21 novembre 2016
E’ stata più volte campionesse italiana ed europea sia in lunga che in corta, è stata campionessa mondiale e olimpica; nella sua incredibile carriera sembra che Federica Pellegrini abbia vinto tutto, eppure c’è un titolo che le è sempre sfuggito: quello di campionessa mondiale nella piscina da 25m (leggi la biografia). Per fare en plain occorre conquistare l’oro anche nel contesto iridato della vasca corta e i mondiali di Windsor2016 sono alle porte. SCOPRI il PALMARES di FEDERICA PELLEGRINI
Mancano solamente due settimane all’inizio dei Campionati Mondiali di Nuoto in vasca corta che si disputeranno tra il 6 e l’11 dicembre al WFCU Centre di Windsor, in Canada e Federica Pellegrini sembra aver tanta voglia di riscatto dopo la delusione di Rio. Durante il meeting di Massarosa conclusosi ieri la Divina ha calato le carte in tavola: vittoria nei 200 stile, nei 200 dorso e nei 100 dorso, con tempi molto buoni in prospettiva mondiale.
Non potevamo esigere niente di meglio dalla Fede nazionale al primo esame dopo il ritiro in altura di Livigno. Queste le parole della Divina al termine delle gare di Massarosa: “soddisfazione grande, tre gare al meglio non potevo chiedere di più”.
Windsor2016 è alle porte e nei prossimi giorni il C.t. Cesare Butini annuncerà i convocati per la nazionale azzurra; Federica Pellegrini, però, fa parte degli atleti che si sono già qualificati (grazie ai risultati dello scorso anno – secondo i criteri decisi dalla Fin), assieme a Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti e Luca Dotto. La grinta c’è e i primi risconti positivi sono già arrivati; il fatto che quell’oro sia l’unico che le manchi nel palmares sicuramente uno stimolo per dare il massimo. Ancora una volta.
CURIOSITÀ: Federica Pellegrini nasce a Mirano il 5 agosto 1988. Fece il suo esordio nel nuoto internazionale all’età di 15 anni, nuotando come staffettista della 4 x 100 stile ai mondiali di Barcellona 2003.
(continua a leggere la biografia)
D’altronde si sa, lei non si è mai arresa. E la Fenice c’è la pure tatuata sul collo. Perché i grandi campioni sanno rialzarsi dopo qualsiasi caduta: quindi ecco che dopo essersi curati le ferite si può ricominciare a sognare quell’oro che manca.
La fenice rinasce e vola a Windsor,
e chissà che quel sogno non si avveri.
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