I giochi olimpici di Barcellona 1992 sono stati per la giovanissima Krisztina Egerszegi un momento importante della sua carriera: avrebbe potuto dimostrare di essere una stella del nuoto, o solo una meteora. Dopo un’ascesa da vera leggenda, con un oro e un argento olimpici vinti a soli 14 anni, e un proseguo altrettanto soddisfacente, si ritrova la possibilità di entrare per sempre tra i grandi. Quelli che contano davvero.

L’ascesa di Egerszegi

Andiamo con ordine. Krisztina Egerszegi nasce in Ungheria, più precisamente a Budapest – la capitale – il 16 agosto 1974. E’ specializzata in tutte le distanze del dorso e nei 400 metri misti. La sua carriera decolla immediatamente. La magiara infatti partecipa alle Olimpiadi di Seoul 1988, quando ha solamente quattordici anni.

Inaspettatamente, conquista la medaglia d’argento nei 100 dorso e l’oro nella doppia distanza dello stesso stile. Nella manifestazione in cui si svela al mondo, diventa la più giovane vincitrice di una gara olimpica: mai nessuna come lei, fino a quel momento.

La strada di Egerszegi verso Barcellona 1992

Nei quattro anni che la separano dalla consacrazione assoluta, Egerszegi vince otto medaglie tra europei e mondiali. Agli Europei di Bonn del 1989 si laurea vicecampionessa in tre occasioni: nei 100 dorso, nei 200 dorso e nei 400 misti.

Due anni dopo allo stesso appuntamento – gli Europei di Atene – sale sul podio nelle medesime distanze, ma questa volta i metalli sono tutti più pregiati. L’ungherese, a questo punto sedicenne, riesce a migliorarsi rispetto all’ultima edizione e torna a casa con una splendida tripletta.

Ai mondiali di Perth 1991 Krisztina chiude con un’altra clamorosa performance: fa doppietta e si appende al collo la medaglia d’oro dei 100 e dei 200 dorso.

L’anno seguente la aspetta un altro appuntamento che può rivelarsi il più importante. Può entrare nell’élite delle leggende o essere ricordata come la ragazza promettente, ma “bruciata” troppo presto.

Il valore della sconfitta, in una società dominata dal successo

In un caldo agosto spagnolo, alle Olimpiadi che segnano un passaggio memorabile nella storia – con il crollo dell’Urss e l’unione delle due Germanie – Egerszegi decide che vuole essere memorabile anche lei. O che almeno ci avrebbe provato. Alla fine esce dalla piscina di Barcellona con tre ori! Ottenuti nelle gare che le sono sempre state più familiari: 100, 200 dorso e 400 misti.

E’ la consacrazione definitiva, il sigillo ad una carriera eccellente per un’atleta così giovane. La magiara infatti in questo momento non è neanche maggiorenne, compirà diciotto anni pochi giorni dopo tali imprese.

BARCELLONA 1992: L’ASCESA DI ALEKSANDR POPOV, L’EPILOGO DI MATT BIONDI

Gli anni seguenti

Dopo essersi imposta come una delle più grandi nuotatrici di sempre, la sua carriera continua in modo incredibile. Agli europei di Sheffield 1993, agguanta ben quattro ori: ai “soliti” successi nei 100 e 200 dorso e nei 400 misti si aggiunge quello nei 200 farfalla.

Poi è la volta dei mondiali, che si svolgono a Roma nei 1994. Qui l’ormai ventenne nuotatrice, appare leggermente sottotono e sale “solo” sul podio dei 200 dorso, dove prende l’argento. L’anno seguente tocca agli europei di Vienna e qui riesce a riprendersi un po’ prima di scatenarsi alle prossime Olimpiadi. In Austria si prende l’oro nei 200 dorso e nei 400 misti. Mentre conquista l’argento con la staffetta 4×100 mista.

L’ultimo grande atto della meravigliosa storia di Krisztina Egerszegi è rappresentato dai giochi Olimpici di Atlanta del 1996. Ed è proprio in questa terra che ottiene l’ennesimo oro nei 200 dorso un bronzo nei 400 misti. Tale impresa la colloca come una delle dorsiste più forti di sempre, nonché come una delle pochissime atlete ad aver vinto la stessa distanza per tre edizioni consecutive dei giochi. Prima di lei, aveva firmato quest’impresa solo Dawn Fraser.

Ad onor del merito è giusto sottolineare anche che nel palmares dell’ungherese si contano cinque medaglie d’oro ottenute individualmente alle Olimpiadi: record assoluto nel nuoto, rimasto imbattuto fino al 2008. Inoltre è doveroso ricordare che è stata detentrice del record continentale nei 200 metri dorso, record che fu realizzato in occasione degli Europei di Atene 1991.

Dopo il suo ritiro è stata insignita dell’ordine olimpico, nel 2001 ed è entrata a far parte del CIO. In seguito è stata inserita nella International Swimming Hall of Fame. Il meritato destino di una donna che ha fatto la storia del nuoto.

Segui il Nuoto con noi

Per rimanere sempre aggiornato sul nuoto mondiale e ricevere tutte le news in anteprima puoi seguirci sui social, iscriverti alla nostra newsletter, o iscriverti al nostro canale Telegram. Contenuti speciali, articoli, video e podcast! Che aspetti?

→ FACEBOOK
 INSTAGRAM
→ TELEGRAM


Appassionato di nuoto?

→ ABBONATI ALLA NEWSLETTER

Profilo Autore

Marta
Marta
18 anni, studentessa liceale all'ultimo anno. Sei anni di nuoto alle spalle, ora si dedica solo alla palestra. Sogna un futuro da giornalista. Quando non si dispera per aver deciso di iscriversi al liceo scientifico legge o guarda film, sopratutto thriller mentre odia quelli romantici troppo sdolcinati. Se si diploma, dopo frequenterà l'università di scienze della comunicazione. Non vede l'ora di abbandonare per sempre la matematica e di dimostrare che non serve essere raccomandati o particolarmente belli per avere successo.