Quante volte è capitato di assistere alle vittorie olimpiche di atleti molto giovani o di veder gareggiare veterani con più di trenta primavere alle spalle?

In una linea temporale scandita da quadrienni, si possono delineare dei veri e propri trend riguardanti l’età e la velocità dei finalisti olimpici. Non è così facile, tuttavia, razionalizzare questi fenomeni senza un set di dati adeguatamente completo. 

Il progresso tecnico-scientifico permette di puntare sempre alla miglior prestazione possibile, dunque ci si aspetta che con l’avanzare del tempo i riferimenti cronometrici “vincenti” siano sempre più veloci e registrati da atleti sempre più giovani. Non è sempre così: infatti, si evidenziano alcuni nuotatori in grado di vincere o migliorarsi dopo i 30 anni; oppure, il blocco del miglioramento costante dei Record dovuto all’inserimento e al successivo ban dei super cosumi, la cui ultima apparizione olimpica risale ai Giochi di Pechino 2008.

Insieme alle nuove leve che emergono sempre più giovani, pare che l’asticella del ritiro sia sempre più alta, spostata verso età sempre maggiori che fino a cinquant’anni fa erano impensabili: ecco che un variegato campo partenti produce un abbassamento continuo dei tempi nuotati.

50 racconti sul nuoto: il libro di nuotounostiledivita

Abbiamo già dedicato un approfondimento ai giovani campioni nel nostro nuovo libro. In maniera complementare, in questo interessantissimo studio condotto da Teri Campbell, esperta di big data ed ex nuotatrice agonista, sono stati esaminati i dati storici del nuoto olimpico per analizzare sia l’età media che la velocità degli atleti nel corso degli anni. Il fine ultimo è quello di trovare un legame tra queste due variabili. Inoltre, si pone particolare attenzione all’era dei super costumi per capire se il nuoto del presente ne risenta ancora l’effetto, in termini di prestazioni.

Il set di dati è disponibile su Kaggle e contiene i risultati dei Giochi olimpici dal 1896 al 2021. Dunque, questo studio coinvolge solo i risultati dei Giochi olimpici, senza far riferimento ad altre manifestazioni nazionali e interazionali.

Un’altra doverosa precisazione è che alcune gare non fanno parte del programma olimpico di nuoto da tanto tempo quanto altre, di conseguenza i dati relativi a queste discipline sono presenti in minor quantità.


Analisi

Per l’analisi, è stato impiegato il linguaggio di programmazione SQL. Per comprendere come sono stati elaborati i dati, immaginiamo di prendere in considerazione la gara regina, i 100 stile libero. Tutti i passaggi riportati d’ora in poi sono stati effettuati per il resto delle gare del programma olimpico. 

Prendendo come riferimento i 100 stile libero maschili, vengono consultati i tempi vincenti di tutte le edizioni.

I risultati presentati in tabella mostrano che il miglior tempo nel 2008 non è stato raggiunto e battuto fino ai Giochi olimpici del 2020. Il calo di 0.96 secondi, relativamente drammatico, del “tempo vincente” dal 2004 al 2008 è compensato da una diminuzione più modesta – ma pur sempre significativa, trattandosi di una gara da 100 – di 0.5 secondi quando il tempo olimpico vincente del 2008 viene finalmente battuto.

IL BINOMIO ETÀ-VELOCITÀ ALLE OLIMPIADI: UN’ANALISI QUANTITATIVA 5

È possibile trarre considerazioni anche sull’età. Si nota una tendenza generale dell’età media in questa gara intorno ai 20 anni, con un calo appena sotto questa soglia nel 1980.

La parte fondamentale rimane saper mettere in relazione tutti questi anni di dati, questo si fa sempre con SQL. È possibile visionare, in maniera interattiva, i set di dati correlati in questa sezione “Tableau Public”, in cui sono riportati i trend di tutte le gare (piuttosto simili tra loro) ed è più immediato confrontare età medie, tempi vincenti e la loro correlazione.


Risultati

La tendenza generale è quella di avere risultati progressivamente più rapidi in ogni gara di ogni anno. 

Si riscontra un leggero calo dell’età media fino ai 18-19 anni tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80; i nuotatori over30 erano molto meno comuni.

Sebbene la maggior parte dei primati “in gomma” siano stati cancellati, l’impatto dell’era dei super costumi continua ad avere una leggera influenza sui trend dei tempi, in quanto esistono ancora gare, sia maschili che femminili, in cui i nuotatori non hanno ancora raggiunto quei tempi nuotati con l’ausilio del doping tecnologico.

L’edizione del 2008 è stata l’unica a presentare questi super costumi di ultima generazione che sono stati successivamente dal 2010. In alcuni casi non vediamo tempi minori di quelli osservati nel 2008 fino al 2020.

Si nota pure che i tempi medi dei primi 8 tendono ad essere sempre più veloci.

Per concludere il discorso sui super costumi, si nota che l’impatto che essi hanno avuto sui riscontri cronometrici non sono stati influenzati in maniera equa tra eventi maschili ed eventi femminili.


Conclusioni

Ci si può concentrare sui due punti focali: età media e velocità nel tempo.

Per quanto riguarda il cambiamento dell’età media nel tempo, tra i fattori specifici che possono essere entrati in gioco, annoveriamo, ad esempio, lo sviluppo e l’introduzione di diverse strategie di allenamento specifiche per le diverse età, sia a secco che in acqua; una maggiore attenzione per l’integrazione nella nutrizione, così come per le tempistiche di recupero.

Mentre, tra altri fattori esterni, si potrebbe pensare che il periodo storico in cui viviamo e ciò che accade possa influire sulla capacità di allenarsi e di gareggiare?

Per quanto riguarda la velocità, è un po’ più complesso trovare dei fattori che racchiudano la causa di questo fenomeno e la spiegazione di questo trend. C’è sicuramente un maggiore studio delle strategie di allenamento, sulla salute mentale degli atleti e sul progresso tecnico-scientifico dell’attrezzatura da gara e da allenamento.

Volendo ampliare il discorso, in che modo l’accesso alle competizioni professionistiche e l’aumento numerico delle competizioni ad alto livello per il nuoto stanno cambiando questo sport? Gli atleti sono più in sintonia con un’alimentazione e principi di recupero più ottimali?

Campbell, l’autrice di questo studio, semina questi spunti di riflessione: ognuno di questi quesiti costituirebbe casi di studio interessanti.


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Profilo Autore

Sofia
Sofia
Studentessa di Chimica, nuotatrice agonista, aspirante scrittrice: non necessariamente in quest’ordine. Forse l’unica nuotatrice al mondo che trova divertenti i 200 farfalla, ma le sue gare preferite in assoluto sono i 100 farfalla e i 100 stile. Membro della redazione, il suo compito? Raccontare storie di cloro sul mondo natatorio e le sue dinamiche per affascinare i meno appassionati, per strappare un sorriso dopo la stanchezza di fine allenamento o, semplicemente, per far battere il cuore agli atleti della community e farli innamorare del nuoto come la prima volta.