Tutte le volte che l’incantevole ragazza dai capelli biondi col costume rosso fiammante terminava l’allenamento mattutino, le lancette del contasecondi s’inchiodavano all’istante innanzi all’immane bellezza.
Sfilava la cuffia in cotone con delicatezza facendo cadere la testa all’indietro ad occhi chiusi, poi immergeva la sua splendida chioma in acqua. Adorava la sensazione simile ad un morbido massaggio alla nuca e alle tempie. Afferrava le maniglie della scaletta ai margini della vasca per risalire, le anche ondeggiavano pericolosamente, gocce scendevano come una cascata lungo il corpo tonico e luccicante. Ilenia, il suo nome.
Il signore pelato con i folti baffi grigi che nuotava a dorso nella corsia accanto fu investito come da un lampo di luce dalla ragazza dai movimenti sensuali, tanto da non accorgersi di aver oltrepassato da un pezzo la linea delle bandierine. L’impatto del cranio contro il muretto della virata fu così violento da rendere necessario l’intervento dell’istruttore, munito di ghiaccio e parole di conforto.
Un ragazzo poco più che ventenne con un modello di costume adatto più per recarsi in spiaggia piuttosto che in piscina, si cimentava in un goffo stile libero. Durante la respirazione aveva scorto, seppur per un solo attimo, la divina figura femminile e così aveva ingerito una quantità di acqua tanto abbondante da esser costretto ad arrestare l’avanzata e aggrapparsi alla corsia. Vi rimase appeso come una molletta finché i sintomi della tosse non sparirono del tutto, dopo mezz’ora circa.
Intanto, Ilenia si era infilata l’accappatoio soffice color pesca, lasciando scoperte soltanto le caviglie sottili in un fazzoletto di pelle candida come il latte.
Fu in quel preciso momento che Romeo e Antonio, amici da tempo immemore, nonché assidui utenti del nuoto libero, s’infatuarono entrambi della ragazza. Ne furono letteralmente stregati con il solo sguardo, come un fulmine a ciel sereno che squarcia il malcapitato albero solitario sulla collinetta.
“L’ho vista prima io!” disse Romeo all’amico, ancora a bocca aperta per lo stupore improvviso.
“Eh no, mio caro, io sono il più grande, dunque tocca a me approcciare per primo la donzella” ribatté l’altro con fierezza.
La disputa fra i due amici di lunga data continuò imperterrita sul bordo vasca, per sfociare nelle docce e fino al bancone del bar della piscina sorseggiando il solito caffè, senza trovare alcun accordo.
“Facciamo così, giochiamoci questa possibilità in acqua, tu ed io” fu l’idea di Romeo.
“Ci sto, vedrai che faccia farai quando arriverò per primo e tu starai ancora terminando le vasca!” sghignazzò il rivale.
Il mattino seguente, alle ore 11 in punto, i due sfidanti erano già pronti ognuno sul proprio blocco di partenza. Non si rivolgevano la parola dalla sera prima, entrambi avevano in mente un’infallibile strategia da adottare per vincere e conquistare la fanciulla. Romeo aveva persino messo da parte le sigarette per non danneggiare la sua prestazione.
La voce della sfida tra i due rampolli, per giunta, si era sparsa veloce in tutta la piscina e nelle conversazioni delle chat social, tanto che numerosi frequentatori dei corsi mattutini, comprese le signore alle prese con l’acqua gym, si erano fermati per assistere alla disputa. La notizia non poteva non giungere anche alla diretta interessata che, sorridendo imbarazzata, aveva accettato di dare almeno una possibilità al vincitore, concedendogli un invito a colazione al bar della piscina.
“A posto!” gridò l’istruttore nelle vesti del giudice di gara. I due sfidanti si abbassarono leggermente sulle ginocchia con le braccia distese in avanti.
“Fermi!” una voce interruppe il fatidico momento infrangendo la tensione che si era creta nell’aria.
“Vorrei partecipare anch’io, se mi è concesso” furono le parole di un ragazzo alto e dal fisico scolpito. Gli si potevano contare gli addominali come dei mattoncini di marmo disposti uno sopra l’altro in due colonne.
Tutti i presenti si voltarono in direzione di Ilenia, a cui spettava l’ardua decisione. Romeo ed Antonio apparivano vistosamente indispettiti dalla brusca ed inaspettata interruzione.
La ragazza dapprima abbassò lo sguardo, le sue guance erano diventate improvvisamente rosse come una rosa, poi acconsentì con un cenno quasi impercettibile della testa.
Così, anche il terzo nuotatore dal corpo statuario salì sul blocco di partenza, portò avanti la gamba destra e poggiò l’altro piede sull’aletta posteriore, di cui Romeo ed Antonio erano ignari persino dell’esistenza e dell’utilizzo.
L’istruttore addetto alla partenza ripeté ancora una volta l’ordine, non si poteva più tornare indietro.
“Vi farò bere acqua in quantità!” Romeo schernì i suoi avversari, Antonio non fece in tempo a rispondergli che arrivò istantaneo il fischio.
Romeo ed Antonio spanciarono con violenza facendo trasbordare l’acqua sul piano vasca, tra lo stupore generale della platea che assisteva sbigottita, mentre l’ultimo arrivato dei pretendenti era alle prese con un’imponente fase subacquea a delfino. Costui, in poche bracciate, arrivò al muretto della virata e chiuse la vasca del ritorno dando il massimo di sé in una progressione implacabile, nonostante si fosse reso conto che la sfida era vinta fin dall’inizio. Il giovane nuotatore, sbucato da chissà dove, si era letteralmente innamorato di Ilenia e non si sarebbe risparmiato per nessun motivo.
Al tocco dell’arrivo del primo classificato, l’istruttore bloccò il cronometro sul tempo di 24”18, mentre Romeo era appena giunto ai venticinque metri e si era aggrappato al muretto per prendere una boccata d’ossigeno. Antonio, ritiratosi dall’evento a causa di un problema tecnico, malediceva gli occhialini che continuavano ad imbarcare acqua, dando loro la colpa della cocente sconfitta d’amore.
La folla era esplosa in un applauso scrosciante. Il giovane nuotatore si aggrappò al muretto e risalì in uno scatto felino, non aveva il minimo accenno di fatica sul viso.
Ad attenderlo vi era Ilenia, che rimaneva in silenzio con gli occhioni luccicanti. I due si presero per mano e sorrisero, i loro sguardi s’incrociarono, i presenti accorsi sempre più numerosi continuavano a festeggiare. Anche Antonio e Romeo, vistosamente commossi, battevano le mani standosene seduti sulla corsia ad osservare la scena.
Fu proprio così, che quel soleggiato mattino di giugno, nacque l’amore tra il giovane nuotatore e la ragazza dai capelli biondi.
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Profilo Autore

- Mi chiamo Stefano Ciollaro, sono nato nel 1990 e la mia vita, da sempre, gravita intorno ad un unico elemento, l’acqua: quella salata dei nostri splendidi mari, quella dolce dei laghi, quella che profuma di cloro delle piscine. A tutto ciò si lega indissolubilmente il magnifico mondo del nuoto, che per me rappresenta gioia, armonia, equilibrio.
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