Cala il sipario sul primo giorno di gare a Napoli in occasione della International Swimming Leauge. Si esprimono l’azzurra Federica Pellegrini, capitana del team Aqua Centurions e l’head coach Matteo Giunta.

Le parole di Federica Pellegrini

Volge al termine il day 1 della seconda tappa dell’International Swimming League, un format totalmente nuovo che rivoluziona il modo di competere ad alti livelli. Queste le parole di Federica Pellegrini, la punta di diamante della nazionale italiana che è anche capitana di Aqua Centurions, uno degli otto team partecipanti.

“Oggi è stato bellissimo, le gare in casa regalano tante emozioni. Per noi si tratta di un gioco di squadra, avere il sostegno dei tifosi è veramente spettacolare ed era un vero tifo.

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A Indianapolis non era esattamente così.”

Federica smentisce i rumors del fatto che questa potesse essere la sua ultima gara nella capitale partenopea:

“La questione è stata interpretata male. Non ci saranno scoop, se dopo Tokyo farò quello che dico di dover fare da quattro anni. Forse da atleta sarà l’ultima ISL, magari rimarrò in squadra in altre vesti.”

Lascia inoltre uno spiraglio sul Grand Prix Città di Napoli, un meeting a maggio, a cui ha sempre partecipato.

Federica Pellegrini ha gareggiato sui suoi 200 stile libero, chiudendo in quarta posizione, spinta dal caloroso incoraggiamento del pubblico della piscina Felice Scandone. Del suo tempo, 1’53″85, è soddisfatta: sebbene abbia iniziato a nuotare il 26 agosto, questo è un momento delicato della stagione.

“Sono molto contenta del tempo, considerando il periodo in cui sono, anzi, mi sorprende perché l’ho fatto dopo un 52″4 in staffetta che comunque per me è un tempo buonissimo. Siamo molto felici di essere a casa, alla Scandone, che si è fatta trovare pronta. È un altro modo di vivere il nuoto.”

Uno dei motivi per cui è sorta l’International Swimming League è quello di incentivare il professionismo nel mondo natatorio.

“La ISL può portare tanto al nuoto. Può farlo crescere di più sotto il lato professionistico perché di fatto in Italia siamo considerati dilettanti. Più cresce, più i nuotatori sono presi in considerazione e diventeranno finalmente professionisti.”

Un punto di forza è sicuramente la spettacolarità delle gare, rese entusiasmanti dall’innovativo format dei team, della classifica a punti e delle skins race, con l’ausilio di luci e musica.

“Lo show aiuterà molto in questo perché più la gente si affezionerà a questo tipo di nuoto, più diventerà importante; ciò aiuterà tantissimo.”

La formula è rivoluzionaria e, sicuramente, un po’ più facile da comprendere.

“In Italia si è molto legati ai giochi di squadra e, in questo caso, rientriamo in quella categoria; sono solo gare veloci e una dopo l’altra, succede tutto in circa due ore, quindi chi guarda dalla televisione riesce a seguire.

Forse per noi è anche un po’ troppo veloce – per i brevi tempi di recupero – però è giusto, si rispettino le regole dello show.”

Il primo giorno di gare vede la squadra di casa, Aqua Centurions al terzo posto con 174 punti, dietro Cali Condors e Energy Standard, rispettivamente con 237.5 e 230 punti. Chiude la classifica DC Trident con 162.5 punti.

“Oggi è stata una giornata incredibile perché se da un lato siamo andati più forti di Indianapolis, dall’altro siamo stati proprio sfortunati.

Nei 400 misti il tedesco Heintz si è sentito male a causa di un problema di respirazione, Margherita Panziera è stata squalificata. Abbiamo comunque ottenuto un terzo posto con un divario più largo rispetto a Indianapolis. Domani non sarà una giornata facile, però cerchiamo di mantenere la concentrazione.”

La ISL mette in risalto ancor di più il senso di squadra nel nuoto? Per Federica è un sì.

“Mentre a Indianapolis era il nostro giro di prova, non sapevamo bene come funzionava, qui siamo una squadra molto più compatta. È servita anche la settimana a Napoli tutti insieme, si sta creando un legame di squadra fortissimo, siamo affiatati tra di noi e ognuno spinge l’altro ad andare più forte.

