Agosto 1972. Monaco di Baviera, più precisamente ci troviamo all’Olympia Schwimmhalle, teatro delle gare di nuoto della XX° edizione dei giochi olimpici. Un’estate unica, indimenticabile, che ha visto molti nuotatori scolpire la propria storia nell’olimpo del nuoto.
È il caso di Mark Spitz, l’irriverente statunitense che a soli 22 anni ha riscritto le leggi del nuoto americano e mondiale, vincendo 7 ori accompagnati da altrettanti record del mondo.
È stata un’edizione memorabile anche per il nuoto azzurro, che per la prima volta in assoluto ha visto una propria atleta, la straordinaria Novella Calligaris, salire laddove mai nessun nuotatore tricolore era mai arrivato: il podio olimpico. Questi stessi giochi olimpici hanno decretato l’ultimo oro olimpico assegnato per millesimi in quella eccitante finale dei 400m misti al maschile, poiché in seguito si decise di fermarsi al conteggio dei centesimi per l’assegnazione di una medaglia.
In tutto questo, nella vasca bavarese, si abbatté la meteora del nuoto australiano: Shane Gould.
ASCESA
Shane Gould, nata nel 1956 a Sydney, riscrisse la storia dello stile libero femminile a livello mondiale. Nel 1971, la giovanissima ragazza australiana riuscì ad eguagliare il record dei 100m stile libero (58”9), che era stato siglato 7 anni prima dalla pluricampionessa olimpica Dawn Fraser.
Tutto questo è avvenuto quando Shane doveva ancora compiere 15 anni, impensabile. Sempre nel 1971 il temibile prodigio australiano che risponde al nome di Gould si aggiudicò tutti i record del mondo in tutte le distanze dello stile libero, dai 100m fino alle distanze del mezzo fondo, ossia gli 800m e 1500m stile libero. Divenne così la prima nuotatrice in assoluto – nessun uomo o donna, infatti, erano riusciti in questa impresa prima d’ora – a detenere contemporaneamente tutti e 4 i record delle distanze dello stile libero, indescrivibile.
VERSO I GIOCHI OLIMPICI
Nel 1972 la giovane ragazzina australiana proseguì il suo percorso di avvicinamento ai giochi olimpici di Monaco abbassando ulteriormente il proprio record del mondo dei 100m stile libero siglando un tempo di 58”50.
Nonostante la forza straripante di Shane Gould, negli Stati Uniti, in occasione dei Trials di Chicago, utili per la selezione e composizione della squadra olimpica, le statunitensi Shirley Babashoff e Jo Ann Harshbarger non stettero a guardare l’ascesa di Shane Gould, ed infatti, riuscirono a toglierle il record rispettivamente nei 200sl e negli 800sl.
Insomma la giovane australiana aveva trovato pane per i suoi denti e il menù dei giochi olimpici di quell’estate si era arricchito di una sfida che si preannunciava entusiasmante.
ESATATE OLIMPICA
Finalmente arrivò il 28 agosto, il primo giorno delle gare di nuoto in vasca della XX° edizione dei giochi olimpici tenutasi a Monaco di Baviera. Shane Gould è pronta a recitare il ruolo da protagonista e iniziò subito a dettare il passo vincendo l’oro nei 200m misti, una gara emozionante che dopo 3 vasche vedeva la statunitense Lynn Vidali virare con poco più di 1” di vantaggio sulla Gould e sull’altro astro nascente del nuoto: la tedesca Kornelia Ender. Nell’ultimo 50m, però, non c’è storia per nessuno e lo stile libero potente dell’australiana è decisivo e toglie ogni dubbio mettendo fine ai giochi per la medaglia d’oro, vinta e stravinta con tanto di record del mondo (2’23”07). Il primo di questa edizione per Shane Gould.
Questa è la solo la prima di tante fatiche per il prodigio dall’Oceania, che, infatti, il giorno seguente si ributta nella vasca bavarese per disputare la finale dei 100m stile libero. Gara avvincente, emozionante che vedeva solo tre protagoniste a lottare per il podio olimpico rispetto a tutta la concorrenza. Al termine delle due vasche Shane Gould, si dovrà accontentare del terzo gradino del podio, battuta dal duo americano: Sandra Neilson e Shirley Babashoff. Anche questa sconfitta rappresentò una novità, amara, per la ragazza di Sydney: fu infatti la prima volta che venne sconfitta in una gara dello stile libero. Questa battuta d’arresto, però, non fece che alimentare la sete di gloria e successo di Shane Gould.
