Ogni stile di nuotata ha una storia unica e particolare ed è frutto di un’evoluzione che lentamente ha portato dei primordiali tentativi di nuotata a divenire delle tecniche precise, regolamentate e spettacolari. Con la rubrica Nuoto & Storia, che ci accompagnerà ogni secondo lunedì del mese, cerchiamo di ricostruire le incredibili evoluzioni che hanno accompagnato il mondo acquatico durante gli ultimi secoli di storia. Con l’articolo di oggi andremo a scoprire la nascita del dorso e le tappe principali del suo sviluppo:
ORIGINI
Il dorso è uno stile di nuotata abbastanza antico, la sua nascita è da ricondurre probabilmente ad alcuni nuotatori che, stufi di nuotare “a faccia in giù”, cominciarono a nuotare sulla schiena, a Dorso appunto. Questo tipo di nuotata permette una respirazione più semplice, mantenendo comunque una discreta propulsione. Chi sia stato il suo vero inventore, tuttavia, non lo scopriremo mai.
Il dorso è il primo stile – dopo lo stile libero – ad essere introdotto ai Giochi Olimpici, di fatto divenne ufficialmente disciplina olimpica già durante i Giochi della II Olimpiade, svoltasi a Parigi nel 1900. La prima distanza in cui si gareggiò furono i 200 metri e il primo campione olimpico fu il tedesco Ernst Hoppenberg.
EVOLUZIONI & RIVOLUZIONI
GLI AUSTRALIANI (e il dorso moderno)
Verso la fine degli anni ’30, in Australia, si ebbe una delle più importanti rivoluzioni di questo stile. Una rivoluzione che passa quasi sottotraccia ma la sua importanza è capitale: i nuotatori australiani, infatti, iniziarono a piegare le braccia durante la fase subacquea della bracciata. I benefici in termini di velocità del gesto e di riduzione della resistenza all’acqua furono notevoli, tanto che in poco tempo divenne lo stile standard per il dorso.
Il muro del minuto
Il primo nuotatore a raggiungere e poi infrangere la barriera del minuto nei 100 dorso è stato lo statunitense Tom Mann, che il 16 ottobre 1964, in apertura della staffetta mista statunitense ai Giochi Olimpici di Tokyo, stabilì il nuovo record mondiale nei 100 dorso in 59″6. Proprio ai Giochi di Tokyo vennero (re)introdotti i 200m dorso (gara che dopo la prima olimpiade era stata abbandonata per lasciare spazio esclusivamente alla distanza dimezzata). Per quanto riguarda il dorso femminile, la prima gara si disputò alle olimpiadi di Parigi del 1924 con i 100m, mentre per l’introduzione dei 200m bisognerà aspettare 4 anni in più rispetto agli uomini, infatti, tale gara venne introdotta solamente nel 1968 alle olimpiadi di Città del Messico.
Il lancio di Berkhoff
Nel 1988 si qualifica per i Giochi Olimpici di Seul il nuotatore statunitense David Berkhoff che rivoluzionò la fase di partenza a dorso. Berkhoff introdusse dopo il tuffo a dorso una nuotata subacquea a delfino, il suo potente movimento a coda di pesce (che diventerà poi noto come “lancio di Berkhoff”) gli consentiva di raggiungere velocità molto più elevate rispetto agli avversari.
Berkoff nel 1988 batte più volte il record del mondo sui 100 dorso e diventò il primo nuotatore a scendere sotto la barriera dei 55 secondi. In batteria ai Giochi di Seul stabilì il nuovo record mondiale in 54″51, ma in finale verrà sconfitto dal giapponese Daichi Suzuki. Il podio dei 100 dorso di Seul vede
- Daichi Suzuki, Giappone, oro in 55.05
- David Berkoff, Stati Uniti, argento in 55.18
- Igor’ Poljanskij, Russia, bronzo in 55.20
La finale di Seul entrò nella storia perché tutti e 3 i nuotatori che salirono sul podio nuotarono tra i 30 e i 35 metri della prima vasca sott’acqua a delfino. L’ente governativo mondiale FINA non stette a guardare e modificò preso il regolamento limitando la distanza in cui un nuotatore poteva rimanere sommerso all’inizio di ogni vasca (e dopo la virata), a 10 metri, per poi portare il limite a 15 metri nel 1991. Sempre nel 1991, un cambiamento nel regolamento FINA consente di abbandonare la posizione sul dorso per effettuare la virata.
OGGI
Il dorso è stata la distanza prediletta di Natalie Coughlin, una delle più importanti leggende del nuoto femminile, nonché una delle più forti dorsiste di tutti i tempi, in carriera la nuotatrice statunitense ha vinto 12 medaglie olimpiche ed è stata campionessa olimpica nei 100 dorso sia ad Atene che a Pechino. L’attuale Record Mondiale maschile nei 100 dorso è stato fatto registrare ai Giochi Olimpici di Rio 2016 dallo statunitense Ryan Murphy in 51″85 in apertura della staffetta mista, quello femminile è invece in mano alla giovane statunitense Kathleen Baker in 58.00.
LEGGI ANCHE: LE ORIGINI DEL NUOTO
Bibliografia & Fonti:
“The History of Backstroke Swimming” (2016) pubblicato su swimming.org
“The Backstroke: Everything You Ever Wanted to Know” pubblicato su yourswimlog.com
Appuntamento a lunedì 10 dicembre per il terzo articolo della rubrica Nuoto & Storia, sperando che questa nuova puntata alla scoperta delle origini degli stili di nuotata sia stata di vostro gradimento. Vi ricordo di seguirci sempre sui social (e/o di entrare nella nostra community di nuotatori) per non perdere i nostri incredibili contenuti:
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Profilo Autore

- Orami ex studente di ICT e comunicazione a Torino, sono il GEEK del gruppo (quello che cerca di far funzionare il sito). Mi occupo di IT, consulenza, UX & UI. Divido il mio tempo libero tra PC, progetti più o meno utili e sessioni fotografiche (prevalentemente in orari improponibili).
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