“Ma come? L’ho appoggiato lì un attimo e non c’è più … Non ho nemmeno abbandonato lo spogliatoio un istante e mi sono voltata… Il mio costumone volatilizzato! Vabbè che avevo in mente di prenderne uno nuovo, ma adesso??? Le ragazze mi stanno aspettando in camera di chiamata per la staffetta e io che faccio? Vabbè, risponderanno loro in chiamata, io intanto lo cerco un po’.


Oppure potrei anche provare a buttarmi in costumino, mal che vada do’ la colpa a quello se vado piano. Ops … Stanno già gareggiando devo sbrigarmi… Ecco, persa! La gara è finita: silenzio e buio in piano vasca, acqua piatta, né spruzzi né fischi né schiamazzi… Speriamo non se la prendano con me.”


Quello di smarrire una parte dell’attrezzatura (perdere il costume, rimanere con la cuffia in mano, spaccare il laccio degli occhialetti) è uno dei miei sogni ricorrenti. Così come quello di non riuscire a raggiungere la partenza in tempo utile, perché gli spogliatoi sono un labirinto, o perché le chiacchiere lungo il percorso superano il tempo disponibile.

Chissà perché non mi capita mai di sognare di essere sprovvista di cartellino, quando è l’unico accessorio che mi potrebbe far saltare la gara: senza occhialini puoi gareggiare, anche senza cuffia, e pure forse senza costume. Ma senza cartellino no.

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Poi c’è quell’altro, quel sogno che arrivo al muretto per fare la virata ma al posto della T mi scontro con il cuscino, ci tuffo dentro la testa un paio di volte e do’ lo slancio prima di svegliarmi e rendermi conto che sono a letto e non in vasca.

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Altre notti ancora mi ritrovo lì, titubante sul blocco, perché sotto di me al posto dello specchio d’acqua vedo il cemento, e non riesco a decidermi a buttarmi. Perché evidentemente il nuoto è uno stile di vita… che ti arriva al subconscio!

di Elena Rigon


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ATTIVITÀ ONIRICA DI UN NUOTATORE 5
Elena Rigon
Le ho provate tutte (le discipline del nuoto dico) tranne il sincro: sono stata agonista, pallanuotista, ho praticato il salvamento quando in pochi sapevano cosa era il 200 a ostacoli in vasca. Irriducibile continuo da master, quelli che un tempo ritenevo dei simpatici vecchietti. Prediligo lo stile libero e gareggio su distanze corte; evito le acque libere perché temo di sbagliare rotta. Pescatrice di impressioni, scrivo per descrivere: la vita in corsia e fuori, con parole mie. Vivo tra le nebbie padane, ho due figlie. Per condividere i miei pensieri ho creato un piccolo blog "pensieri in patchwork" .

CONTATTI: anfibiografo@nuotounostiledivita.it