Dai cenni storici …

Il salvamento acquatico affonda le sue radici molto indietro nel tempo: all’interno del primo canto dell’Eneide, nella scena del naufragio di Enea e dei suoi compagni, ritroviamo scritto “apparent rari nantes in gurgite vasto” (rari nuotatori naufraghi nell’immenso mare). I superstiti sono i rari nantes e proprio da queste parole nasce la storia del salvamento.

Verso la fine del ‘700 le nazioni colonizzatrici, tra cui Spagna, Portogallo e Inghilterra, iniziano a organizzare attività per il soccorso acquatico, mentre nel 1878 a Marsiglia avviene il primo congresso mondiale sul salvamento, incentrato in particolare sulla necessità di salvare i naufraghi. Nel panorama italiano la prima data è il 1899, quando viene fondata la FIRN (Federazione italiana nuoto Rari Nantes) e la SIS (Società Italiana Salvamento Nuoto), negli anni 30 del secolo scorso confluiscono entrambe nella FIN (Federazione Italiana Nuoto) e nella sua sezione di salvamento.

Quest’ultima diventa, nel 1993, membro fondatore dell’ILS (International Life Saving), l’organizzazione mondiale per la sicurezza in acqua, il cui primo obiettivo è quello di ridurre i morti per annegamento.


… ai giorni nostri

Dai cenni storici fino ai giorni nostri risulta evidente come il nuoto per salvamento sia necessario e fondamentale per la sicurezza delle persone in acqua. L’annegamento è una delle principali cause di morte a livello globale, in particolare tra i bambini e i giovani, infatti solo in poche nazioni esiste l’obbligo della formazione natatoria a scuola. In età adolescenziale avviene il cosiddetto drop-out: molti ragazzi abbandonano le discipline sportive, tra le quali il nuoto, per poi non riprenderle più avanti nel corso del tempo.

In Italia, per far fronte a questo fenomeno negativo, diverse Scuole Nuoto Federali stanno mandando avanti il progetto del corso di salvamento, rivolto ai ragazzi dai 10/11 ai 18 anni che dopo aver imparato a nuotare, vengono formati con una preparazione base sulle prime tecniche di soccorso acquatico.  A oggi il nuoto per salvamento è suddiviso in due componenti: quella didattica e quella agonistica.

La prima comprende il corso di salvamento per i ragazzi fino ai 18 anni e il corso di formazione per diventare assistente bagnanti, mentre la seconda è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, che si distacca da quella didattica. Il salvamento agonistico, infatti, è stato introdotto nel 1997 dal’ILS e vede la realizzazione di campionati regionali, nazionali e internazionali.


Il ruolo della FIN

La Federazione Italiana Nuoto organizza corsi per insegnare le tecniche del salvamento acquatico, che ogni anno vengono aggiornate e sono in continua evoluzione. I corsi partono da una prova selettiva in cui si testano le capacità natatorie dell’aspirante corsista, questo perché al fine di far fronte alle emergenze acquatiche è necessario saper nuotare bene.

Il valore della sconfitta, in una società dominata dal successo

Al termine di questi corsi si ottiene il brevetto professionale di assistente bagnanti. Inoltre la FIN si occupa della formazione del volontario della Protezione Civile, che comincia proprio con la figura dell’assistente bagnanti e si articola in corsi di formazione specifica in collaborazione con i vari organi della Protezione Civile.


Progetti sul nuoto per salvamento

Attorno al salvamento acquatico sono stati organizzati diversi progetti, tra i quali:  “Per evitare un mare di guai” e il “Rescue Day”, promossi per salvaguardare la vita umana e diffondere la cultura dell’acqua, delle discipline natatorie e la formazione degli assistenti bagnanti, che controllano le piscine e gli stabilimenti balneari di laghi, mari e fiumi.

Un altro programma per il salvamento acquatico è stato portato avanti dalla LEN (Lega Europea del Nuoto) con “Learn to swim, prevent drowning”, l’obiettivo principale è quello di migliorare e diffondere l’insegnamento del nuoto in tutta Europa, in particolare tra le scuole.


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Profilo Autore

Ester Rustioni
Ester Rustioni
In estate al mare e in piscina il resto dell'anno, dopo un periodo di pausa durante il quale ha scoperto la sua passione per la scrittura, ha ricominciato da dove tutto è iniziato: l'acqua.