A Bruno Bianchi, Dino Rora, Sergio De Gregorio, Amedeo Chimisso,
Luciana Massenzi, Carmen Longo, Daniela Samuele e Paolo Costoli, Nico Sapio


Erano le 18.51 del 28 gennaio 1966 quando l’aereo Lufthansa con a bordo una selezione della nazionale italiana di nuoto diretta al meeting di Brema, si schiantò durante la fase di atterraggio presso l’aeroporto di Brema. Persero la vita tutti e 42 i passeggeri, oltre ai 4 membri dell’equipaggio. Tra le 46 vittime vi erano anche sette giovani e promettenti nuotatori della Nazionale azzurra che erano diretti al meeting di Brema: prestigioso appuntamento stagionale. Le dinamiche dell’incidente non furono mai chiarite.

LA TRAGEDIA DI BREMA 1

Da sinistra in alto: Sergio De Gregorio, Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Dino Rora, Carmen Longo, Daniela Samuele, Paolo Costoli, Nico Sapio.


La pagina più triste del nuoto italiano

La Tragedia di Brema viene considerata la pagina più triste del nuoto italiano. Oltre ai sette nuotatori erano presenti sul volo anche l’allenatore Paolo Costoli ed il giornalista Nico Sapio, telecronista Rai.

  • Bruno Bianchi (23 anni, era il capitano della squadra)
  • Dino Rora,
  • Sergio De Gregorio,
  • Amedeo Chimisso,
  • Luciana Massenzi,
  • Carmen Longo,
  • Daniela Samuele (la più giovane, 16 anni)

Sergio De Gregorio, Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Dino Rora, Carmen Longo, Daniela Samuele questi i nomi dei giovani nuotatori andati incontro ad un destino così beffardo. Oltre ai sette nuotatori erano presenti sul volo anche l’allenatore Paolo Costoli e il giornalista Nico Sapio, telecronista Rai.


LA TRAGEDIA DI BREMA 2

“… CHE COSA ABBIAMO PERDUTO” titolava La Gazzetta Sportiva e tutta Italia si stringeva in lutto per quei giovani atleti morti troppo presto. A Brema la manifestazione si svolse ugualmente. Nelle corsie dove avrebbero dovuto gareggiare i nuotatori azzurri fu posto un drappo nero e sui blocchi un bouquet di fiori.


Sono molti i giornalisti, gli sportivi e i nuotatori che negli anni hanno alimentato il loro ricordo; particolarmente commoventi sono le parole che Massimiliano Rosolino dedicò alle vittime, in occasione del 50° anniversario dall’incidente:

“Purtroppo i ragazzi periti nel tragico incidente di Brema non hanno avuto la fortuna agonistica di vincere un’Olimpiade come è successo a me, ma le loro memorie saranno sempre legate a una competizione di altissimo valore agonistico che è punto di riferimento per i nuotatori più forti d’Italia. E’ bello vedere dopo 50 anni che il loro ricordo è ancora vivo e fonte di ispirazione per molti atleti, soprattutto giovani; ed è doveroso che le loro figure continuino ad essere ricordate tra le corsie delle piscine di tutta Italia.”


Tra le onde, nel cielo

Nel gennaio del 2016 è uscito “Tra le onde, nel cielo“, un film-documentario che racconta di quei giovani ragazzi che costituivano la “meglio gioventù” del nuoto azzurro di metà anni Sessanta. Sul canale YouTube della Federnuoto potete visionare il Il Docufilm: Tra le onde nel cielo (Teaser).

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