Negli ultimi giorni abbiamo assistito ancora una volta a un caso di Doping. Non è il primo e purtroppo non sarà l’ultimo, ma la vicenda di Julija Efimova ha scatenato una vera e propria bufera sul doping e sul nuoto, soprattutto in Russia. Dichiarazioni e accuse a cui non sono tardate ad arrivare repliche e reazioni: tutti contro tutti, insomma. E la federazione internazionale, trovatasi al centro delle polemiche, ha cercato di mettere delle pezze, comunicando che i migliori nuotatori potranno essere sottoposti fino a sette test prima che inizino le Olimpiadi di Rio.

Ma questo è quanto basta? Il nuoto ha mantenuto fino ad oggi quella limpidezza che altri sport come l’atletica e il ciclismo hanno sporcato. Sono pochissimi i casi di doping, ma negli ultimi anni stanno aumentando: Mellouli, Sun Yang, Cesar Cielo … Tutti beccati, tutti tornati in vasca, credete sia giusto?

Insomma, esistono due tipi di nuotatori: quelli che ogni mattina si svegliano e vanno in piscina ad allenarsi, e lo fanno per settimane, mesi, anni, prima di vedere i risultati. Poi ci sono quei nuotatori che cercano di ingannare il sistema, che alla costanza e alla determinazione preferiscono oscure scorciatoie. I primi sono atleti che hanno carattere e forza, i secondi sono dei vigliacchi, dei perdenti che cercano la strada più veloce per raggiungere i propri obiettivi.

Io sono stanco dei controlli antidoping saltati, degli sconti di pena, dei “non ne sapevo niente”, delle regole che vengono dribblate. Non è giusto. Non è giusto per lo sport, non è giusto per gli appassionati di nuoto, ma soprattutto non è giusto per tutti quei nuotatori che ogni giorno si allenano strenuamente per raggiungere i proprio obiettivi.

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Come ha dichiarato Filippo Magnini in un intervista durante i mondiali di Kazan 2015: “Ormai è una routine: positivi, squalificati, rientrano e tornano a vincere.”

Ecco, credo che se vieni beccato per doping devi essere squalificato, a vita. Tu e il nuoto avete chiuso, tu e lo sport avete chiuso! Perché se ti dopi significa che tu dello sport non hai capito nulla. Perché doparsi significa ingannare gli avversari, tradire la fiducia di chi credeva in te, ma ancor di più, dopandoti uccidi la tua libertà di essere umano e di atleta, dopandoti diventi schiavo del doping. Nessun risultato, nessun successo, nessuna medaglia che conquisterai da dopato sarà tua.

Chi si dopa è un assassino che uccide quell’ideale di sport pulito che ogni nuotatore, ogni atleta, ogni sportivo dovrebbe SEMPRE difendere. #DOPINGFREE: Assieme, per lo sport PULITO!


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Redazione
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Siamo giovani ragazzi appassionati di nuoto, scrittura e social network. Raccontiamo il mondo acquatico in modo diverso e innovativo, con uno stile fresco e rivolto ai giovani.

Nati nel 2010, siamo cresciuti a piccoli passi, cercando ogni giorno di condividere con il maggior numero di persone le emozioni che il pianeta acqua ci fa vivere.

Il nostro intento è quello di far vedere che in Italia oltre ai palloni che corrono sui prati verdi e alle moto che girano sui circuiti ci sono anche tante storie che profumano di cloro.