Entrare in acqua non significa soltanto allenare il corpo: ogni bracciata è anche un esercizio di mente e cuore. In piscina impariamo a respirare, a resistere, a migliorare un tempo, ma soprattutto impariamo qualcosa su noi stessi. L’acqua diventa uno specchio che ci rimanda l’immagine di chi siamo e di chi possiamo diventare.

Il nuoto non è soltanto tecnica o allenamento: è anche un percorso che incide sul modo in cui ci percepiamo. Parlare di autostima e auto-efficacia significa quindi parlare di ciò che accade dentro e fuori dall’acqua, e di come questo sport possa aiutarci a costruire fiducia in noi stessi.


In questo articolo cercheremo di affrontare questo tema: come costruire una forte autostima attraverso lo sport, e in questo caso attraverso il nuoto.

Facendo un passo indietro, tra le tante funzioni positive dello sport vi è anche quella di modellare e forgiare aspetti importanti della personalità di un giovane atleta, come l’autostima e l’autoefficacia.

Ma per capire meglio, partiamo dalle loro definizioni precise:

  • Autostima: si riferisce alla valutazione complessiva che una persona ha di sé stessa, ovvero il senso di valore personale che ognuno attribuisce alle proprie capacità e al proprio essere.
  • Autoefficacia: meglio nota come autoefficacia percepita — citando esattamente le parole di Albert Bandura — corrisponde alla consapevolezza di essere in grado di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico o sociale. In altre parole, è la percezione che abbiamo di noi stessi di saper fare, sentire, esprimere, essere o divenire qualcosa.

Dopo averle lette, vi invito a riflettere sul valore di entrambe per voi, come occasione per fermarsi e fare il punto della situazione, in modo quanto più onesto e sincero, attraverso queste domande:

  • “Adesso come mi valuto come persona e come atleta? Che valore mi sento di avere?”
  • “Adesso quanto mi sento in grado di farcela nelle situazioni che mi si prospettano?”
  • “Quali obiettivi voglio raggiungere e quali sono le motivazioni che mi spingono a farlo?”

Invito quindi sia i genitori sia gli allenatori a sfruttare ogni esperienza quotidiana, dentro e fuori la piscina, come occasione per favorire, accrescere e sostenere l’autostima e l’autoefficacia che il figlio/a o l’allievo/a costruisce di sé.

Il valore della sconfitta, in una società dominata dal successo

Nel nuoto, come nella vita, esistono problemi e difficoltà: per questo è importante che nella personalità di quel bambino/a o ragazzo/a che sta crescendo si formi, passo dopo passo, una solida base di fiducia in sé stesso e nella propria capacità di affrontare e superare gli ostacoli.

Niente avviene con un approccio “tutto o niente”: è fondamentale che, con la crescita personale e sportiva, la famiglia e gli allenatori/educatori pongano attenzione anche a questi aspetti, che sono decisivi non solo per il benessere generale, ma anche per il miglioramento delle prestazioni.

Non si migliora soltanto allenandosi tanto e bene, ma anche se si è consapevoli delle proprie qualità e risorse da mettere in campo in gara, se si pensa di poter gestire un imprevisto o affrontare una difficoltà. E tutto questo si costruisce nel tempo, insieme, facendo squadra tra la famiglia e il team di allenatori.

Si gioca di squadra per l’obiettivo più alto: il benessere della persona/atleta. E spesso, quando la persona/atleta sta bene, riesce ad allenarsi con qualità e a ottenere buone performance in gara.

Qualora desideriate offrire spunti o porre domande, scriveteci: costruiremo i prossimi argomenti partendo proprio da voi.


Guendalina Brizzolari
Psicologa dello Sport
www.psicologadellosport.it


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Profilo Autore

Guendalina Brizzolari
Guendalina Brizzolari
Ho conseguito la Laurea Specialistica in Psicologia Clinica nel 2011 presso l’Università degli Studi di Bologna, ho superato l’esame di abilitazione alla professione di Psicologo iscrivendomi nel 2012 all’Albo degli Psicologi della Toscana n. 6592. Da sempre sono appassionata di sport e fermamente convinta del valore educatico dello sport nella crescita di ogni individuo e dell’importanza dei processi mentali nelle performance sportive di ogni atleta/persona. Il suo benessere al centro! Infatti mi sono specializzata conseguendo il Master in “Mental Training e Psicologia dello Sport” ed il Corso FIT “Preparatore Mentale di 1°livello nel Tennis”, approfondendo ad esempio con seminari e corsi tematici, su biofeedback nello sport, basi di PNL, training autogeno, ansia e disturbi psicosomatici etc. Faccio parte della FIPSiS Federazione Italiana Psicologi dello Sport e faccio sono nel Registro di Psicologia e Coaching nello Sport . Svolgo attività in studio in libera professione con consulenze psico-sportive per Atleti (percorsi di mental training, gestione ansia pre-gara-gestione dell’infortunio), consulenze psico-sportive per Allenatori ( organizzo anche Corsi di Formazione per gli staff tecnici) e consulenze psicologiche di sostegno e promozione del benessere (consulenze psicologiche individuali e sostegno alla genitorialità). Parallelamente svolgo attività “in campo” presso Società Sportive attraverso progetti creati ad hoc. Faccio divulgazione alla cittadinanza sull’importanza dell’attività sportiva e in contesti sportivi, affrontando le principali tematiche di psicologia dello sport (anche scrivendo articoli in siti online di sport). Mente e corpo facce di una stessa medaglia, entrambi allenabili per ottenere grandi risultati.