Con il racconto di oggi vogliamo portarvi a Seul 1988, all’olimpiade che fece seguito alla boicottata Los Angeles ‘84. Siamo sul finire del settembre ’88 di una Corea del Sud che da poco più di 40 anni è separata dal Nord della penisola Coreana. Nella metropoli giunge una 22enne già detentrice di vari record mondiali ma senza nessuna partecipazione olimpica. Alle precedenti Olimpiadi infatti, essendo nata a Lipsia nella Germania Est, non poté partecipare per via del boicottaggio del blocco sovietico. Parliamo di Kristin Otto.


La nuotatrice tedesca aveva, giunta a Seul, un palmares impressionante. Nell’83, a soli 17 anni, era stata la prima donna sotto il muro del minuto in vasca corta nei 100sl, durante una manifestazione dell’università dell’Indiana. Nel maggio dell’84 era divenuta detentrice del record mondiale dei 200sl, a Magdeburgo.

Ai Mondiali di Madrid ’86, nonostante la frattura di una vertebra solo un anno prima, si prese il record mondiale anche sui 100sl. 3 ori ai mondiali di Guayaquil 1982 nei 100 dorso e nelle staffette 4×100, 4 ori e 2 argenti mondiali ottenuti a Madrid ’86 e ben 8 medaglie europee (di cui 7 ori e un argento) in tutti gli stili al di fuori della rana. Kristin Otto giunge alle sue prime olimpiadi da riferimento per tutte le distanze veloci.

A Seul 1988, nell’arco di soli 7 giorni, Kristin Otto costruisce in vasca un’impresa titanica, seconda solo a quel che una leggenda come Mark Spitz era stato in grado di fare:100sl, 100 dorso, 100 farfalla, 4x100sl e 4×100 mx, Kristin Otto mette al collo un oro dopo l’altro.

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È però nei 50sl, gara al debutto olimpico, che Kristin riesce a stupire il mondo.

Yang Wenyi, sua avversaria, è infatti detentrice del record mondiale a 24”98, stabilito solo 5 mesi prima. Già dalle qualificazioni la cinese aveva messo dietro di oltre due decimi la nuotatrice di Lipsia. In finale però (non si facevano semifinali ancora, c’erano direttamente finali B e A con i 16 migliori qualificati) Kristin riesce a mettere in vasca l’energia per superare quantomeno il crono di qualifica della Yang. Alla piastra finale Kristin segna un 25”49, mentre Wenyi peggiora il suo tempo di qualifica di 9 centesimi, chiudendo a 25”64. È il sesto oro.

Kristin Otto è seconda solo a Spitz, prima nel panorama femminile (ancora oggi il record di medaglie d’oro in una singola edizione olimpica le appartiene). Grazie ai suoi record e ai risultati di Seoul ’88 Kristin Otto è stata nominata per ben 3 volte nuotatrice dell’anno, nell’82, ’84 e (ovviamente) ’88.

La carriera di Kristin si chiuderà pochi anni dopo, ottenendo ancora 2 ori e un bronzo agli Europei di Bonn 1989. In seguito alle dichiarazioni di Brigit Meineke e Petra Schneider nel 2005 riguardo il doping di stato nell’allora Germania Est, la stessa Kristin ammise di essere stata dopata a sua insaputa.

Kristin Otto superò in carriera tutti i controlli antidoping del tempo e successivamente dichiarò:

Le medaglie sono l’unico ricordo di quanto duro io abbia lavorato. Non fu solo doping.


Oggi Kristin Otto fa la giornalista sportiva in Germania. Nessun record o podio le è stato tolto per il doping, ma la sua carriera e le sue imprese sono state macchiate dell’indelebile e scura pece della frode sportiva, privata della legittimità dei suoi traguardi per la mai scomparsa serpe del doping di stato.


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Profilo Autore

Lorenzo
Lorenzo
Orami ex studente di ICT e comunicazione a Torino, sono il GEEK del gruppo (quello che cerca di far funzionare il sito). Mi occupo di IT, consulenza, UX & UI. Divido il mio tempo libero tra PC, progetti più o meno utili e sessioni fotografiche (prevalentemente in orari improponibili).