Che obiettivo ho? – “Voglio vincere”, “Voglio arrivare primo ai regionali nei 50m stile”, “Voglio l’oro agli europei nei 100m farfalla”
Fissarsi mete, darsi obiettivi non è un concetto nuovo per gli atleti ma a volte può capitare che sia difficile darsi obiettivi corretti, ben formati e ben formulati. Obiettivi irraggiungibili, vaghi, non stimolanti e che non portano da nessuna parte. Obiettivi formulati al negativo ad esempio, ci fanno lavorare bene in allenamento e ci portano sul podio in gara? Purtroppo no, la prima caratteristica che scopriamo oggi infatti, è che un obiettivo deve essere innanzitutto formulato al positivo. In pratica non deve contenere il NON. Ecco degli esempi, per comprendere se vi capita anche a voi:
- “non devo farmi prendere dal panico quando sono nei blocchi”
- “non voglio fare il tempo di 24:34”
- “non posso permettermi di sbagliare l’entrata in acqua in questa gara”
La vostra mente non riesce a leggere il NON che gli mettete davanti a tale vostro obiettivo e quindi cercherà di tutto per seguire alla lettera quello che voi vi prefiggete, essendo però per voi controproducente. Infatti si sarà concentrata alla sensazione di panico, agitazione ai blocchi nel primo caso; si sarà impegnata a fare di tutto per fare il tempo di 24:34 nel secondo caso; e probabilmente non farà una bella entrata in acqua nell’ultimo caso.
Probabilmente affermo, perché tante, tantissime variabili entrano in gioco in quei secondi, in quell’atleta/persona prima e durante la gara. Piano piano infatti cercheremo di comprendere come non ci sia solo la componente tecnica e tattica, e di preparazione fisica in una competizione sportiva o comunque in ogni vasca di allenamento che fate.
Altro aspetto importantissimo è stabilire insieme all’allenatore OBIETTIVO/I A BREVE TERMINE vicini nel tempo (entro 1-2 mesi), molto stimolanti, realistici e specifici; OBIETTIVO/I A MEDIO TERMINE (entro 6 mesi) importanti per comprendere la direzione e come fare per arrivarci e infine OBIETTIVO/I A LUNGO TERMINE (entro 1 anno) per poter pianificare la stagione.
Il goal setting o formazione degli obiettivi è infatti uno dei punti chiave dell’allenamento mentale, infatti far comprendere bene quello che si vuole ottenere, in quanto tempo, e in che modo aumenta la possibilità di successo e dà la possibilità all’atleta di poter avere una visione precisa che prende forma con dettagli… come se un sogno potesse trasformarsi in realtà, in qualcosa su cui mi ci posso allenare, e di conseguenza aumenta così la percezione della persona di fiducia di sé.
Quella che in gergo tecnico si chiama self efficacy è infatti collegata con la formulazione di obiettivi ed è sinteticamente la credenza di potercela fare, delle proprie possibilità. Infatti gli atleti che credono in loro stessi e nelle loro capacità davanti ad ostacoli hanno maggiori probabilità di buona riuscita.
Segui i prossimi articoli di psicologia dello sport e nuoto e scrivi per richiedere informazioni e/o farci sapere cosa vorresti sapere di più riguardo alla psicologia dello sport, allenamento mentale etc.
Guendalina Brizzolari
Psicologa dello Sport
www.psicologadellosport.it
Profilo Autore
- Ho conseguito la Laurea Specialistica in Psicologia Clinica nel 2011 presso l’Università degli Studi di Bologna, ho superato l’esame di abilitazione alla professione di Psicologo iscrivendomi nel 2012 all’Albo degli Psicologi della Toscana n. 6592. Da sempre sono appassionata di sport e fermamente convinta del valore educatico dello sport nella crescita di ogni individuo e dell’importanza dei processi mentali nelle performance sportive di ogni atleta/persona. Il suo benessere al centro! Infatti mi sono specializzata conseguendo il Master in “Mental Training e Psicologia dello Sport” ed il Corso FIT “Preparatore Mentale di 1°livello nel Tennis”, approfondendo ad esempio con seminari e corsi tematici, su biofeedback nello sport, basi di PNL, training autogeno, ansia e disturbi psicosomatici etc. Faccio parte della FIPSiS Federazione Italiana Psicologi dello Sport e faccio sono nel Registro di Psicologia e Coaching nello Sport . Svolgo attività in studio in libera professione con consulenze psico-sportive per Atleti (percorsi di mental training, gestione ansia pre-gara-gestione dell’infortunio), consulenze psico-sportive per Allenatori ( organizzo anche Corsi di Formazione per gli staff tecnici) e consulenze psicologiche di sostegno e promozione del benessere (consulenze psicologiche individuali e sostegno alla genitorialità). Parallelamente svolgo attività “in campo” presso Società Sportive attraverso progetti creati ad hoc. Faccio divulgazione alla cittadinanza sull’importanza dell’attività sportiva e in contesti sportivi, affrontando le principali tematiche di psicologia dello sport (anche scrivendo articoli in siti online di sport). Mente e corpo facce di una stessa medaglia, entrambi allenabili per ottenere grandi risultati.
Altri articoli dell'Autore
- PSICOLOGIA27 Maggio 2024NUOTO & PSICOLOGIA: COME SUPERARE UNA DELUSIONE?
- PSICOLOGIA15 Aprile 2024COME SUPERARE LA PAURA DELL’ACQUA O DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA?
- PSICOLOGIA26 Febbraio 2024PERCHÉ SI PROVA L’ANSIA PRE-GARA?
- PSICOLOGIA8 Gennaio 2024COME POSSIAMO REAGIRE A UNA SCONFITTA?