Continua il nostro percorso tra i racconti più suggestivi delle Olimpiadi di Monaco 1972, questa volta con un racconto che si allontana dalla prestazione per raccontare di una famiglia storica. Molti di voi, infatti, potrebbero ricordare il nome di Gary Hall Jr.: nuotatore statunitense, specializzato nello stile libero, vinse ben 10 medaglie in tre diverse edizioni delle olimpiadi, dal 1996 al 2004. Un vero e proprio talento dello stile libero, cresciuto tra i miti di Aleksandr Popov e Pieter Van den Hoogenband, gli storici rivali monumentali con i quali il giovane Gary dovette scontrarsi.
Quella di Gary Hall fu una storia natatoria bella e particolare, ricca di colpi di scena. Una storia che iniziò molto lontano nel tempo e che trae le sue origini dalla famiglia, da sempre legata al mondo natatorio. Ma come si collega al nostro racconto delle Olimpiadi di Monaco 1972?
Per rispondere a questa domanda, bisogna fare un salto nel tempo quando sir Charles Keating, nel 1946, divenne campione americano delle 200 yards. Trent’anni dopo, il figlio Charles Keating III partecipò alle Olimpiadi del 1976, sempre in qualità di nuotatore. Molti di voi si chiederanno cosa abbia a che fare la famiglia Keating con Gary Hall e ancora non vedranno il collegamento con le Olimpiadi.
Caso vuole che sir Charles Keating altri non fu che il nonno materno del giovane Gary Hall, il pluricampione statunitense che tutti noi ricordiamo. Già questa assurda concatenazione di parentele potrebbe far strabuzzare gli occhi ai molti e far sognare su come, alla fine, la ruota giri sempre nello stesso verso e le passioni, in fin dei conti, si tramandano di padre in figlio..
Ecco, è proprio così: di padre in figlio. Si, perché nel lontano 1972, quando la figura di Mark Spitz irrompeva tra gli appassionati di nuoto e i suoi baffetti diventavano iconici, sul piano vasca c’era anche Gary Hall Senior, il padre del giovane campione statunitense.
Gary Hall senior fu, anche lui, nuotatore – come del resto tutta la famiglia – e come il figlio fu Campione olimpico. Proprio nella vasca di Monaco, infatti, vinse l’argento nei 200 farfalla in una gara che, in un certo senso, è entrata nella storia e ha sancito la supremazia americana nel nuoto. Del resto, lo abbiamo già ricordato numerose volte, era l’epoca di Mark Spitz – che nella gara fu oro – e che in quella Olimpiade creò il mito del nuotatore più medagliato della storia, oggi secondo solo all’immenso Michael Phelps.
Ma non solo: sul terzo gradino del podio si posizione fu Robin Backhaus, anch’esso statunitense. Insomma, in quei 200 delfino del 1972 si scrisse una piccola pagina del nuoto dal valore immenso. Tre statunitensi sullo stesso podio olimpico, Mark Spitz nuovamente oro e, poi, il cuore della nostra storia, quella di Gary Hall Senior, Campione olimpico e padre del futuro Gary Hall Junior.
La carriera di Gary Hall fu relativamente lunga ma, purtroppo, non ricca di successi. Sebben vinse altri due titoli olimpici – un argento nei 400 misti nel 1968 e un bronzo nei 100 farfalla nel 1976 – non riuscì a consacrare il suo nome nella manifestazione iridata.
A dar nuovamente lustro al nome degli Hall fu, per l’appunto, il figlio Gary Hall Jr che da Atlanta 1996 fino al ritiro nel 2008 fu in grado di vincere 10 medaglie olimpiche e 6 medaglie mondiali mondiali creando così una storia che, chissà, un giorno potrà anche continuare.
La storia di Monaco 1972
Tutti i giovedì del mese di settembre abbiamo raccontato storie inedite sulle Olimpiadi di Monaco 1972: dall’utilizzo dei millesimi nelle gare fino alla storia di Shane Gould, un filo conduttore che ci guiderà, mese dopo mese, alla scoperta dei Giochi Olimpici, delle sue peculiarità e dei personaggi che maggiormente hanno contraddistinto la competizione più ambita.
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Profilo Autore

- Laureata in Scienze Linguistiche, è entrata in piscina per la prima volta alla tenera età di 3 anni e da quel momento non se n'è più andata. Aspirante giornalista e intervistatrice per diletto, le piace parlare (dicono sia anche logorroica) e vivere di emozioni. Lo Sport è così importante che ha scelto un Master in Sport Digital Marketing & Communication.
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