La competizione nel nuoto può essere tanto emozionante quanto sfidante. Ogni gara rappresenta un’opportunità per dimostrare il proprio impegno, ma può anche portare delusioni. Comprendere e gestire queste emozioni è fondamentale per crescere sia come atleti che come persone. Nell’articolo di questo mese della nostra rubrica di Nuoto & Psicologia cerchiamo di capire come superare una delusione sportiva.
“La finale a cui ero rientrata è appena finita, ho ancora il fiatone, e le lacrime premono per scorrere, ma non posso, non devo piangere. Non so come affrontare il mio allenatore per capire cosa sia andato storto: perché non ho raggiunto il tempo di ieri, perché sono quasi affogata nel ritorno, o forse peggio, se non mi guarderà neppure. Non capisco cos’è successo… Vado a sciogliermi e a fare la doccia…”
È probabile che almeno una volta vi siate ritrovati nelle parole di questo atleta e che a gara finita vi siate sentiti in uno stato d’animo che spesso non si riesce neppure a definire.
Come prima cosa, con uno sguardo aperto e senza giudizio, vi invito a chiedervi come vi sentite in questo momento: “Come sto? Che emozioni sto provando?”
Rabbia, tristezza, sconforto o forse delusione? Oppure un po’ tutte queste emozioni insieme? A volte capita di sentire più emozioni contemporaneamente, e questa situazione spesso è estremamente difficile da gestire.
Quando si entra in contatto con la delusione, con la sensazione di aver fallito una prova per noi importante, in cui credevamo tanto, dopo tanto lavoro, cosa possiamo fare? Come dobbiamo comportarci?
In primo luogo dobbiamo comprendere che i tempi che sono apparsi sullo schermo (e che non erano quelli sperati) rappresentano quella prestazione in un momento preciso, in quell’orario, in quella piscina: quei tempi non hanno nulla a che fare con il vostro valore come persone.
Il vostro valore è un’altra cosa, ed è tanto di più. Ognuno di voi non è il tempo che ha nuotato: questo vale per le prestazioni in vasca ma può valere anche per un voto a scuola. Il valore di una persona è qualcosa di molto più ampio e complesso. Non siete quel voto a scuola, brutto o bello che sia; come non siete quel tempo che sentite non vi appartiene e vi fa star male: quello rappresenta la vostra prestazione in quel preciso istante, o rappresenta il giudizio dell’insegnante su quel preciso compito, in quel preciso momento.
Siamo persone e siamo atleti.
Portiamo noi stessi come persona in acqua! Siamo esseri fatti di emozioni, di credenze e valori che amano le sfide in acqua e che hanno degli obiettivi. Spesso una delusione, post gara, può essere riconosciuta e accolta e nei momenti successivi si può trasformare in voglia di mettercela tutta, grinta e fiducia nelle proprie risorse. Da una delusione, piccola o grande che sia, possiamo creare un’opportunità per generare una nuova spinta ed energia a competere.
Quindi, come superare una delusione?
Superare una delusione nel nuoto richiede consapevolezza e strategia. Prima di tutto, accettate le emozioni senza giudicarle: è normale sentirsi delusi o arrabbiati dopo una prestazione insoddisfacente. Riflettete sulla gara per capire cosa è andato storto e identificate le aree di miglioramento. Parlate con il vostro allenatore per ricevere feedback utili. Utilizzate la delusione come motivazione per fissare nuovi obiettivi realistici ma sfidanti.
Infine, mantenete una mentalità positiva concentrandovi sui progressi e sulle piccole vittorie quotidiane, poiché ogni insuccesso offre l’opportunità di crescere e sviluppare una maggiore consapevolezza di sé.
In conclusione, le delusioni fanno parte del percorso di ogni atleta. È importante riconoscerle, accettarle e utilizzarle come trampolino di lancio per migliorarsi. Ogni gara, ogni sfida, ci aiuta a crescere e a comprendere meglio il nostro valore. Ricordate sempre: non siete definiti da un singolo risultato, ma dalla vostra determinazione e passione per il nuoto.
Affrontare le emozioni negative non è semplice, ma è un passo essenziale per diventare atleti completi e persone resilienti. Ogni insuccesso offre l’opportunità di riflettere sulle proprie prestazioni, di capire cosa può essere migliorato e di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. È attraverso questi momenti difficili che possiamo scoprire la nostra vera forza e capacità di superare le avversità.
Guendalina Brizzolari
Psicologa dello Sport
www.psicologadellosport.it
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Profilo Autore
- Ho conseguito la Laurea Specialistica in Psicologia Clinica nel 2011 presso l’Università degli Studi di Bologna, ho superato l’esame di abilitazione alla professione di Psicologo iscrivendomi nel 2012 all’Albo degli Psicologi della Toscana n. 6592. Da sempre sono appassionata di sport e fermamente convinta del valore educatico dello sport nella crescita di ogni individuo e dell’importanza dei processi mentali nelle performance sportive di ogni atleta/persona. Il suo benessere al centro! Infatti mi sono specializzata conseguendo il Master in “Mental Training e Psicologia dello Sport” ed il Corso FIT “Preparatore Mentale di 1°livello nel Tennis”, approfondendo ad esempio con seminari e corsi tematici, su biofeedback nello sport, basi di PNL, training autogeno, ansia e disturbi psicosomatici etc. Faccio parte della FIPSiS Federazione Italiana Psicologi dello Sport e faccio sono nel Registro di Psicologia e Coaching nello Sport . Svolgo attività in studio in libera professione con consulenze psico-sportive per Atleti (percorsi di mental training, gestione ansia pre-gara-gestione dell’infortunio), consulenze psico-sportive per Allenatori ( organizzo anche Corsi di Formazione per gli staff tecnici) e consulenze psicologiche di sostegno e promozione del benessere (consulenze psicologiche individuali e sostegno alla genitorialità). Parallelamente svolgo attività “in campo” presso Società Sportive attraverso progetti creati ad hoc. Faccio divulgazione alla cittadinanza sull’importanza dell’attività sportiva e in contesti sportivi, affrontando le principali tematiche di psicologia dello sport (anche scrivendo articoli in siti online di sport). Mente e corpo facce di una stessa medaglia, entrambi allenabili per ottenere grandi risultati.
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