Le competizioni natatorie in vasca corta hanno una storia molto recente a differenza della compagine in vasca lunga che vanta uno sviluppo ormai secolare con le manifestazioni olimpiche, mondiali e continentali. Si è dovuto, infatti, aspettare l’ultimo decennio del XX secolo prima di avere le prime rassegne che assegnassero titoli europei e iridati nella vasca da 25m. Nonostante la breve storia, la prima edizione mondiale si è infatti svolta nel 1993 a Palma De Maiorca, queste rassegne hanno in serbo tante storie da raccontare che valgono la pena di essere scoperte.
Il capitolo olimpico
Una di queste vede come protagonista Jenny Thompson nata a Danvers, nel Massachusetts, USA, nel 1973, che fin da quando aveva 7 anni si dedicò incessantemente al nuoto, dimostrando le enormi potenzialità che la contraddistinguevano nello stile libero veloce e nella farfalla.
All’età di 19 anni arrivò ai Trials del 1992, che qualificavano per i giochi olimpici di Barcellona di quell’estate, con i favori del pronostico nelle distanze dei 50m e dei 100m stile libero, tanto che nelle batterie dei 100m migliorò il record mondiale che al tempo apparteneva alla temibile tedesca Kristin Otto. Nonostante i favori del pronostico, in quell’estate catalana Jenny non riuscì ad andare oltre all’argento nei 100m e, inoltre, mancò l’appuntamento con il podio nella distanza più breve.
Nonostante la cocente sconfitta Jenny Thompson riuscì a salire sul gradino più alto del podio con le proprie compagne sia nella staffetta 4x100m stile libero sia nella 4x100m mista. Anche nelle rassegne successive la musica non cambiò, anzi spesso Jenny fallì l’appuntamento con la qualificazione olimpica in gara individuale, ma questo non l’ha fatta desistere dal combattere duramente per riuscire a vincere altre medaglie d’oro nelle staffette.
Questa determinazione l’ha portata a possedere ancora oggi un record invidiabile quanto curioso: la ragazza americana è infatti la nuotatrice con più ori olimpici in assoluto nella storia del nuoto, la seconda considerando tutti gli sport olimpici, ma questa statistica non vede alcun oro conquistato individualmente.
Il feeling con la vasca corta
Questo dato curioso, quanto unico, che descrive la carriera olimpica della nuotatrice americana non racconta a pieno però di quella che è stata la sua carriera ricca di successi. Se la vasca lunga faticò a regalare primati individuali e la ragazza statunitense dovette aspettare le edizioni iridate di Perth 1998 e Barcellona 2003, per le prime gioie individuali, la vasca corta, invece, ci mise poco tempo a designare Jenny come dominatrice nella farfalla e nello stile.
Nella terza edizione assoluta dei mondiali in vasca corta del 1997 a Göteborg, in Svezia, Thompson vinse i 100m stile libero e 100m farfalla, quest’ultima con tanto di record del mondo. Questo feeling idilliaco con la vasca da 25m, però era solo all’inizio, tant’è che nell’edizione successiva, svoltasi a Hong Kong nel 1999, Jenny completò una straordinaria tripletta: bissò i successi ottenuti due anni prima nei 100m stile libero e farfalla e aggiunse l’oro nei 50m farfalla, il tutto condito con l’argento nei 50m stile libero, che fece anch’esso seguito a quello ottenuto 2 anni prima in Svezia, dimostrando ancora una volta il suo notevole talento forse troppo poco inespresso nella vasca da 50m.
Questa voglia e gioia della vittoria individuale non si placò e, infatti, nella successiva edizione del 2000 ad Atene, Jenny completò la tripletta, la prima nella storia iridata della vasca corta al femminile, nei 100m farfalla accompagnata dalla doppietta nella distanza più breve dei 50m.
Infine nel 2004 nella rassegna casalinga a Indianapolis Jenny completò la seconda tripletta, questa volta nei 50m farfalla, e con questo successo la ragazza che arrivava dal Massachusetts salutò il mondo del nuoto.
La grande rivincita di Jenny
Insomma Jenny Thompson in 17 anni di carriera riuscì a collezionare 81 medaglie tra olimpiadi, Giochi PanPacifici, Panamericani e le rassegne mondiali; ma la vera consacrazione arrivò nella vasca corta che sicuramente le diede una fantastica possibilità di prendersi una rivincita per se stessa, per valorizzare la sua carriera, il suo talento, il suo duro lavoro e i diversi sacrifici compiuti per arrivare e mantenersi a questo livello.
Inoltre le ha permesso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa verso chi la definiva come “eterna seconda” o come una “semplice ragazza staffetta”, riuscendo a dimostrare che il feeling con la vittoria individuale era qualcosa che la apparteneva e la poteva descrivere perfettamente.
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Profilo Autore
- Andrea, Studente di Psicologia, amante della montagna, della lettura e una passione sconfinata per gli sport. Innamorato del nuoto da diversi anni grazie alle grandi imprese dei campioni che dedicano anima, cuore, corpo e testa a questa meravigliosa disciplina. Non riesce mai star fermo e appena ha del tempo libero si rifugia tra le mille storie dei libri o nella immensa natura delle sue amate montagne svizzere. Deve ancora capire chi diventerà da grande, ma sa che con la forza, la determinazione e la voglia di imparare lo capirà molto presto.
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