Il comitato esecutivo dell’agenzia mondiale antidoping si è riunito oggi a Losanna, in Svizzera, e ha approvato all’unanimità le raccomandazioni avanzate il 25 novembre dal comitato indipendente di revisione della conformità (CRC) riguardanti l’agenzia russa antidoping (RUSADA).


LA CONDANNA

Le motivazioni presentate dal comitato di revisione sono dure e forti, il rapporto del CRC dimostra infatti la palese violazione da parte delle autorità russe delle condizioni di reintegrazione di RUSADA (l’agenzia antidoping russa), che erano state richieste nel settembre del 2018. Il rapporto del CRC riporta come i dati dei laboratori di Mosca siano stati intenzionalmente modificati prima e durante l’analisi forense da parte della WADA nel gennaio 2019.

Il mancato rispetto delle condizioni di reintegrazione della RUSADA è stato ritenuto critico da parte del comitato esecutivo WADA per giungere a questa condanna all’unanimità, data la palese falsità dei rapporti e delle relazioni in cui i dati di Mosca erano incompleti o modificati, se non rimossi totalmente.

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Yulyia Efimova, ranista russa

Dalle indagini del CRC è inoltre venuto alla luce come i dati fossero stati manipolati per modificarne la data all’interno dei sistemi informatici, tentando di farli risalire al 2015 (anno in cui l’atletica leggera russa era stata sospesa, per altro).

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LE SANZIONI

Le conseguenze per lo sport Russo sono numerose ed estremamente gravi, riportiamo qua solamente alcune delle più dure:

  • I rappresentanti della Russia non possono partecipare a nessuno dei seguenti eventi che si svolgeranno nei prossimi 4 anni: Olimpiadi della gioventù, giochi olimpici e paralimpici, qualsiasi evento organizzato da un grande organizzatore di eventi e qualsiasi campionato mondiale.
  • La Russia non potrà inoltre ospitare, o fare offerte per ospitare, nello stesso periodo di cui sopra qualsiasi edizione dei principali eventi. Laddove però il diritto di ospitare un evento all’interno del quadriennio si è già stato assegnato alla Russia, il firmatario dovrà ritirare tardi diritto e riassegnare l’evento a un altro paese, a meno che ciò non sia legalmente ho praticamente impossibile da fare.
  • La Russia non potrà offrirsi di ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2032, indipendentemente che le candidature arrivino durante o dopo i 4 anni in questione.
  • Gli atleti russi ed il loro personale di supporto possono partecipare ai principali eventi che vi saranno in questi quattro anni, ma solamente se in grado di dimostrare di non essere implicati nelle vicende incriminate. In questo caso potranno comunque partecipare solo e solamente senza poter rappresentare la federazione Russa, non potranno portare la bandiera russa e non verrà riprodotto l’inno in caso di vittoria.

LE CONSEGUENZE

Come potete vedere le sanzioni prese nei confronti della Russia sono estremamente dure e decise, volte a far valere il potere della vada contro il doping.

Le conseguenze di queste sanzioni vanno a compromettere in modo chiaro la candidatura russa per le olimpiadi estive del 2032 e mettono inoltre in dubbio gli eventi degli Europei di nuoto già assegnati per il 2021 ed il 2023 a Kazan.

Alle imminenti olimpiadi di Tokyo 2020 e di Pechino 2022 gli atleti non potranno partecipare sotto la bandiera russa. A Parigi 2024, invece, sia che il periodo di squalifica di 4 anni parta dal primo gennaio 2019 (data in cui sono stati rilevate le falsificazioni dei dati a Mosca), sia che parta dal primo gennaio 2020, gli atleti parteciperanno in rappresentanza della propria nazione.

Da questo momento in poi la RUSADA ha tempo tre settimane per effettuare ricorso al TAS di Losanna, che in caso di sentenza emetterebbe una decisione definitiva e non più appellabile.


COMMENTO?

La dura ed esemplare condanna da parte della WADA di questo caso di doping statale non va solamente a punire chi ha commesso queste illegalità ma anche tutti quegli atleti, di ogni disciplina, che hanno sempre rispettato i regolamenti e i loro avversari. Questi atleti sono vittime di un sistema corrotto e di questa sanzione internazionale, privarli di una bandiera, di un inno e di uno stato è una punizione troppo dura per scelte di cui spesso sono vittime.


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Profilo Autore

Lorenzo
Lorenzo
Orami ex studente di ICT e comunicazione a Torino, sono il GEEK del gruppo (quello che cerca di far funzionare il sito). Mi occupo di IT, consulenza, UX & UI. Divido il mio tempo libero tra PC, progetti più o meno utili e sessioni fotografiche (prevalentemente in orari improponibili).