Una cosa totalmente nuova. Così si ha meno paura quando si va in gara: avere un tuo compagno vicino, anche in una gara individuale, è bellissimo e aiuta a tirarsi.”

Federica Pellegrini si esprime ancora sul suo ruolo da capitana degli Aqua Centurions ed elogia l’head coach, che è anche il suo allenatore, Matteo Giunta.

 “Sono molto orgogliosa di essere capitana e sono molto orgogliosa che Matteo sia l’head coach di questa squadra.

Secondo me è un ruolo per lui meritatissimo, e soprattutto è un coach molto internazionale: sa le lingue, sa parlare bene con tutti, quindi è stato scelto sì per i suoi risultati sportivi, ma anche per le sue capacità comunicative.

Sono contenta perché la nostra squadra è al 90% la nazionale italiana, mentre le altre squadre si sono concentrate su un mercato un po’ più ampio. Sono orgogliosa di tutti.”


Le parole di Matteo Giunta

Il microfono passa al sopracitato Matteo Giunta, che riprende con rammarico gli imprevisti della giornata, inclusa la squalifica di Margherita Panziera per le gambe a stile prima della virata.

“Avremmo potuto essere anche 30 punti sopra i DC Trident. L’obiettivo, che è anche quello che avevamo a Indianapolis, è confrontarci con loro e superarli.”

Giunta è contento perché i suoi atleti hanno dato il massimo, coinvolti appieno nella mission della squadra, li ha visti arrabbiarsi quando perdevano per pochi centesimi.

“Tutti gli atleti, quando sono stati contattati, erano contenti di poter partecipare a ISL con questo team.

La settimana a Napoli ha permesso di conoscersi meglio. Andare a cena fuori, visitare Pompei e la città ha fatto sì che si creasse il gruppo, per essere non solo compagni di squadra ma anche amici.

Inoltre, questo gioco di lingue tra italiano, portoghese, greco, spagnolo, tedesco è molto divertente. Le culture si mischiano, ognuno ha la possibilità di poter prendere qualcosa dall’altro.”

Il prossimo appuntamento è il derby europeo di Londra, 23 e 24 novembre.

“Considerando le squadre europee, quelle che ci sono qui (soprattutto i Cali Condors) sono tra le più forti del circuito, quindi sarà veramente tosta.

Saremo molto vicini al campionato europeo di vasca corta quindi molti italiani arriveranno in uno stato di forma superiore rispetto a quello che abbiamo visto.”

Non mancano riscontri positivi sulle prestazioni della giornata. Matteo Giunta commenta in questo modo:

“Sinceramente ho visto delle performance che non mi aspettavo, dato il momento della stagione, dove abbiamo sempre lavorato senza alcun attimo di sosta.

Per me l’importante è che la squadra faccia bene.

Quando riesci a trasmettere serenità e a non mettere pressione si ottengono performance migliori. Loro stessi lo sanno, non devo essere io a criticarli o a pressarli per una prestazione.

E sul pubblico, dice:

 “Si è sentita la differenza con Indianapolis, c’è stato calore e partecipazione. Giocare in casa ha aiutato e per questo motivo i ragazzi sono riusciti a dare quel qualcosa in più.

Inoltre per i nostri atleti, che solitamente si trovano a inizio anno a gareggiare in alcuni meeting non proprio di alto livello, la ISL è un vantaggio per la crescita importante che potrebbero avere.

Si vedono prestazioni di un certo calibro perché ci si confronta con atleti di alto livello e non si vuole certamente sfigurare.

È ottimo anche in previsione del campionato europeo che rimane per gli italiani un’occasione importante.”

Queste le impressioni di Federica Pellegrini e Matteo Giunta in merito alla prima giornata di ISL. Domani alle 19:00 al via il secondo e ultimo giorno di gare alla piscina Felice Scandone.

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Sofia
Sofia
Studentessa di Chimica, nuotatrice agonista, aspirante scrittrice: non necessariamente in quest’ordine. Forse l’unica nuotatrice al mondo che trova divertenti i 200 farfalla, ma le sue gare preferite in assoluto sono i 100 farfalla e i 100 stile. Membro della redazione, il suo compito? Raccontare storie di cloro sul mondo natatorio e le sue dinamiche per affascinare i meno appassionati, per strappare un sorriso dopo la stanchezza di fine allenamento o, semplicemente, per far battere il cuore agli atleti della community e farli innamorare del nuoto come la prima volta.