Ogni stile di nuotata ha una storia unica e particolare ed è frutto di un’evoluzione che lentamente ha portato dei primordiali tentativi di nuotata a divenire delle tecniche precise, regolamentate e spettacolari. Con la rubrica Nuoto & Storia, che ci accompagna ogni secondo lunedì del mese, cerchiamo di ricostruire le incredibili evoluzioni che hanno accompagnato il mondo acquatico durante gli ultimi secoli di storia. Oggi andremo a scoprire le origini del delfino (o farfalla) e le tappe principali del suo sviluppo:

ORIGINI

Se per lo stile libero, il dorso o la rana non troviamo alcuna notizia su come siano nate e chi le abbia inventate (salvo qualche pittura rupestre), per quanto riguarda il delfino  invece possiamo trovare non solo la prima gara effettuata con questo stile, ma anche il nome dell’inventore, il cui fratello peraltro l’abbiamo già conosciuto.

Il delfino è lo stile più recente, le sue prime notizie risalgono solamente alla fine degli anni ’20 – inizio anni ’30 del secolo scorso.

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L’INVENZIONE DEL DELFINO


“Sidney” Cavill

Su chi per primo abbia ideato questo stile c’è una piccola discussione aperta, alcune fonti riportano l’australiano “Sidney” Cavill – fratello di Richmond e Arthur, di cui già abbiamo parlato, che perfezionarono lo stile libero – come ideatore del delfino.


 

David Armbuster

Altre fonti invece attribuiscono l’invenzione all’allenatore statunitense David Armbuster – che abbiamo già incontrato, anche lui, parlando delle origini della rana.  Tutte le fonti concordano comunque con il fatto che fu proprio Armbuster a rifinire la tecnica, individuando nel richiamo subacqueo delle braccia il problema della rana. Proprio questa intuizione portò alla nascita della farfalla (Farfalla! Non delfino), infatti il neonato stile prevedeva la gambata a rana e il richiamo delle braccia fuori dall’acqua.


La gambata a Delfino

In vasca la farfalla fece la sua prima comparsa nel 1933, con lo statunitense Henry Myers, che approfittò della confusione della gara (150 misti) per effettuare il nuovo richiamo. Perché nasca il delfino, e faccia la sua comparsa nelle vasche internazionali, bisognerà aspettare il 1935: David Armbuster, infatti, dopo aver sviluppato il nuovo richiamo delle braccia, continuò a pensare a come rendere più veloce lo stile, giungendo così ad ideare una nuova gambata, un colpo a gambe unite dall’alto verso il basso. Nacque così il delfino, che Jack Sieg portò in vasca nel 1935, con effetti impressionanti.


LA NASCITA DEL DELFINO

Il colpo di gambe fu bandito dalla FINA sin dal 1935, mentre invece il richiamo delle braccia fuori dall’acqua si continuò ad utilizzarlo nella nuotata a rana sino al 1952, quando la FINA definì la nuotata a farfalla come uno stile a sé, caratterizzata dal colpo di gambe unite dall’alto verso il basso (gambata a delfino) e dal richiamo delle braccia fuori dall’acqua. Fu così che delfino e farfalla divennero sinonimi, identificando lo stesso stile (anche se gli inglesi chiamano ancora oggi lo stile “butterfly”, e la gambata “dolphin kick”).

Successivamente alla sua “istituzionalizzazione” il delfino, o farfalla che dir si voglia, fece il suo debutto alle olimpiadi a partire dal 1956, a Melbourne, con i 200 donne ed i 100 uomini. Perché siano aggiunti anche i 100 donne ed i 200 uomini bisognerà aspettare invece i giochi olimpici di Mexico City del 1968.


IL DELFINO E L’ITALIA

Il nuoto italiano ad oggi non è ancora riuscito a conquistare una medaglia olimpica. Il miglior piazzamento conquistato è stato quello di Ilaria Bianchi, oro ai mondiali in corta del 2012. A livello europeo invece le prime 2 medaglie (bronzo) sia per uomini che per le donne arrivarono a Roma 1983 per opera di Paolo Revelli, nei 200 delfino, e Cinzia Savi Scarponi, nei 100 delfino. Per un argento bisognerà aspettare Vienna ’95 con Ilaria Tocchini nei 100 delfino; la medaglia del metallo più pregiato è invece arrivata la scorsa estate durante gli Europei di Glasgow grazie a Piero Codia.


OGGI

Ad oggi il delfino è senza dubbio lo stile più scenografico, oltre che difficile da padroneggiare. Il delfino è inoltre divenuto famoso e conosciuto grazie alle infinite foto che hanno accompagnato le notizie del suo più grande interprete: Michael Phelps. È infatti grazie allo squalo di Baltimora che il delfino prende uno slancio tutto nuovo, infiamma le vasche e ci propone alcune delle gare più entusiasmanti di sempre, come la finale dei 100 delfino a Pechino 2008. A proposito di Phelps, (allerta spoiler) nel podcast “Nuoto dunque sono” del prossimo venerdì parleremo proprio di lui.

LEGGI ANCHE: LE ORIGINI DEL NUOTO


Bibliografia & Fonti:

“The History of Butterfly Swimming” (2016) pubblicato su swimming.org
“History of butterfly stroke” pubblicato su yourswimlog.com

Appuntamento a lunedì 8 aprile per il prossimo articolo della rubrica Nuoto & Storia, sperando che questa nuova puntata alla scoperta delle origini degli stili di nuotata sia stata di vostro gradimento. Vi ricordo di seguirci sempre sui social (e/o di entrare nella nostra community di nuotatori) per non perdere i nostri incredibili contenuti:

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Profilo Autore

Lorenzo
Lorenzo
Orami ex studente di ICT e comunicazione a Torino, sono il GEEK del gruppo (quello che cerca di far funzionare il sito). Mi occupo di IT, consulenza, UX & UI. Divido il mio tempo libero tra PC, progetti più o meno utili e sessioni fotografiche (prevalentemente in orari improponibili).