“Il doping consiste nell’uso di una sostanza o di una pratica medica a scopo non terapeutico, ma finalizzato al miglioramento dell’efficienza psico-fisica durante una prestazione sportiva, sia agonistica sia non agonistica, da parte di un atleta.”


La parola sport deriva dal termine inglese “disport”, divertimento. Lo sport come lo conosciamo noi oggi è nato innanzitutto come svago, per divertirsi e per divertire; in questa accezione, è sinonimo di benessere, salute, lealtà, onestà: così dovrebbe sempre essere.

La diffusione e l’unicità dello sport, infatti, non è solamente dovuta alla floridezza fisica che ne deriva, ma anche (e soprattutto) dalla crescita individuale e interiore che ogni individuo riscontra praticando sport. Questo è lo Sport (con la “s” maiuscola), praticato da Sportivi (con la “s” maiuscola): fatto di sacrifici, determinazione, impegno, costanza; fatto di sconfitte, dopo le quali ci si rialza sempre rimboccandosi le maniche, e fatto di vittorie, magari poche o rare, ma ottenute attraverso il solo sudore della fronte.


Poi c’è un altro tipo sport, uno sport meschino, praticato non da Sportivi ma da atleti vigliacchi e codardi, è lo sport di chi si dopa. Il comportamento di costoro, non solo è indegno e deplorevole, ma non ha nemmeno nulla a che fare con la salute e l’onestà, capisaldi del vero sport. Il loro è lo sport delle scorciatoie, dei sotterfugi, della falsità, è uno sport marcio alle fondamenta perché viene totalmente a mancare quell’elemento che sta alla base di tutto: il divertimento.

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Come abbiamo più volte ripetuto, noi siamo a favore (come lo sono da tempo Federica Pellegrini e Filippo Magnini) della radiazione a vita alla prima positività, perché il doping va a minare alle fondamenta stesse dello Sport. Infatti, chi si dopa, dello sport non ha capito nulla. Perché doparsi significa ingannare gli avversari, tradire la fiducia di chi credeva in te, ma ancor di più, chi si dopa uccide la propria libertà di essere umano e di Sportivo: chi si dopa diventa schiavo del doping.

Nessun risultato, nessun successo, nessuna medaglia che conquisterà avranno davvero valore. Chi si dopa è un assassino che uccide quell’ideale di sport pulito che ogni Sportivo dovrebbe sempre difendere. Senza considerare che gli sportivi professionisti fanno parte di quella ristretta cerchia di eletti che hanno avuto la fortuna di trasformare la propria passione in un lavoro: è la tua passione, è il tuo lavoro, cosa vuoi di più? Se sono il cassiere di una banca e rubo dei soldi, vengo licenziato e non troverò più lavoro in nessun istituto di credito; allo stesso modo uno sportivo che si dopa deve essere squalificato a vita!


Come ha dichiarato Federica Pellegrini: «Tolleranza zero con chi si dopa, spero li mettano dentro tutti e buttino via la chiave, perché noi ci facciamo un sedere così». Sono stanco dei controlli antidoping saltati, degli sconti di pena, dei “non ne sapevo niente”, delle regole che vengono dribblate. Non è giusto. Non è giusto per lo sport, non è giusto per gli Sportivi con la S maiuscola e non è giusto per tutti gli appassionati che seguono lo sport e che vedono nei campioni degli esempi da seguire.

Lo sport deve continuare ad essere sinonimo di benessere, salute, lealtà, onestà; lo sport deve continuare a schierarsi con forza contro il doping. Il doping c’è e va combattuto, negarlo significa agevolarne la diffusione!


#nuotounostiledivita dice NO al DOPING
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Siamo giovani ragazzi appassionati di nuoto, scrittura e social network. Raccontiamo il mondo acquatico in modo diverso e innovativo, con uno stile fresco e rivolto ai giovani.

Nati nel 2010, siamo cresciuti a piccoli passi, cercando ogni giorno di condividere con il maggior numero di persone le emozioni che il pianeta acqua ci fa vivere.

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