Dopo aver passato 20 anni della mia vita in piscina (di cui più della metà spesi nell’agonismo) mi sembrava doveroso, in questo sprizzo di arroganza libertina, stilare una lista dei peggiori soggetti che puoi trovare a fianco a te in corsia.
N.B. questa “BIBBIA DEL NUOTATORE” vale solo se approcciate il nuoto come forma di ricreazione in piscine comunali, in altri ambienti più professionali vi sarà impossibile lungi-mirare tali esemplari di disagio.
1. IL SALTUARIO
Riconoscibile dal modo di fare di chi visita una piscina 2-3 volte all’anno, questa atipica forma di “sportivo” si presenta in vasca con fare sorpreso e meravigliato, come se avessero ristrutturato l’ambiente dall’ultima volta che vi è entrato (il che, vista la frequenza, è anche possibile). La perla che lo contraddistingue è l’outfit, caratterizzato spesso da un costume da mare a pantaloncino larghissimo, maschera da sub e una scadentissima cuffia di sottomarca (in mancanza, verrà sfruttata la cuffia da doccia della defunta nonna).
Durante la nuotata capita che si fermi a metà vasca per ri – aggiustarsi per la duecentesima volta la maschera (che ormai, più che gli occhi, è finita a coprire il mento) o che sbatta inconsciamente le braccia sulle corsie, producendo quel godurioso rumore di ossa che si frantumano (simil cracker spezzato). La durata del suo allenamento varia dalle 10 alle 12 vasche, finite le quali si ergerà dal piano vasca come un adone marino con fare tronfio e sprezzante; ancora indefiniti i principi motivazionali che spingono questo reietto ad approcciare il nuoto… i più pensano che sia solo una scusa per lavarsi.
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2. IL PRIMATE (anche detto “PETALOSO“)
Anello di congiunzione fra un gibbone e il cugino Itt della famiglia Addams, la presenza in vasca di questa sottospecie umana è facilmente riconoscibile dalla scia di peli che ondeggia tra i flutti di cloro (un po’ come la storia di pollicino con le briciole di pane). Non ho mai capito e mai capirò perché le norme igienico-sanitarie impongano a tutti l’uso della cuffia ma non specifichino nulla a prevenzione di simil abomini, la cui peluria precede la loro fama di squassi ambulanti. Leggende metropolitane narrano che molti nuotatori scomparsi siano in realtà prede del loro crine.
3. IL VECCHIETTO ODIOSO
Il vecchietto odioso è una certezza nella vita. Qualsiasi piscina che si rispetti conterrà al suo interno ALMENO un vecchietto odioso. Il vecchio odioso fa rating, è come le stelle Michelin nella guida alle migliori strutture gastronomiche: più vecchietti odiosi ci saranno in piscina, più la struttura denoterà qualità.
Come in coda alle poste, in farmacia, in banca o in ospedale, a qualsiasi orario andrai troverai un vecchietto odioso pronto a ostacolare il tuo allenamento e il tuo quieto vivere (sembra quasi che siano pagati dallo stato per farlo). Lo riconosci perché fa gambe rana con la tavoletta nella corsia veloce (motivo scatenante della terza guerra mondiale).
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4. IL SOCIAL
Parla. Tanto. TROPPO. Volendo citare un “capolavoro della letteratura italiana”, si potrebbe dire che “Lui non dialoga. Lui parla. Forte”. Ogni 12 metri ti ferma per raccontarti / chiederti qualcosa (il che, facendo un rapido calcolo e ipotizzando che la vasca sia di 25 m, vuol dire 2 volte ogni vasca, vuol dire 4 volte in un 50, vuol dire 83,3 volte in una sessione, lascio a voi le conclusioni).
Il SOCIAL lo riconosci da due fattori predominanti:
- è secco come un chiodo (giustamente lui non fa sport e probabilmente non l’ha mai fatto in vita sua)
- si appoggia alle corsie come ci si appoggia al bordo di un idromassaggio
Dato che lui conosce ogni forma vivente della piscina, batteri compresi, cercherà approcciarti inizialmente con un “ciao, sei nuovo di qua?” per poi provare a metterti a tuo agio raccontandoti tutta la sua vita (dimenticando il fatto che tu in vasca ci nuoti, quindi sei a tuo agio di base, è lui che è fuori luogo come un uovo di pasqua sotto un albero di natale). Se ci si vuole allenare seriamente lui è il soggetto base da evitare!
5. L’ARROGANTE
Ex agonisti o agonisti in un giorno di pausa (si, perché gli agonisti non fanno mai pausa) con l’unico scopo nella vita di farti sentire inadeguato in vasca. L’outfit dell’arrogate, contrariamente al SALTUARIO, verte su tutte le prime scelte delle migliori marche di nuoto: cuffia laminata in oro, occhialini di Phelps e costume da 400€ con vere squame di tritone (perché lui ci tiene all’immagine)
Questo minus habens (per i non latinisti lo possiamo condensare con un semplice “con più muscoli che neuroni”) cercherà di primeggiare su tutti i presenti. Tende spesso a fare sua la corsia, arrivando pure ad atti di violenza gratuita (vasche a delfino con braccia larghe) per spronare nuotate lente o, in casi estremi, per far allontanare le persone (ma spesso finisce che sarà lui stesso a doversi allontanare dall’impianto dopo i numerosi richiami dei bagnini).
Non puoi parlargli, non puoi ostacolarlo e guai anche a incrociare lo sguardo (che in molte specie animali equivale a un segno di sfida). Se lo incontrate in vasca avete tre soluzioni:
- sacrificare un capretto al dio del cloro sperando che L’ARROGANTE non vi prenda di mira
- cambiare preventivamente corsia
- essere tu medesimo un ARROGANTE
Dopo una lunga riflessione e un esame di coscienza, sono arrivato alla conclusione che questa sia la mia categoria.
N.B. c’è un’evoluzione letale de’ L’ARROGANTE, che è IL VECCHIETTO ODIOSO ARROGANTE.
Contiene il lato peggiore di entrambe le categorie (come se vi fossero lati positivi).
– rivisitazione di un post inviatoci dal nostro fan
Maurizio Battaghini
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Il nostro intento è quello di far vedere che in Italia oltre ai palloni che corrono sui prati verdi e alle moto che girano sui circuiti ci sono anche tante storie che profumano di cloro.
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