Beneventana DOC, sempre sorridente e amante della vita, Stefania Pirozzi è un uragano di emozioni e positività – o almeno così appare – anche in un momento delicato come quello che sta affrontando adesso: dopo la positività al Covid-19 e il rinvio – almeno momentaneo – della sua partecipazione all’International Swimming League, Stefania Pirozzi ci racconta come sta affrontando questa seconda quarantena e, con un pizzico di gioia, guarda già al futuro!
Ciao Stefania! Beh, partirei con una domanda tanto semplice quanto importante: come stai?
In realtà sto bene, nel senso che sono completamente asintomatica: per fortuna per la mia salute non ho niente, sento gli odori, insomma non ho i classici sintomi. Dal punto di vista dell’umore oscillo tra la positività e momenti di sconforto.
A parte lo star bene, che è sicuramente molto importante, c’è la burocrazia che porta via del tempo. Uno stop adesso mi pesa pochino…
Come stai vivendo questo nuovo stop e come vedi, a questo punto, la ripartenza?
I primi giorni sono stata a riposo per preservare il fisico dal momento che non conosciamo niente a proposito dell’impatto del Covid sul nostro corpo. Ieri ho iniziato con dei piccoli circuiti di corpo libero.
La ripresa sarà graduale, dovrò fare tanti accertamenti in modo da accertare che io stia bene da ogni punto di vista.
Non è un infortunio, ma uno stop forzato quindi la ripresa dovrebbe essere più facile. Ma noi atleti sappiamo che un giorno di stop equivale a una settimana, quindi sarà difficile anche perché non so neanche quando riprenderò…
E’ di ieri l’annuncio di un esito positivo anche per Federica Pellegrini, come sta il resto della squadra con la quale ti alleni. In generale, come state tutti?
Sicuramente c’è gran dispiacere anche perché essendo professionisti stiamo molto attenti. Anche come diceva Fede, è uno stop che non ci voleva proprio, anche perché proprio io e lei dovevamo partire (ndr. per Budapest, per ISL) e finalmente iniziare a gareggiare, cosa che ci è mancata molto. È una bella batosta!
Sempre parlando di squadra, quest’anno ti sei trasferita a Verona dove ti alleni con il team guidato da Matteo Giunta e nel quale figura, tra gli altri, proprio Federica Pellegrini. Come stai vivendo questa esperienza?
E’ un gruppo piccolo ma che lavora bene, siamo tutti professionisti e siamo in un contesto specifico. Sono in un Centro Federale : mi serviva tornare all’interno di un gruppo così, con uno stesso obiettivo che è, ovviamente, Tokyo. Fa la differenza avere attorno a se persone che lavorano unicamente per quell’obiettivo.
Federica è uno stimolo grandissimo per me! Un’altra cosa importante è la possibilità di avere sia la vasca da 50 che quella da 25 e la palestra. A Trieste non avevo tutti gli impianti vicini e spostarsi risultava pesante…
Come hai già raccontato tu, sei risultata positiva al Covid dopo un tampone fatto prima della partenza per Budapest (tampone che ti ha ovviamente obbligata a non partire). Nonostante lo stop, pensi di tornare in ISL?
Non ti nego che mi piacerebbe, è una bellissima occasione. Spero di uscirne il più presto, di riuscire a fare le visite e tornare a gareggiare!
Cosa ti ha spinto a scegliere ISL e gli Aqua Centurions, quale sarà il punto di forza della vostra squadra?
ISL è una cosa molto prestigiosa, è strutturata molto bene. Il concetto è bello e dà la possibilità di gareggiare tantissimo. Oltre al concetto di base dell’International Swimming League, c’è lo spettacolo, il poter essere tutti assieme, allenarsi come un collegiale è veramente bello.
Inoltre è una sorta di mini campionato del mondo: ti misuri con atleti dalla A maiuscola!
Aqua Centurions perché è capitanata da Federica, in più c’è uno stimolo maggiore nel fatto di far parte di una squadra italiana.
Cosa ti aspetti da questa esperienza e cosa ti entusiasma di questa League?
Ora come spero di raggiungerli! La curiosità era di gareggiare e raccogliere i primi frutti, mettersi in gioco già a metà ottobre, confrontarsi con gli altri atleti. Oltre che vivere in sé l’esperienza, stare fuori per settimane, un’ esperienza particolare, difficile ma importante.
E’ di poche settimane fa l’annuncio del tuo nuovo progetto, il “Pirozzi Swim Project”, ci racconti un po’ di questa idea?
Questo progetto nasce dalla mia voglia di organizzare qualcosa per trasmettere agli altri non tanto la mia esperienza come atleta quanto l’amore per il nuoto e dare l’opportunità a tutti – infatti lo slogan è “swim for all” – di confrontarsi, fare un mini collegiale, fare una gara, avere delle riprese sia fuori che dentro l’acqua. Tutto ciò è molto bello: far vivere alle persone una o due giornate così con me che posso trasmettere qualcosa è un’esperienza importante. Sarò affiancata da altre persone, nonostante tutto ciò nasca dal mio piacere nell’organizzare (mi piace molto far qualcosa).
L’idea è di farlo partire da Benevento, la mia città di origine. Passerà poi per Lignano, dove saranno previsti 2 week end: il primo per agonisti, con sedute in acqua e palestra, sarà una cosa più articolata; il secondo sarà invece un week end a gennaio per i master. Un appuntamento poi su Biella ancora da definire. Infine, stiamo lavorando sull’appuntamento estivo aperta a grandi e piccoli.
Ma dunque, una Stefania Pirozzi più mentore o allenatrice?
Più mentore in questo caso. L’anno scorso ho allenato un gruppo di esordienti A e mi hanno lasciato tanto. Ancora oggi mi scrivono, anche dopo un anno e mi ha fatto molto piacere. Ma ora se devo pensare ad allenare, ti dico di n, anche se per il futuro non mi precludo niente.
Ringraziamo di cuore Stefania Pirozzi per la sua disponibilità e le auguriamo una pronta guarigione con la speranza di vederla prestissimo in vasca!
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Profilo Autore
- Laureata in Scienze Linguistiche, è entrata in piscina per la prima volta alla tenera età di 3 anni e da quel momento non se n'è più andata. Aspirante giornalista e intervistatrice per diletto, le piace parlare (dicono sia anche logorroica) e vivere di emozioni. Lo Sport è così importante che ha scelto un Master in Sport Digital Marketing & Communication.
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