Il giorno successivo si disputò la finale dei 400m stile libero. Shane Gould, primatista mondiale era la favorita, ma la medaglia di bronzo del giorno prima aveva gettato qualche dubbio sulla sua tenuta fisica e sulla condizione che poteva calare di giorno in giorno per l’allora quindicenne australiana. Non c’è nemmeno il tempo materiale per ragionare su questa possibilità che Shane vince una gara mai in discussione, mettendo tra lei e il resto della vasca, la prima delle quali fu l’azzurra Novella Calligaris, più di tre secondi, frantumando, così, il record del mondo (4’19”04).
Nel penultimo giorno di gare che la vedevano coinvolta, partecipò alla massacrante gara degli 800m stile libero, finale in cui, complice le fatiche già accumulate, dovette accontentarsi, si fa per dire, di un ottimo argento in 8’56″39, davanti all’italiana Novella Calligaris.
Giunta all’ultimo giorno, l’uragano australiano voleva ancora propagare la propria forza nella vasca olimpica di Monaco: era giunto il momento dei 200sl, la gara in cui pochi mesi prima si è vista sfilare via il record del mondo dall’americana Shirley Babashoff. Sin dal tuffo che diede inizio alla gara Shane mise in acqua una cattiveria agonistica che non lasciò dubbi sull’esisto della gara, con un passaggio ai 100m nettamente più veloce del record del mondo della statunitense, sbaragliò la concorrenza andando a conquistare il terzo oro olimpico, il tutto, ovviamente, riappropriandosi del record del mondo della distanza. Fu così che il conto venne servito alla rivale Shirley Babashoff che si dovette accontentare del secondo gradino del podio.
L’australiana concluse così la propria olimpiade in terra tedesca: 3 ori con annessi 3 record del mondo, un argento e un bronzo. In una sola parola: devastante.
LA CADUTA
Nonostante il dominio esercitato nel biennio 1971-1972 Shane Gould non rimase per molto nel mondo natatorio. La ragazza di Sydney nel 1973 riuscì a siglare il record del mondo nei 1500m sl abbattendo la barriera dei 17’, ma dopo quest’ennesimo acuto la sua carriera terminò. Smise di nuotare salutando il nuoto e la vasca che negli ultimi anni l’aveva consacrata come la donna più forte nello stile libero.
L’unica nuotatrice a possedere contemporaneamente i record di tutte le distanze dello stile libero, prima donna ad aver vinto 3 ori olimpici con altrettanti record del mondo e inoltre fu la prima nella storia a vincere 5 medaglie olimpiche in 5 gare individuali. Questi sono i numeri che descrivono la potenza di Shane Gould.
Shane Gould fu come una stella cadente in un sereno, caldo e buio cielo d’estate: il suo arrivo sorprese e meravigliò tutti gli appassionati del nuoto australiani e non solo, illuminò le vasche con le sue vittorie, con la sua bracciata potente e l’armonia del suo movimento, esattamente come una stella cadente che si prende la scena nella sua traversata nel cielo terrestre.
Purtroppo, però, Shane Gould, come la stessa meteora, non diede la possibilità al mondo di godersela a pieno; non permise di vedere quante altre medaglie olimpiche avrebbe potuto aggiungere al suo palmares. Ancora oggi, nonostante la sua breve carriera, non si discute il talento, lo splendore e la brillantezza di questo prodigio del nuoto che ha riscritto la storia dello stile libero.
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Profilo Autore
- Andrea, Studente di Psicologia, amante della montagna, della lettura e una passione sconfinata per gli sport. Innamorato del nuoto da diversi anni grazie alle grandi imprese dei campioni che dedicano anima, cuore, corpo e testa a questa meravigliosa disciplina. Non riesce mai star fermo e appena ha del tempo libero si rifugia tra le mille storie dei libri o nella immensa natura delle sue amate montagne svizzere. Deve ancora capire chi diventerà da grande, ma sa che con la forza, la determinazione e la voglia di imparare lo capirà molto presto.
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