Una storia di sogni, di sacrifici e di tanto cuore; quelle storie che nascono quando la generosità di un intero comune incontra la passione e la determinazione di una ragazza speciale. E’ l’incredibile storia di Barbara Pozzobon che dal piccolo paese di Maserada è volata in Argentina per vincere la prima tappa della Coppa del Mondo delle lunghe distanze 2017.

Sembra quasi la trama di un film, e non può essere diversamente. Barbara Pozzobon ha 23 anni e una grande passione: il nuoto. La FIN la seleziona come riserva per la 43­a Maratón Acuàtica Rìo Coronda (Argentina), una gara massacrante lunga 57 km tra le acque del fiume  che da Santa Fe porta a Coronda. Grazie al forfait di un’atleta argentina Barbara ottiene un pass, ma sorge un problema: la Federazione Italiana accredita le atlete ma non ne sponsorizza il viaggio.

Che fare? Mesi e mesi di duro lavoro, i doppi allenamenti, tutte quelle ore passate in piscina, e adesso? Barbara non si arrende e si affida alla generosità del suo paese. Chiede a qualche azienda del posto di aiutarla e in pochi giorni la voce si sparge: il minimarket e il bar Tobe di Pontarda diventano centri di raccolta, tutti gli abitanti donano qualcosa e la colletta arriva a superare i 2000 euro che le permettono di coprire almeno parte dei costi della trasferta.

Barbara inizia a vivere in un sogno: parte verso l’argentina con il cuore pieno di gratitudine verso i suoi compaesani e il desiderio intenso di mostrar loro che non hanno errato nel darle fiducia. La gara che deve affrontare è lunga e difficile, quasi 9 ore in un fiume sudamericano per raggiungere a nuoto la città di Coronda partendo da Santa Fe, ed essendo la prima tappa del circuito di Coppa del Mondo delle lunghe distanze assieme a Barbara ci sono tutte le più forti fondiste.

Barbara non parte da favorita e non parte nemmeno nel migliore dei modi. Ma in queste gare l’unica cosa che conta è la resistenza, e la giovane azzurra non si fa vincere dalla stanchezza, mai! Bracciata dopo bracciata recupera la testa della corsa e poi si lancia in una fuga che si rivelerà vincente. Dopo 8 ore, 53 minuti e 42 secondi Barbara chiude la stremante maratona argentina davanti a tutte le avversarie. Chiude gli occhi e sorride. Distrutta, sorride. Lei quella gara nemmeno doveva farla: il forfait, la colletta, ora la vittoria, inattesa e meravigliosa. Tutti i sacrifici finalmente ricompensati e la generosità del paese si trasforma in un urlo di gioia quando durante la diretta streaming la vedono tagliare il traguardo.

Il valore della sconfitta, in una società dominata dal successo

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La folla esulta e Barbara sorride. Si rende conto di aver fatto qualcosa di davvero incredibile, ma non sa ancora che la sua storia, fatta di sacrifici, generosità e tanto cuore sta per fare il giro del mondo. Grazie Barbara perché la tua esperienza ci insegna ancora una volta che i sogni si possono sempre realizzare, basta avere la forza, il coraggio e la perseveranza di non smettere mai di inseguirli. E ora in bocca al lupo per le prossime gare di coppa. E chissà, ti aspettiamo a Budapest?

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