Questa sera, al Foro Italico di Roma, le luci si accenderanno sulla quinta giornata di finali e semifinali dell’Europeo di Roma 2022. Negli scorsi giorni, le emozioni non sono di certo mancate, con gli azzurri a regalare al pubblico di casa una pioggia di medaglie.


Dalle 18:00, tutte le luci saranno puntate sui nostri atleti, pronti a regalare un’altra serata di grande spettacolo. Tra questi, ci sarà Martina Carraro. Per lei, ieri, il miglior crono di accesso alla finale con un tempo che va oltre ogni aspettativa: 2’23″73, sbriciolato il suo personale e a un passo dal Record Italiano (2’23″06), distante solamente di pochi decimi.

In attesa di una gara tutta da vivere, l’abbiamo raggiunta in zona mista per farci raccontare le sensazioni alla vigilia della semifinale:

Ieri sono rimasta molto male a vedere la mia gara dalla panchina, questa gara è un riscatto, l’ho fatta con il cuore. Avevo voglia di godermi gli spalti e le finali che ancora non erano venute.
Stavo lì e dicevo “quand’è che arriva il mio momento?” ma in realtà il mio momento era passato perché la mia gara era il 100 e quindi ieri ho detto “devo inventarmi qualcosa domani”.

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Ci ho provato e ce l’ho fatta. Ce la giochiamo senza alcun tipo di pressione, perchè c’è solo divertimento“.

Nella sua voce, l’amarezza di aver sfiorato la qualificazione ai suoi 100 rana, quella gara che le ha regalato il bronzo iridato nel 2019 e che l’ha consacrata definitivamente tra le raniste più forti al mondo.

Mondiali di nuoto, bronzo di Martina Carraro nei 100 rana - Giornale di  Sicilia

A penalizzare Martina Carraro, il regolamento europeo che permette si l’iscrizione di massimo 4 atleti per nazione alla stessa gara ma che poi consente il passaggio alla semifinale a solamente due di questi. In casa Italia, la lotta nella rana è più agguerrita che mai, con le 4 atlete a ricoprire i primi quattro posti europei. Una gratificazione, senza dubbio, se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno…

Archiviata l’amarezza, Martina Carraro è interamente focalizzata sulla gara di oggi e ci racconta del suo ultimo anno:

Io non ho mai smesso di allenarmi, però con leggerezza. Sono arrivata dopo le Olimpiadi che ero davvero satura, non tanto perché l’Olimpiade ha creato chissà quale pressione ma perché la preparavo dal 2019. Presi il bronzo al mondiale nel 2019, mi preparavo per il 2020, poi è successo quello che tutti sappiamo… Per me che non ho pochi km sulle braccia è stata una batosta in più rispetto ai giovani.

Inoltre, Benedetta Pilato aveva già preso il pass, ne mancava solo uno, una tensione… Mi sono fatta la mia finale Olimpica, l’anno scorso è andato tutto perfetto.

Quest’anno c’è stato il matrimonio che ha alleggerito il mio anno, mi sono goduta la mia vita da donna al di fuori dello sport e non me ne pento“.

Sul suo futuro, i pensieri sono abbastanza chiari: tornare sul 100 rana. Quest’anno di transizione non ha permesso a Martina di preparare la sua gara del cuore e, ora, il pensiero sarà solo su quella:

Quest’anno effettivamente la parte atleta è stata messa un po’ da parte, ora da settembre ricomincio, ho voglia!

Dopo ieri che ci sono rimasta così male, ho detto: “no, evidentemente devi ancora sgobbare…”, non mi fermerei così!.

Tra delusioni e nuove scoperte, Martina Carraro è ancora lì. O meglio, è ancora qui: nella piscina che 13 anni fa l’aveva lanciata nel panorama internazionale, Martina Carraro conquista l’ennesima finale europea, con tanti sogni per il futuro.


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Profilo Autore

Sara
Sara
Laureata in Scienze Linguistiche, è entrata in piscina per la prima volta alla tenera età di 3 anni e da quel momento non se n'è più andata. Aspirante giornalista e intervistatrice per diletto, le piace parlare (dicono sia anche logorroica) e vivere di emozioni. Lo Sport è così importante che ha scelto un Master in Sport Digital Marketing & Communication.