
DEBBIE MAYER: LA PRIMA TRIPLETTA AL FEMMINILE NEL NUOTO OLIMPICO
14 Settembre 2023Per la narrazione di questa storia occorre impostare la data della nostra macchina del tempo nell’anno 1968, periodo in cui si disputarono i giochi olimpici arrivati allora alla XIX° edizione con Città del Messico come paese ospitante di questa manifestazione. L’impianto natatorio “Francisco Màrquez” ospitò le diverse gare del nuoto in vasca e i nuotatori che per la prima volta nella storia olimpica dovettero affrontare un pacchetto di gare davvero ben fornito.
La grande svolta dell'olimpiade nel mondo del nuoto
Questa rassegna segnò ai tempi una svolta importantissima per il nuoto olimpico, che prima del 1968 contava un numero di gare veramente ridotto, soprattutto se si pensa a quelle che sono presenti nelle olimpiadi dei nostri giorni, ma nell’edizione messicana ha visto l’aggiunta di ben 11 eventi tra il campo maschile e femminile. Vennero aggiunti i 200 stile libero, i 200 metri misti e i 100 rana che mancavano per entrambi i sessi. Il totale delle gare individuali inserite in quell’edizione è quello che ancora oggi è presente, eccetto per i 50 stile libero che furono introdotti 20 anni dopo nell’edizione di Seoul 1988.
Tale evento rappresentò una svolta nel mondo del nuoto olimpico, poiché aggiungendo doppie distanze per tutti gli stili allungando il programma dello stile, dalle gare più veloci fino alle distanze del mezzo fondo, diede la possibilità a più nuotatori di imporsi in gare differenti, di andare a battere più record nella stessa edizione e soprattutto per gli amanti dei numeri e delle statistiche fornì la chance a più atleti di completare doppiette o triplette, che più facilmente avrebbe potuto registrare nelle nostre menti il nome di grandi atleti e regalare ai noi spettatori momenti indelebili di grandi performance sportive che sarebbero rimaste impresse nella storia.
Debbie Mayer: la ragazza prodigio dello stile libero
Pensando a questa grande possibilità fornita dal C.I.O. nel 1968 non può che non saltare in mente la prima donna capace di sfruttare questa opportunità: Debbie Mayer. Deborah è nata nel 1952 ad Annapolis, cittadina del Maryland.
La ragazza statunitense si può senza alcun dubbio annoverare nella esclusiva lista degli atleti prodigio. Fin da piccola ha dedicato la sua esistenza al nuoto, passando una quantità inestimabile di tempo in vasca cercando di crescere e migliorare le proprie prestazioni. A 15 anni non compiuti, nel 1967, un anno prima dei giochi olimpici messicani, fu capace di abbattere il record del mondo degli 800 stile libero e dei 1500 nella stessa giornata. Qualche settimana più tardi ai giochi PanPacifici riuscì a far suo anche il record del mondo dei 400 stile libero.
Il suo talento non venne espresso solo in quelle manifestazioni, anzi il suo obiettivo era la conquista delle medaglie olimpiche, il premio, il successo più ambito per ogni nuotatore, o meglio, per ogni sportivo. Nell’anno successivo, nel 1968, nei trials che avevano il compito di formare la squadra americana per l’edizione dei giochi olimpici, Debbie Mayer riuscì a conquistare anche il record del mondo dei 200 stile libero, l’unica volta che riuscì a batterlo nella sua breve carriera.
La gloria ai giochi olimpici
Che la ragazza americana fosse un talento unico nel campo dello stile libero in quell’anno si era capito, ma in quell’estate era giunto il momento di capire se davvero era capace di racimolare le proprie forze fisiche e mentali per poter sopportare la pressione di essere la favorita in tutte e 3 le gare individuali che avrebbe affrontato. Fin dalla prima gara Debbie Mayer non ebbe problemi e riuscì a conquistare facilmente, agilmente i 400 stile con quasi 4 secondi di vantaggio sulla compagna di nazionale Linda Gustavson.
Nei giorni successivi Debbie si impose nettamente anche nella finale dei 200 stile libero aggiungendo così anche la seconda medaglia d’oro al suo palmares e dopo un giorno di riposo completò la tripletta andando a vincere la medaglia, forse più semplice e scontata, nei suoi 800 stile libero con 11” di margine sulla connazionale Pam Kruse. Ancora oggi possiamo chiederci cosa Debbie avrebbe potuto fare se il programma olimpico del tempo fosse come quello odierno e quindi presentasse anche la gara dei 1500, distanza in cui era primatista mondiale e la staffetta 4x200, visto la sua forza e la profondità del team USA.
Un record quasi imbattuto
Oltre a questo interrogativo rimane la delusione più grande visto che la sua carriera terminò due anni più tardi, a soli 18 anni visto i problemi salutari legati all’asma e soprattutto ai pochi finanziamenti su cui Debbie Mayer poteva contare all’epoca, che non le hanno permesso di continuare con l’attività agonista e che hanno privato al mondo del nuoto intero di un talento cosi grande, che forse oggi sarebbe paragonabile a Katie Ledecky, soprattutto visto il dominio esercitato nello stile libero.
Debbie Mayer fu quindi la prima donna a compiere una tripletta in tre gare individuali nella stessa edizione dei giochi olimpici, grazie anche al programma notevolmente più vasto. Impresa notevolmente ardua, basti pensare, che nello stile libero femminile, solo Katie Ledecky 48 anni dopo, a Rio 2016, riuscì in tale impresa - anche per la ragazza di Washington potevano essere di più visto l’assenza dal programma dei 1500, che sono arrivati solo a Tokyo 2020.
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Profilo Autore

- Andrea, Studente di Psicologia, amante della montagna, della lettura e una passione sconfinata per gli sport. Innamorato del nuoto da diversi anni grazie alle grandi imprese dei campioni che dedicano anima, cuore, corpo e testa a questa meravigliosa disciplina. Non riesce mai star fermo e appena ha del tempo libero si rifugia tra le mille storie dei libri o nella immensa natura delle sue amate montagne svizzere. Deve ancora capire chi diventerà da grande, ma sa che con la forza, la determinazione e la voglia di imparare lo capirà molto presto.
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