Non è tutto oro quel che luccica, né quello che si mette al collo un campione olimpico sul podio: la composizione chimica delle medaglie non è unitaria.

Dando uno sguardo particolare alle medaglie dell’edizione olimpica di Rio 2016, scopriamo da che cosa sono costituite e in che percentuale, tra materiali riciclati e leghe metalliche.


Medaglie d’oro (o quasi)

È a partire dalle Olimpiadi di Stoccolma del 1912 che le medaglie d’oro non sono più al 100% composte dal metallo più pregiato.

Da allora, la composizione chimica prevede prevalentemente argento con una placcatura in oro, per conferire l’aspetto di una vera e propria medaglia da primo posto.

50 racconti sul nuoto: il libro di nuotounostiledivita

Alle Olimpiadi di Rio, le medaglie d’oro erano composte dal 98.8% d’argento (con una purezza del 92.5%) e solo l’1.2% consisteva in un rivestimento in oro (99% di purezza), per un totale di 500 grammi di medaglia.

Come indicato dalla tabella sul sito Compound Interest, l’oro usato per le medaglie a Rio è del tutto esente da impurezze di mercurio.

In realtà, la composizione chimica delle medaglie non è mai stata costante: ad esempio, alle Olimpiadi di Londra, i rapporti tra i metalli erano diversi (1% d’oro contro 92% d’argento) e non solo, perché è stato miscelato anche del rame (7%).

In ogni caso, il valore di una medaglia d’oro di Rio, basandosi solo sulla composizione chimica, è di circa 565$; fossero state interamente d’oro, il prezzo si sarebbe alzato di qualche dollaro… di “soli” 21mila!

Giusto per citare la più forte stileliberista della storia del nuoto, la statunitense Katie Ledecky, campionessa olimpica nei 200, 400 e 800 stile libero in Brasile, si è messa al collo un bottino – virtualmente d’oro, praticamente d’argento – di 1695$.


Medaglie d’argento

Le medaglie d’argento sono composte, così come indicato, al 100% dal suddetto metallo (con una piccola percentuale di impurezze). Ciò differisce da Londra 2012, in cui anche nelle medaglie d’argento è stata effettuata un’aggiunta di rame.

Circa il 30% dell’argento usato per le medaglie di Rio è stato ottenuto da materiale riciclato proveniente da specchi, da componenti delle auto, dalle lastre delle radiografie, ecc… Per un valore complessivo della medaglia di circa 300$.


Medaglie di… bronzo?

Se a Rio le medaglie d’oro non erano al 100% d’oro, le medaglie di bronzo… non erano neppure di bronzo! La composizione chimica vanta il 95% di rame (93.7% di purezza) e una frazione del 5% di zinco; rame e zinco insieme, in una lega, fanno l’ottone; il bronzo, invece, è una lega di rame e stagno.

Dunque più che medaglia di bronzo si sarebbe dovuta chiamare medaglia d’ottone, dato che il sito ufficiale stesso specifica che la composizione è rame-zinco.

In ogni caso, circa il 40% del rame usato per il rame delle medaglie di Rio proviene dai materiali riciclati, come ad esempio materiale di scarto per la coniazione di monete. Solo in base alla composizione metallica, una medaglia di bronzo varrebbe poco meno di 3 dollari!


Sitografia:


Segui il Nuoto con noi

Per rimanere sempre aggiornato sul nuoto mondiale e ricevere tutte le news in anteprima puoi seguirci sui social, iscriverti alla nostra newsletter, o iscriverti al nostro canale Telegram. Contenuti speciali, articoli, video e podcast! Che aspetti?

→ FACEBOOK
 INSTAGRAM
→ TELEGRAM


Appassionato di nuoto?

→ ABBONATI ALLA NEWSLETTER

Profilo Autore

Sofia
Sofia
Studentessa di Chimica, nuotatrice agonista, aspirante scrittrice: non necessariamente in quest’ordine. Forse l’unica nuotatrice al mondo che trova divertenti i 200 farfalla, ma le sue gare preferite in assoluto sono i 100 farfalla e i 100 stile. Membro della redazione, il suo compito? Raccontare storie di cloro sul mondo natatorio e le sue dinamiche per affascinare i meno appassionati, per strappare un sorriso dopo la stanchezza di fine allenamento o, semplicemente, per far battere il cuore agli atleti della community e farli innamorare del nuoto come la prima volta.