Il nuoto è uno sport completo. E lo è talmente tanto che fa bene pure al cervello: sono molteplici e documentati i benefici del nuoto sulle capacità cognitive, sulla memoria, sulla gestione dello stress e dell’ansia e, soprattutto, sull’umore.
Quante volte capita di uscire dalla vasca stanchi e distrutti, ma comunque sorridenti e in uno stato di benessere psicofisico? Per spiegare il perché, parola alla scienza: oggi tocca alle endorfine, molecole dell’euforia e del buonumore.
Endorfine e buonumore, binomio vincente
Lo spettro di sensazioni post-allenamento è ampio: c’è la stanchezza, specialmente dopo un allenamento massacrante, ma coesiste anche uno stato di benessere. Tra il tepore che avvolge il nostro corpo spossato, con i muscoli affaticati e le guance rosse dallo sforzo, si fa spazio un sorriso e la sensazione di rinascita, di essersi lasciati tutti i problemi in vasca.
L’esercizio fisico, in generale, è fondamentale per la nostra salute fisica e mentale. Riduce l’incidenza delle malattie; ha attività antiansiolitiche e antidepressive tanto da renderlo a tutti gli effetti parte della psicoterapia; migliora la neuroprotezione, la neuroplasticità e la cognizione. Inoltre, aiuta a gestire meglio la soglia del dolore e a combattere lo stress.
L’effetto benefico dell’esercizio fisico e, quindi, del nuoto risulta collegato al rilascio di endorfine, delle proteine presenti nel nostro organismo. La parola “endorfina” deriva dal greco: endo sta per “interno” e morfina indica, appunto, un analgesico derivato dell’oppio.
Infatti, sono proprio degli “oppiacei endogeni”, che il nostro corpo produce in risposta all’esercizio fisico e al dolore, per alleviarlo.
Le endorfine vengono prodotte nel nostro sistema nervoso centrale e sono dei neurotrasmettitori, cioè trasmettono un segnale tra i neuroni. Sono in grado di mandare un “impulso”, legandosi ai recettori degli oppiacei nel cervello, per produrre effetti simili a quelli degli oppiacei sintetici.
Il rilascio di endorfine, dunque, aiuta a ridurre la percezione del dolore, stimolando sensazioni di benessere ed euforia. Non a caso, lo stesso meccanismo molecolare avviene in altre situazioni piacevoli, ad esempio durante una risata o mangiando cioccolato.
La scienza delle endorfine nel nuoto
Numerosissimi studi indicano un aumento significativo del livello di endorfine prima e dopo l’esercizio fisico.
Tra i meccanismi di rilascio delle endorfine nel nuoto, figura innanzitutto l’esercizio aerobico, che è noto per stimolare la produzione di endorfine. Infatti, anche in discipline come la corsa succede lo stesso fenomeno: la runner’s high, o euforia del corridore, è ben documentata e associata ad alti livelli di endorfine.
Un altro fattore importante è la ritmicità dei gesti del nuoto, tra bracciate e respirazione, che possono generare uno stato “meditativo” in movimento che rilascia endorfine.
Inoltre, l’ambiente acquatico ha effetti benefici sul sistema nervoso, in quanto dona una sensazione di leggerezza del corpo e riduce la tensione muscolare.
Il rilascio di endorfine incide sul miglioramento della salute mentale: il nuoto è spesso consigliato per trattare problemi di ansia, depressione e stress cronico, perché queste proteine aiutano a migliorare l’umore, farci sentire più energici e farci entrare in uno stato generale di benessere psicofisico.
Studi sperimentali
La letteratura sulla correlazione esercizio fisico-endorfine è molto vasta e una parte di essa è dedicata al nuoto, anche con lavori abbastanza pionieristici.
Per uno studio del 1983 (Berger et al.) sono stati seguiti cento studenti universitari, iscritti a corsi di nuoto di diversi livelli che, prima e dopo aver nuotato, hanno compilato un questionario chiamato POMS (Profile of Mood States), uno strumento in grado di valutare e “misurare” le emozioni e lo stato d’animo dei candidati.
I risultati sono stati sorprendenti: i nuotatori hanno riportato una riduzione significativa della tensione, depressione, rabbia e confusione. Inoltre, l’effetto sulle nuotatrici è stato ancora più marcato rispetto agli uomini.
Un altro studio (Mazzardo-Martins et al.) sottolinea invece che il nuoto ad alti livelli stimola la produzione di endorfine per alleviare il dolore e lo stress.
Dunque, il nuoto è l’alternativa ideale per chi vuole mantenere un equilibrio tra corpo e mente: combina l’efficacia dell’esercizio fisico con il benessere mentale. Le endorfine rilasciate agiscono come un antidoto naturale dello stress, migliorando l’umore e stimolando una sensazione di felicità e rilassamento.
Quando ci immergiamo in acqua facciamo un regalo non solo al nostro corpo, ma anche alla nostra mente!
Bibliografia e Sitografia
- Berger, B.; Owen, D. Mood Alteration with Swimming—Swimmers Really Do “Feel Better”, Psychosomatic Medicine, 45 (5): p 425-433, 1983
- Mazzardo-Martins L.; Martins D. F.; Marcon, R.; Dos Santos U. D.; Speckhann, B.; Gadotti, V. M.; Sigwalt A. R.; Guglielmo L. G. A.; Soares Santos A. R., High-Intensity Extended Swimming Exercise Reduces Pain-Related Behavior in Mice: Involvement of Endogenous Opioids and the Serotonergic System, The Journal of Pain, 11(12): p 1384-1393, 2010
- GQ Italia
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Profilo Autore
- Studentessa di Chimica, nuotatrice agonista, aspirante scrittrice: non necessariamente in quest’ordine. Forse l’unica nuotatrice al mondo che trova divertenti i 200 farfalla, ma le sue gare preferite in assoluto sono i 100 farfalla e i 100 stile. Membro della redazione, il suo compito? Raccontare storie di cloro sul mondo natatorio e le sue dinamiche per affascinare i meno appassionati, per strappare un sorriso dopo la stanchezza di fine allenamento o, semplicemente, per far battere il cuore agli atleti della community e farli innamorare del nuoto come la prima volta.
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