Lo scorso week-end, presso il Campus Aquae di Pavia, si è tenuta la seconda edizione della “Campus Aquae Swim Cup“. L’evento ha visto la presenza di oltre 2.500 atleti in gara, tra di essi Marco Orsi, che abbiamo intervistato per voi. Marco, sorridente come suo solito, guarda al futuro pieno di speranza e ci svela che l’obiettivo è a lungo termine e si chiama Tokyo 2020.
Due i giorni di gare, nella bellissima cornice di Pavia, all’insegna dello sport e del divertimento. Tra i 2.500 cartellini gara, anche alcuni nuotatori della Nazionale Azzurra, pronti a gareggiare, fare foto con i giovani fan e firmare autografi. Tra i nuotatori della nazionale azzurra non poteva mancare Marco Orsi! Già presente la scorsa estate, il vice campione mondiale dei 100 misti è tornato a Pavia dopo un anno di alti e bassi.
Il bomber di Budrio sottolinea come la vera gara in questi mesi sia stata quella contro sé stesso: per ritrovare quella serenità che a volte è mancata e quel divertimento che lungo il cammino sembra essersi prima perso e poi ritrovato.
Un Marco quasi inedito, quello che si è presentato ai nostri microfoni, che non si fa abbattere da questo periodo no e guarda ai prossimi mesi con ottimismo… E ci svela: la ricetta perfetta è affrontare tutto con il sorriso… e un buon piatto di tortellini alla panna! Ecco la nostra intervista:
Ciao Bomber, come stai?
“Bene, bene… Ho avuto una piccola ustione poco prima degli Assoluti e purtroppo era impossibile entrare in acqua. Quindi, ho perso un mese, è stata abbastanza dura ricominciare gli allenamenti, ora ho ripreso abbastanza bene. In questo momento il mio obiettivo è a lungo termine, non tenterò di qualificarmi ai Mondiali, perché con poco allenamento non servirebbe a nulla. Anche perché se riuscissi a qualificarmi, farei un mondiale senza alcuna concretezza. Quindi, preferisco allenarmi e tornare quello di una volta in modo da iniziare il 2019/2020 nel migliore dei modi. Mi allenerò e cercherò di fare più gare possibili, perché ho bisogno di gareggiare.”
Dopo un anno, torni al Campus Aquae! Questa volta non ci sono i moscerini (più o meno…), sono cambiati i compagni di viaggio, ma soprattutto sei vice-campione del mondo nei 100 misti…
“Credo che un po’ mi abbia portato fortuna il Campus Aquae, è come se fosse una seconda famiglia. Sono delle persone splendide, dalla direzione ai volontari che lavorano qua per costruire questo meraviglioso meeting che, progettato così, penso sia uno dei più belli in Italia. La struttura… beh non c’è bisogno di dire tanto, è stupenda! È sempre un piacere essere qua perché vedo sempre un sacco di entusiasmo nel mondo del nuoto, e comunque attorno a questa manifestazione, e quindi cerco di dare il mio appoggio anche ai più piccoli, perché purtroppo il nuoto è uno sport abbastanza duro, quindi cerco di dare la mia esperienza facendoli arrivare magari dove siamo arrivati noi.”
Ieri in conferenza stampa parlavi del fatto che per un po’ hai perso il divertimento nel nuotare. In che senso?
“Avevo perso perché ho un talento che mi aiuta a fare quello che faccio meglio degli altri, almeno in Italia. Stavo bene, non facevo fatica a fare certe cose. Ora purtroppo è successo qualcosa, non mi spiego neanche io cosa, e facevo fatica a fare la cosa più semplice che prima mi veniva con uno schiocco di dita. Facevo fatica anche a nuotare, e non mi divertivo più a passare tutte le giornate in vasca, quello che in realtà poi è il mio lavoro e quello che mi piace più al mondo. Quindi, quando uno lo fa di mestiere e vive di questo, perdere il divertimento non è bello, mentalmente è stato davvero dura affrontare questi 2/3 anni. Io mi nascondo dietro al mio sorriso, al mio modo di fare, perché sono così… La verità è che ho sofferto e soffro ancora, perché in vasca lunga ho ancora qualche deficit rispetto ai miei compagni.”
Quindi, ora come vivi il futuro?
Farò altre gare, in giro per l’Italia, però l’obiettivo è questo: tornare a gareggiare senza pensare agli obiettivi. Perché, ho sprecato troppe energie mentali ad inseguire certi traguardi che non arrivavano a stile libero, quindi quest’anno me lo prenderò con molta calma!
È semplice vedere le vittorie delle persone ma ancora più facile è sottolinearne le sconfitte. Come hai affrontato questo periodo un po’ “turbolento” e cosa consigli ai giovani che si trovano a dover superare le loro sconfitte?
Fortunatamente, non è stato il primo periodo turbolento della mia carriera, quindi ho le spalle grosse per queste cose…. Però è difficile perché mi sono allenato da Dicembre fino a fine Marzo per gli Assoluti e mi sono spaccato; a una settimana dagli Assoluti mi sono fatto male. È stata dura, ricominciare, un mese fermo… Troppe, una dietro l’altra. Però sono abituato alle sconfitte: servono a darmi una spinta dal fondo ancora più forte per far vedere agli altri che non sono ancora finito!
Noi ringraziamo il bomber di Budrio Marco Orsi e gli auguriamo di vivere al meglio il prossimo anno che lo porterà – o almeno lo speriamo con tutto il cuore – a Tokyo. #DajeBomber!
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Profilo Autore

- Laureata in Scienze Linguistiche, è entrata in piscina per la prima volta alla tenera età di 3 anni e da quel momento non se n'è più andata. Aspirante giornalista e intervistatrice per diletto, le piace parlare (dicono sia anche logorroica) e vivere di emozioni. Lo Sport è così importante che ha scelto un Master in Sport Digital Marketing & Communication.
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