A meno di un mese da oggi avrà inizio la XXXII edizione dei Giochi Olimpici. Come avviene sin dalla loro prima edizione dei Giochi moderni, anche il nuoto fa parte degli sport in cui si confronteranno atleti provenienti da tutto il mondo. Come tutti sappiamo bene le gare di nuoto sono definite e standardizzate a livello internazionale.
C’è stato però un tempo, tuttavia, in cui il nuoto ha visto tra i suoi eventi olimpici gare tra le più disparate. In questo articolo di storia andiamo a ripescare quelle che sono state alcune eccezioni nel panorama Olimpico del nuoto.
Le prime olimpiadi
Conosciamo già alla storia delle Olimpiadi e di come il barone Pierre de Coubertin le abbia riportate a noi uomini moderni, rispolverando nella tradizione greca. È proprio in terra ellenica si tenne la prima edizione delle Olimpiadi moderne, in cui troviamo 4 manifestazioni di nuoto totali.
Di queste destano alquanto curiosità i 100 m stile per marinai – riservata ai marinai – e i 500 e 1200 stile libero, due distanze un po’ inusuali ma che oggi potremmo associare ai 400 e ai 1500 stile libero. Eppure, come potremo comprendere tra poco, nella prima olimpiade moderna non vennero inserite gare troppo “strane”.
L’olimpiade più folle di sempre
Sono infatti i giochi della II olimpiade, ospitati a Parigi, ad inserire nel programma delle gare di nuoto alcune distanze e discipline quantomeno originali. Se infatti i 1000 e i 4000 metri stile libero possono essere compresi in un’ottica dei moderni 800 stile libero e 5 km di fondo, viene già più difficile comprendere i 200 per squadre, i 200 ostacoli o addirittura il nuoto subacqueo.
I primi, i 200 per squadre, consistevano, a differenza di quanto si possa pensare, ad un terno al lotto in cui si veniva estratti per gareggiare in 4 batterie differenti, nelle quali veniva assegnato un punteggio e la cui somma totale di tutti i componenti della squadra dava il posizionamento finale in modo inversamente proporzionale (Io ancora sto cercando di capirne il perché).
I 200 ostacoli invece li abbiamo già narrati in un altro articolo, semplicemente mescolavano diverse capacità oltre al semplice saper nuotare, ossia la subacquea sotto navi e l’arrampicata su funi (agganciate alle stesse navi, come se si fosse all’arrembaggio).
Secondo me, è però il nuoto subacqueo a vincere la medaglia di disciplina più stramba di questa edizione dei giochi olimpici: la gara consisteva nel nuotare in una vasca da 60 metri nel minor tempo possibile. La maggior parte degli atleti non riuscì nemmeno a completare e la vasca intera, e solamente due atleti francesi riuscirono a toccare la fine e giocarsi così il primo ed il secondo posto al cronometro. Per tutti gli altri, infatti, contò molto di più quanto erano riusciti ad avanzare nella piscina piuttosto che il tempo che avevano impiegato per farlo, al fine della classifica.
In ogni caso, è curioso come il nuoto subacqueo, per certi versi, si ripresenterà nuovamente alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, con il giapponese Masaru Furukawa, che per gareggiare a rana scelse di respirare una sola volta in tutta la vasca (successivamente inserirono un limite massimo di metri da nuotare in subacquea), come raccontiamo nel nostro libro.
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Alla ricerca della giusta via
Procedendo ora con le olimpiadi del 1904 e del 1908, rispettivamente la terza e la quarta, tenutesi a Saint Louis in USA e a Londra, queste edizioni videro gare “normali” potremmo dire. Nessuna disciplina assurda fu inserita nei programmi olimpici del nuoto, ma è da far notare come, nell’edizione tenutasi negli Stati Uniti, vennero usate unità di misure non standard (ossia quelle incomprensibili unità di misura che usano gli statunitensi, tipo iarde, miglia, pollici, galloni e via andare..). Le piscine erano infatti misurate in iarde e si disputò persino una gara sulla distanza del miglio, corrispondente a 1600 metri circa.
Folli ranisti, folli
Continuando il nostro cammino nella storia delle più curiose gare del nuoto Olimpico giungiamo nel 1912 a Stoccolma – l’edizione che peraltro vide il debutto olimpico della leggenda Duke Kahanamoku – e che vide tra le altre gare i 400 rana uomini (ma con che forze? Siamo seri?). Specifico che si trattava dei 400 rana uomini perché a Stoccolma si ebbero, per la prima volta nella storia olimpica, gare di nuoto anche al femminile.
Tristemente, a causa della Prima Guerra mondiale, la VI edizione dei Giochi olimpici moderni non si tenne (e qui mi tocca rammentare che i Greci, durante le olimpiadi antiche, interrompevano i conflitti per il tempo necessario ai Giochi… che fossero più civili?).
Il fuoco nel braciere Olimpico tornerà quindi ad ardere nel 1920 ad Anversa, in Germania. In questa occasione ritroviamo i 400 rana uomini, di nuovo (evidentemente a qualcuno erano piaciuti… Pazzi), e fanno la loro prima ed ultima comparsa i 300 stile libero donne, che dall’edizione successiva saranno sostituiti dai 400 stile libero.
Infine, la retta via
Con il 1920 si chiude la parentesi ultraventennale – che ha abbracciato quasi tutte le prime edizioni dei giochi olimpici – di improbabili, ma forse divertenti, gare di nuoto. Dal 1924 in poi, infatti, si tennero unicamente gare “normali”, senza più distanze o discipline eccezionali, eccentriche o fuori dal comune.
Oggi, nella XXXII edizione dei Giochi olimpici, siamo pronti vedere ben 35 discipline di nuoto… ma ben sappiamo che alle Olimpiadi sono ancora escluse alcune distanze che invece nel nuoto mondiale sono oggetto di sfida emozionante e avvincente, come i 50 metri rana, farfalla e dorso, o la gara di fondo dei 5km. Si cerca sempre di completare il quadro delle gare presenti già anche mondiali, e con questo obiettivo, proprio a Tokyo, vedremo per la prima volta in vasca alle olimpiadi i 1500 donne e gli 800sl uomini, ma si tratta di gare internazionalmente già riconosciute
Il nostro speciale in vista delle Olimpiadi di Tokyo, che ci ha portato a scoprire alcune delle gare più strane di nuoto alle Olimpiadi, si conclude qui. Appuntamento prossimamente per altri e racconti della storia di questo sport bellissimo che ci accomuna e ci rende tutti compagni.
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Profilo Autore
- Orami ex studente di ICT e comunicazione a Torino, sono il GEEK del gruppo (quello che cerca di far funzionare il sito). Mi occupo di IT, consulenza, UX & UI. Divido il mio tempo libero tra PC, progetti più o meno utili e sessioni fotografiche (prevalentemente in orari improponibili).
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