:

[la medaglia] Non lo so cosa sia, credo che sia una cascata di emozioni che mi sono cadute addosso. Non ci credevo prima della gara, è una gara che ho cercato e sognato da tanto tempo. Ho sognato gli ultimi quindici metri di questa gara per tanto tempo, l’ho immaginata ad ogni allenamento.

Un premiazione dal sapore dolcissimo a fianco di Adam Peaty – vincitore del titolo olimpico in 57″37 – e l’olandese Arno Kamminga (58″00). Gli occhi verso il tricolore, le foto con i giornalisti e gli occhi verso il tricolore. E a proposito del podio, questo è il racconto di Nicolò:

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Credo di non ricordarmi assolutamente niente, è indescrivibile. E’ stata una cosa che ho ricercato da tantissimi anni, è la consacrazione di un cammino che ha avuto tanti alti e bassi

Come dicevo prima, è una gara che dedico a tante persone, che si sono svegliate presto e mi sono state vicine anche solo con un messaggio. Inoltre, volevo fare una dedica a una persona che è stata molto importante nella mia carriera e nella mia vita, è stato il mio primo allenatore, Franco: “ce l’ho fatta Franco!“. Sta vivendo un momento difficile e spero che questa medaglia le possa essere d’aiuto!

Raramente mi emoziono ma ora.. mi godo questo momento bellissimo: per ora sto volando su un’onda altissima e non posso non continuare a farlo!


La rana della storia

E non manca la storia.

21 anni dopo l’oro di Domenico Fioravanti nei 100 rana, alle Olimpiadi di Sydney 2000, la storia si ripete e l’Italia torna sul podio dei 100 rana maschili. Un filo conduttore che diventa sempre più forte, a riprova dell’importanza di questa specialità nel nuoto italiano.

E non mancano le particolarità. Si, perché era stato proprio l’oro di Fioravanti di quel settembre del 2000 a regalare all’Italia il primo storico oro olimpico, portando questa gara nella storia del nuoto azzurro. E se ci pensiamo, in quella notte di settembre 2000, Tete aveva solamente un anno.

Complimenti Tete, sei emozione pura!


Nicolò Martinenghi

Nicolò Martinenghi nasce a Varese il 1° agosto 1999 ed inizia a nuotare a 6 anni. Sportivo nel DNA, in piscina segue le orme del fratello maggiore Jacopo, superando un iniziale odio per l’acqua. Il suo punto di riferimento di sempre è l’azzurro Domenico Fioravanti, simbolo storico della rana italiana: alle Olimpiadi di Sydney 2000, vinse la combinata 100 e 200 rana, diventando il primo nuotatore nella storia del nuoto azzurro in grado di vincere una medaglia olimpica nella doppia distanza, nonché il primo atleta a vincere un oro olimpico. Da sempre è allenato dal tecnico Marco Pedoja, alla cui corte troviamo anche Alessandro Pinzuti e il Campione paralimpico Federico Morlacchi.


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Profilo Autore

Sara
Sara
Laureata in Scienze Linguistiche, è entrata in piscina per la prima volta alla tenera età di 3 anni e da quel momento non se n'è più andata. Aspirante giornalista e intervistatrice per diletto, le piace parlare (dicono sia anche logorroica) e vivere di emozioni. Lo Sport è così importante che ha scelto un Master in Sport Digital Marketing & Communication.